Sound and Vision

canzone di David Bowie del 1977

Sound and Vision è un brano musicale scritto ed interpretato dal cantante rock britannico David Bowie, inserito nell'album Low del 1977 come quarta traccia, e pubblicato come singolo lo stesso anno.

Sound and Vision
singolo discografico
ArtistaDavid Bowie
Pubblicazione11 febbraio 1977
Durata3:03
Album di provenienzaLow
Dischi1
Tracce2
GenereArt rock
Art pop
EtichettaRCA Records
PB 0905
ProduttoreDavid Bowie, Tony Visconti
RegistrazioneChâteau d'Hérouville, Hérouville, Francia, settembre 1976
Certificazioni
Dischi d'argentoRegno Unito (bandiera) Regno Unito[1]
(vendite: 200 000+)
David Bowie - cronologia
Singolo precedente
(1976)
Singolo successivo
(1977)

Descrizione

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La canzone è notevole per l'innovativo tappeto strumentale costituito da chitarre trattate e sintetizzatori che si intreccia con l'enigmatico testo di Bowie. Sound and Vision venne pubblicata come primo singolo estratto dall'album Low raggiungendo la terza posizione in classifica in Gran Bretagna (miglior risultato per Bowie sin da Sorrow del 1973), mentre negli Stati Uniti non andò oltre il sessantanovesimo posto riscuotendo molto meno successo.

Mantenendo l'approccio minimalista di Low, il produttore Tony Visconti e Bowie inizialmente incisero la traccia come un brano solo strumentale, fatta eccezione per il coro di sottofondo ad opera della moglie di Visconti, Mary Hopkin. Successivamente Bowie registrò la sua parte vocale quando tutti gli altri musicisti avevano ormai lasciato lo studio, tagliando qualche strofa dal testo, e lasciando un'introduzione strumentale piuttosto lunga nella versione finale della canzone. Il suono del rullante distorto di Dennis Davis, il "plish" dei piatti, il coro in sottofondo della Hopkin, il controcanto di Brian Eno, e gli strati di archi sintetici creano un ritmo contagioso e una melodia accattivante corredati però, da un testo sull'alienazione e il fallimento personale che gioca sul doppio significato in lingua inglese del termine "blue" che può indicare sia il semplice colore blu, sia uno stato d'animo di tristezza e malinconia.

(EN)

«Blue, blue, electric blue,
That's the colour of my room,
Where I will live, Blue, blue.
Pale blinds drawn all day,
Nothing to do,
nothing to say.»

(IT)

«Blu, blu, blu elettrico,
quello sarà il colore della mia stanza,
dove vivrò, triste, triste.
Pallide tende alle finestre tirate tutto il giorno,
niente da fare,
niente da dire.»

Inizialmente la traccia venne eseguita dal vivo soltanto in una occasione, nel corso del concerto di Bowie a Earl’s Court il 1º luglio 1978. In seguito, nel 1990, in occasione del Sound + Vision Tour, divenne una presenza fissa nella scaletta delle esibizioni – oltre che a fornire ispirazione per il titolo del tour stesso. Il titolo della canzone è stato inoltre utilizzato dalla Rykodisc per il cofanetto antologico di Bowie pubblicato nel 1989.

Nel 1991 il gruppo di musica elettronica 808 State pubblicò un EP di remix di Sound and Vision in America, accreditandolo a "David Bowie vs. 808 State". Questa versione remixata ebbe un discreto successo e venne inclusa come bonus track sulla ristampa in CD di Low della Rykodisc uscita lo stesso anno.

Nel 2013 il brano è stato utilizzato per lo spot pubblicitario dello smartphone Sony Xperia Z.[2]

Original 7" single (1977) - RCA PB 0905[3]
  1. Sound and Vision (Bowie) – 3:03
  2. A New Career in a New Town (Bowie) – 2:50
David Bowie vs 808 State (1991)
  1. Sound + Vision (808 Gift mix) - 3:58
  2. Sound + Vision (808 'lectric Blue remix instrumental) - 4:08
  3. Sound + Vision (David Richards remix 1991) - 4:40
  4. Sound + Vision (Original version) - 3:03
David Bowie — Sound And Vision (2013)
  1. Sound + Vision 2013 - 1:50
  2. Sound + Vision (Remastered) - 3:04

Formazione

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  1. ^ (EN) Sound and Vision, su British Phonographic Industry. URL consultato il 18 settembre 2021.
  2. ^ https://www.ispot.tv/ad/7oZV/sony-mobile-xperia-z-sound-and-vision-song-by-david-bowie iSpot
  3. ^ Carr, Roy. Shaar Murray, Charles. Bowie - An Illustrated Record, Eel Pie Publishing, 1981, pag. 89

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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