Cirillo di Alessandria: differenze tra le versioni

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errata attribuzione della proclamazione di Cirillo di Alessandria come dottore della Chiesa da papa Leone XIII
Tolgo titolo "Dottore della Chiesa"
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|didascalia= Patriarca di Alessandria
|note= Vescovo e Dottore della Chiesa
|nato= c.a. [[370]]
|morto= [[27 giugno]] [[444]]
|venerato da= Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi
|beatificazione=
|canonizzazione= [[28 luglio]] [[1882]]
|santuario principale=
|ricorrenza= [[27 giugno]]; [[9 febbraio]] ([[Forma straordinaria]])
|attributi= bastone pastorale
|patrono di=
|santiebeati = 27950
}}
{{Bio
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|Attività2 = teologo
|Nazionalità = greco antico
|PostNazionalità = , quindicesimo Papa della [[Chiesa copta]] (massima carica del [[Patriarcato di Alessandria]] d'Egitto) dal 412 alla sua morte. La Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse lo venerano come [[santo]]. Nel [[1882]] [[papa Leone XIII]] l'ha proclamato [[dottore della Chiesa]](non fu lui a essere proclamato dottore della Chiesa da Leone XIII nel 1882, bensì Cirillo di Gerusalemme)
}}
 
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Si oppose alle tesi cristologiche di [[Nestorio]] inviando una lettera pastorale a tutti i fedeli nel [[429]], una lettera enciclica ai monaci egiziani ed ebbe una corrispondenza con lo stesso Nestorio invitandolo invano a ritrattare le proprie tesi. Nestorio e Cirillo si appellarono a [[papa Celestino I]], che convocò un concilio a Roma, in cui Nestorio fu condannato e minacciato di deposizione se non avesse ritrattato entro dieci giorni le proprie teorie. Cirillo fu incaricato di trasmettere a Nestorio la lettera di diffida del papa, alla quale aggiunse la formula di fede approvata nel [[430]] in un sinodo ad Alessandria e una lista di dodici anatemi. Di fronte al mancato accordo, l'imperatore [[Teodosio II]] ([[408]]-[[450]]) convocò nel [[431]] un concilio a [[Efeso]] che dopo varie e opposte decisioni, condannò Nestorio.
 
È considerato il più importante padre della Chiesa alessandrina dopo [[Atanasio di Alessandria]], venerato dalla [[Chiesa ortodossa]], dalla [[Chiesa copta]] e dalla [[Chiesa cattolica]], che lo proclamò santo e dottore della Chiesa, in particolare "dottore dell'Incarnazione", il 28 luglio [[1882]].
 
=== Relazioni con la morte di Ipazia ===