Groucho Marx: differenze tra le versioni

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Scaduto il contratto con la Paramount, i fratelli Marx passarono alla [[Metro-Goldwyn-Mayer]] sotto l'ala protettiva del produttore [[Irving Thalberg]], che pensava di dare una svolta stilistica alla loro comicità in pellicole con trame e vicende ben disegnate, e con l'inserimento di una storia d'amore quale indispensabile elemento romantico<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 81}}</ref>. Prima di iniziare le riprese, Thalberg offrì inoltre ai Marx la possibilità di sottoporre all'esame diretto del pubblico, durante le loro tournée teatrali, il materiale che avrebbero dovuto girare, per verificare in anteprima le reazioni degli spettatori di fronte alle trovate comiche<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 83}}</ref>. Fu durante il rodaggio nelle rappresentazioni teatrali che nacquero molte scene di ''[[Una notte all'opera]]'' (1935) di [[Sam Wood]], in particolare la sequenza del contratto in cui Groucho, nei panni dell'intrigante Otis B. Driftwood, dialoga con Chico e insieme fanno scempio del linguaggio legale e del suo frasario pretenzioso<ref name=W85>{{cita|Wolf 1978|p. 85}}</ref>.
 
Da ricordare anche la sequenza nella cabina del transatlantico, destinata a diventare un pezzo da antologia per tutti i fan dei fratelli Marx, della quale lo stesso Groucho ne rivendicherà il merito, sostenendo di averne ispirato le battute e le gag<ref name=W85/>. Originariamente si trattava di una sequenza a due tra lui e Margaret Dumont (nei panni della ricca Mrs. Claypool, amante dell'[[opera lirica]] e aspirante al bel mondo) ma, con il susseguirsi delle prove, le dimensioni della scena crebbero fino al pandemonio, poiché nell'angusto spazio finiscono per ammassarsi, oltre all'attore con il suo voluminoso bagaglio, anche Chico e Harpo, il giovane tenore [[Allan Jones]], due cameriere incaricate di rifare il letto, un idraulico e il suo assistente, la donna delle pulizie, una manicure, una passeggera in cerca di sua zia Minnie, tre camerieri con i vassoi per il pranzo<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 85}}<name=W85/ref><ref name=UHN>{{cita|Martello 2010|pp. 166-167}}</ref>. Groucho, con la sua inarrestabile parlantina e con ironico senso dell'ospitalità, fa accomodare benevolmente tutti i visitatori, mentre Harpo - che dorme durante tutta la sequenza - viene continuamente sballottato dai difficoltosi movimenti degli altri occupanti la cabina<ref name=W85/><ref>{{cita|Martello 2010|pp. 166-167}}<name=UHN/ref>.
[[File:Groucho Marx A Day at the Races.jpg|thumb|left|Groucho nel film ''[[Un giorno alle corse]]'' (1937)]]
Dopo il grande successo di ''Una notte all'opera'', con incassi che raggiunsero i tre milioni di dollari, Thalberg esaminò e scartò almeno diciotto diversi soggetti prima di ritenere soddisfacente quello di ''[[Un giorno alle corse]]'' (1937)<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 89}}</ref>. Nel consueto rodaggio teatrale prima della trasposizione sullo schermo, furono nuovamente valutate idee e battute, e parecchio materiale comico fu potenziato e migliorato, ma anche eliminato subito, come ad esempio il pezzo ''Dr. Hackenbush'', che però il pubblico amava molto e che entrò comunque nel repertorio extracinematografico di Groucho<ref name=A206>{{cita|Arthur Marx 2007|p. 206}}</ref>. Sulla paternità della sceneggiatura ci furono lunghe controversie, e ne furono coinvolti nuovamente Al Boasberg e George S. Kaufman, anche se gli autori ufficiali risultarono poi essere [[George Seaton]], [[Robert Pirosh]] e [[George Oppenheimer]]. Quest'ultimo ebbe a dichiarare: «A me Groucho è simpatico ma mi fa impazzire. Era capace di chiamarmi alle sette e mezzo del mattino per dirmi che una data scena andava benissimo e, poco più tardi, decidere di cambiare tutto»<ref>{{cita|Wolf 1978|p. 90}}</ref>.