Simon Fizes de Sauve

diplomatico francese

Simon Fizes de Sauve (Villeveyrac, 1535Parigi, 27 novembre 1579) è stato un politico francese.

Simon Fizes de Sauve

Segretario di stato per la guerra di Francia
Durata mandatosettembre 1570 –
27 novembre 1579
Predecessorecarica creata
SuccessoreMartin Ruzé de Beaulieu e Louis de Revol (nel 1589)

Segretario di stato della Maison du Roi de France
Durata mandato1570 –
27 novembre 1579
Predecessorecarica creata
SuccessoreMartin Ruzé de Beaulieu (nel 1588)

Segretario di stato per gli affari esteri di Francia (seggio 4)
Durata mandato22 ottobre 1567 –
27 novembre 1579
ContitolareNicolas de Neufville (seggio 1)
Pierre Brûlart de Genlis (seggio 2)
Florimond III Robertet d'Alluye (1567-1569/seggio 3)
Claude Pinart (1569-1588/seggio 3)
PredecessoreFlorimond II Robertet, signore de Fresnes
Successorequarto seggio abolito
Dati generali
FirmaFirma di Simon Fizes de Sauve

Biografia

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Originario di Villeveyrac[1], Simon Fizes era figlio di contadini e fu educato presso la parrocchia locale. Iniziò come impiegato presso il maestro Jean de Rocoles, e poi divenne segretario del guardasigilli Jean Bertrandi[2].

Nel 1553 divenne segretario di stato, nel 1559 divenne segretario privato della regina Caterina de Medici[3], e durante il concilio di Trento del 1562-1563, accompagnò il cardinale di Lorena.

Nel 1563, acquistò il titolo di barone presso il vescovo di Montpellier.

Dal 2 ottobre 1567 al novembre 1579, fu segretario di stato agli affari esteri e incaricato di gestire le sedi diplomatiche della Danimarca, della Svezia e della Polonia, succedendo a Florimond Robertet, signore di Fresne.

Nel 1569, sposò Charlotte de Beaune de Semblançay et de la Carte, viscontessa di Tours (v. 1551-1617), figlia di Jacques II de Beaune-Semblançay, cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo, gentiluomo ordinario della camera del re e ciambellano del duca d'Angiò[4].

Dal 1570 al 1579, fu segretario di stato della maison du roi. Il 2 gennaio 1573, venne nominato governatore di Montpellier. Il medesimo anno, Carlo IX di Francia gli confidò le sue intenzioni per la notte di san Bartolomeo e lo incaricò di provvedere all'invio di tutti i dispacci segreti relativi all'evento[5].

Nell'agosto dell'anno successivo, venne inviato, con Villeroy, in Piemonte per incontrare Enrico III e stabilire un contatto tra il nuovo re e la regina madre.

Alla sua morte venne sepolto nella chiesa dei celestini di Parigi in una piccola cappella a destra dell'altare maggiore[6].

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