Coronazione di spine: differenze tra le versioni

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Nel 1238, [[Baldovino II di Costantinopoli|Baldovino II]], [[Impero latino di Costantinopoli|imperatore latino di Costantinopoli]], ansioso di ottenere il supporto desiderato alla difesa del proprio impero, offrì la corona di spine a [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], re di Francia. L'oggetto però si trovava all'epoca nelle mani dei veneziani che l'avevano tenuta a pegno di un forte prestito concesso all'imperatore dalla Serenissima (13&nbsp;134 pezzi d'oro), ma Luigi IX pagò il prezzo necessario e ottenne la reliquia facendo costruire per essa la [[Sainte-Chapelle]] (completata nel 1248) per accoglierla degnamente in Francia. La reliquia rimase in questa sede sino alla [[Rivoluzione francese]] quando, dopo essere stata ospitata per qualche tempo alla [[Bibliothèque nationale de France|Bibliothèque nationale]], e sulla base poi del [[Concordato del 1801]], la chiesa poté tornarne in legale possesso, deponendola presso la [[cattedrale di Notre-Dame]]. La reliquia ancora oggi visibile consiste in un cerchio di vetro al cui interno si trova una corona intrecciata con ''[[Juncus balticus]]'', una pianta nativa delle aree marittime della [[Bretagna]] settentrionale, della regione baltica e della [[Scandinavia]]; delle spine presumibilmente rimosse dalla medesima corona nel tempo, sono conservate in un reliquiario separato, ma sono in realtà di ''[[Ziziphus spina-christi]]'', una pianta nativa dell'[[Africa]] e dell'[[Asia]] meridionale e occidetnale.<ref>{{cita|Cherry|p. 22}}.</ref> Altri reliquiari vennero in seguito realizzati per la reliquia, tra cui uno commissionato da [[Napoleone Bonaparte]] in [[stile neoclassico]] e uno neogotico commissionato da [[Napoleone III]] in oro, gemme e [[cristallo di rocca]], disegnato dall'artista francese [[Eugène Viollet-le-Duc]]. [[Papa Giovanni Paolo II]] la trasferì personalmente dalla Sainte-Chapelle durante la Quarta Giornata Mondiale della Gioventù in occasione della sua visita in Francia.
La reliquia è rimasta integra con l'incendio del 15 aprile 2019 che rovinò gravemente la cattedrale di Notre Dame.
 
La ''Catholic Encyclopedia'' riporta a proposito della corona di spine francese:
 
<blockquote>Le autorità [della chiesa] sono concorde nel ritenere che quello preparato dai soldati romani fosse una sorta di elmetto di spine e che questa banda attorcigliata fosse effettivamente impiegata per tenere insieme le spine. Secondo M. De Mély, vi è l'evidenza di credere che quando la corona venne portata a [[Parigi]] essa aveva sessanta o settanta spine, che successivamente vennero distribuite da San Luigi e dai suoi successori, separate dalla corona di spine e tenute in un reliquiario differente. Nessuna di esse si trova ancora a Parigi. Alcuni piccoli frammenti di spini sono preservate... ad [[Arras]] ed a [[Lione]]. Riguardo l'origine e la tipologia delle spine, sia la tradizione che i resti giunti sino a noi suggeriscono la presenza di un arbusto botanicamente noto come ''Ziziphus spina-christi''. Questo può raggiungere l'altezza di quindici o venti piedi e cresce in abbondanza attorno a [[Gerusalemme]]. I rami intrecciati di questo arbusto presentano delle spine appaiate, ricurve [...]. La reliquia preservata nella Cappella della Spina a [[Pisa]], come in quella di [[Treviri]], le cui storie sono dubbiose e oscure, sono più grandi.<ref name=thurston1908/></blockquote>
 
=== Spine della corona ===