Chiesa di San Giorgio in Braida: differenze tra le versioni

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[[File:Paolo Veronese 023.jpg|thumb|left|upright|''[[Martirio di San Giorgio]]'', di [[Paolo Veronese]].]]
 
L'altare maggiore appare di semplice fattura e fa parte di quelli consacrati il 31 luglio 1543 dal vescovo greco Dionisio, tuttavia si suppone che sia uno di quelli consacrati otto anni per le cappelle laterali dal vescovo [[Gian Matteo Giberti]] e poi rimossi. Il [[tabernacolo]] è del 1625.<ref>{{cita|Brugnoli, 1954|p. 48}}.</ref> Sulla parete di sinistra una grande tela (8x7,5 metri) del pittore veronese [[Felice Brusasorzi]], raffigurante la ''La caduta della manna nel deserto'', completata postuma dagli allievi [[Pasquale Ottino]] e [[Alessandro Turchi]] (noto come "Orbetto") mentre la parete opposta vi è una ''Moltiplicazione dei pani e dei pesci'' dipinta da [[Paolo Farinati]] nel 1603, quando il pittore aveva già 79 anni, e riportante l'iscrizione: «A.D. MDCIII – PAOLUS FARINATUS / DE UBERTIS F. AETATIS SUAE LXXIX».<ref>{{cita|Brugnoli, 1954|p. 46}}.</ref>
 
Nello [[abside|spazio absidale]] è collocata una tela di [[Paolo Veronese]], ''[[Martirio di San Giorgio]]'', trafugata anch'essa dalle truppe francesi nel 1797 ma poi restituita. Quest'opera venne dipinta dal celebre pittore nel 1566 quando si trovò nella sua città natale (da tempo si era trasferito a [[Venezia]]) per sposare Elena Badile, figlia del suo primo maestro [[Antonio Badile]].<ref>{{cita|Marini e Aikema, 2014|p. 30}}.</ref> La tela, durante la [[prima guerra mondiale]], venne custodita in via precauzionale a [[Firenze]] dove però rimediò uno squarcio all'altezza del braccio destro del santo; un danno che venne poi riparato non perfettamente tanto che l'arto di san Giorgio sembra pendere in modo innaturale.<ref>{{cita|Brugnoli, 1954|pp. 48-50}}.</ref>