Silvio Benedetti

Commediografo

Silvio Benedetti (Padova, 4 luglio 1884[1]Padova, 28 luglio 1951[1]) è stato un commediografo italiano.

Biografia modifica

Silvio Benedetti conobbe il maggior successo con Se quell'idiota ci pensasse, un'opera nata nel clima del "grottesco" inaugurato da Luigi Chiarelli,[2] e allestita nel 1922 a Bologna da Alfredo De Sanctis.[3]

Le commedie del "grottesco" si caratterizzarono per una voluta deformazione caricaturale che, dosata con notevole intelligenza drammaturgica, stravolge l'intreccio, ispirato alla commedia borghese, esasperandone le situazioni e esagerandone i contorni, allontanandosi da uno stile realista.[4]

Il "grottesco" fu un innovativo genere teatrale che ebbe successo e si diffuse rapidamente sulle scene italiane e rappresentò uno dei movimenti drammaturgici più significativi del primo dopoguerra.[4]

Benedetti trasportò sul palcoscenico la spiritualità e l'atmosfera, dei racconti e dei romanzi di Luigi Pirandello, come Il fu Mattia Pascal e lo psicologismo di altri scrittori quali Enrico Annibale Butti, Roberto Bracco, Dario Niccodemi.[4] Le opere del Benedetti si caratterizzarono per il gusto del paradosso, l'ironia amara sulle convenzioni sociali, la critica alla borghesia; incentrate sulla contraddizione tra la maschera che i condizionamenti e le convenzioni sociali impongono all'uomo e la sua vera personalità costituita di istinto e di spontaneità.[4]

Con il teatro di Benedetti, il palcoscenico venne liberato dalla commedia borghese realista, dalla commedia sentimentale e dalla commedia d'intreccio.[5] Le rappresentazioni delle opere di Benedetti si contraddistinsero per quella componente del grottesco che spinge a guardare la realtà con una lente di ingrandimento che però non aiuta la comprensione, ma anzi deforma il mondo, e rintraccia nella realtà il falso nel vero, l'assurdo nel logico.[5]

La carriera teatrale di Benedetti iniziò con La più forte (1919) e le sue commedie entrarono nel repertorio di Carini, Uberto Palmarini, Alfredo Sainati, Renzo Ricci, tra le quali si può menzionare Il faro sotto il mantello (1928).[3]

Opere modifica

  • La più forte (1919);
  • Se quell'idiota ci pensasse (1922);
  • Il faro sotto il mantello (1928).

Note modifica

  1. ^ a b Rosita Tordi, BENEDETTI, Silvio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966.  
  2. ^ Il 'genere grottesco' sulle scene legami tra commedia e letteratura, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 2 giugno 2019.
  3. ^ a b Silvio Benedetti, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 182.
  4. ^ a b c d Rosita Tordi, Chiarelli, Luigi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966. URL consultato il 2 giugno 2019.
  5. ^ a b Ambiguità e temporalità del grottesco, su thewisemagazine.it. URL consultato il 2 giugno 2019.

Bibliografia modifica

  • G. Antonini, Il teatro contemporaneo in Italia, Milano, 1927.
  • B. Curato, Sessanta anni di teatro in Italia, Milano, 1947.
  • S. D'Amico, Il teatro italiano, Milano, 1933.
  • L. Ferrante, Il teatro grottesco italiano, Bologna, 1966.
  • P. Gobetti, Opera critica, Torino, 1927.
  • A. Gramsci, Letteratura e vita nazionale, Torino, 1950.
  • G. Gori, Il teatro contemporaneo, Torino, 1924.
  • C. Levi, Il teatro, Roma, 1919.
  • A. Tilgher, Studi sul teatro contemporaneo, Torino, 1924.
  • L. Tonelli, Il teatro contemporaneo italiano, Milano, 1936.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN47569317 · ISNI (EN0000 0000 6159 2768 · SBN RAVV054737 · BAV 495/336170 · GND (DE119340321 · WorldCat Identities (ENviaf-47569317