Giovanni III Vatatze: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = bizantino
|LuogoMorteLink=Kemalpaşa
|FineIncipit=è stato un [[Imperatori bizantini|sovrano bizantino]], [[Imperatori bizantini#Dinastia dei Lascaris (in esilio nell'Impero di Nicea) (1204-1261)|imperatore di Nicea]] dal 1222 alla sua morte. Nei primi anni del [[XIV secolo]], sotto il regno di [[Andronico II Paleologo]] (1282-1328) fu fatto [[santo]] dalla [[chiesa ortodossa]]<ref name=Ostrogorsky405>{{Cita|Ostrogorsky| p. 405}}.</ref>}}<br/>Considerato

È considerato uno dei più grandi imperatori della storia bizantina<ref name=Ostrogorsky397>{{Cita|Ostrogorsky |p. 397}}.</ref>,. facilitatoFacilitato dalla debolezza in cui versavano gli stati confinanti, raddoppiò l'estensione dei suoi domini<ref name=Ostrogorsky403>{{Cita|Ostrogorsky| p. 403}}.</ref>, trasformando l'Impero di Nicea in una grande potenza<ref name=Ostrogorsky397/>.<br />Egli ebbe inoltre il merito di porre le basi per la successiva riconquista di [[Costantinopoli]], migliorando l'amministrazione della giustizia e combattendo gli abusi dei funzionari sulla popolazione<ref name="Ostrogorsky404">{{Cita|Ostrogorsky|p. 404}}.</ref>. Tentò inoltre di affrancare il suo stato dalla supremazia delle [[repubbliche marinare|città italiane]], dando il via a un'opera diuna produzione economica autosufficiente<ref name="Ostrogorsky404" />.
 
== Biografia ==
=== Origini familiari ===
 
Giovanni nacque nel 1192 a [[Didymoteicho]]<ref name="Polemis, 1968, pp. 107–109">{{Cita|Polemis|p. 107-109}}.</ref> da Basilio Ducas Vatatze, già Domestikos d'Oriente<ref name=Ostrogorsky538>{{Cita|Ostrogorsky|''Alberi genealogici delle dinastie bizantine'', n°8 - ''Lascaris'', p. 538}}.</ref><ref name="Herrin e Saint-guillain 2011, p. 72">{{Cita|Herrin, Saint-guillain|p. 72}}.</ref>, e da Angelina Angelo, nipote di Teodora, ultimogenita di [[Alessio I Comneno]]<ref name=Ostrogorsky538/>. I Vatatze erano una famiglia di proprietari terrieri [[Tracia|traci]] di recente nobiltà, imparentata con i [[Ducas]] e le ultime due famiglie imperiali: gli [[Angeli (famiglia)|Angeli]] e i [[Lascaris]]. Dopo la [[Assedio di Costantinopoli (1204)|caduta di Costantinopoli]] Giovanni Ducas Vatatze si trasferì a [[Nicea]], sede della corte bizantina in esilio di [[Teodoro I Lascaris|Teodoro I]], dove ottenne, grazie all'intercessione di uno zio, il favore del ''[[basileus]]'' ed il titolo di ''[[protovestiario]]s''<ref name="Herrin e Saint-guillain 2011, p. 72"/>. Nel 1212 Giovanni sposò Irene Lascaris, la figlia dell'imperatore, il quale, non avendo altri eredi, lo adottò come suo successore<ref name="Herrin e Saint-guillain 2011, p. 72"/>. Dieci anni dopo, alla morte di Teodoro I, Giovanni ascese al trono e fu incoronato dal patriarca [[Manuele I Caritopulo]]<ref>{{Cita|Laale|p. 398}}.</ref>.
 
=== Regno (1222-1254) ===
[[File:LatinEmpire-it.svg|miniatura|upright=1.6|L'Impero Latino, l'[[Impero di Nicea]], l'[[Impero di Trebisonda]] e il [[Despotato d'Epiro]] poco dopo il matrimonio di Giovanni III e Irene Lascaris, avvenuto nel 1212 (i confini sono molto incerti).]]
 
[[File:LatinEmpire-it.svg|miniatura|upright=1.6|L'Impero Latino, l'[[Impero di Nicea]], l'[[Impero di Trebisonda]] e il [[Despotato d'Epiro]] poco dopo il matrimonio di Giovanni III e Irene Lascaris, avvenuto nel 1212 (i confini sono molto incerti).]]
 
Giovanni III ereditò dal suocero e predecessore, Teodoro I, solo una piccola porzione dell'Anatolia, corrispondente pressappoco agli antichi [[thema|themi]] dell'[[Anatolikon]], [[Optimaton]], [[Thrakesion]]; parte della Bitinia e l'intera Troade era ancora nelle mani dei Latini, i quali controllavano l'intera costa meridionale del [[Mar di Marmara]], da Gallipoli a Nicomedia, oltre alle isole del Mar Egeo, dalle quali avrebbero potuto facilmente bloccare le città controllate da Nicea<ref name=Ostrogorsky389>{{Cita|Ostrogorsky| p. 389}}.</ref>; inoltre, l'intera costa meridionale era ormai irrimediabilmente perduta in favore dei [[Sultanato di Rum|Turchi Selgiuchidi]] e del [[Regno della Piccola Armenia]]<ref name=Ostrogorsky393>{{Cita|Ostrogorsky|p. 392}}.</ref>.
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==== Guerra civile ====
[[File:Nymphaeum Palace.jpg|miniatura|sinistra|Palazzo di Ninfeo, odierna [[Kemalpaşa]], [[provincia di Smirne]], residenza prediletta dell'imperatore<ref name=Ostrogorsky405/>.]]
 
L'ascesa al trono di Giovanni, tuttavia, non fu scevra da contrasti: infatti, poco dopo l'incoronazione due fratelli di Teodoro I, Alessio ed Isacco Lascaris, fuggirono alla corte di [[Roberto di Courtenay]], Imperatore Latino di Costantinopoli, con l'aiuto del quale iniziarono ad armare un esercito per deporre il Vatatze<ref>{{Cita|Vasiliev|p. 517}}.</ref>. Le sorti del conflitto, agli inizi piuttosto equilibrate, volsero definitivamente in favore di Giovanni nel 1224, quando l'esercito dell'imperatore, a Poimaneon, inflisse una durissima sconfitta all'esercito latino, riuscendo anche a catturare i due pretendenti<ref>{{Cita|Ostrogorsky|p. 431}}.</ref>. Nella pace che seguì, l'imperatore Roberto fu costretto a cedere tutti i territori che possedeva in Asia Minore ([[Troade]] e [[Bitinia]]) con la sola eccezione della città di [[Nicomedia]] e la costa fronteggiante Costantinopoli<ref name=Ostrogorsky397/><ref>{{Cita|Finlay|p. 131}}.</ref>.
 
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==== Tra Epiroti e Bulgari ====
[[File:Ivan-asen-II-zograf-portrait.jpg|miniatura|sinistra|Affresco raffigurante lo zar bulgaro [[Ivan Asen II]], [[Monastero di Zografou]].]]
 
Nel 1228 morì a Costantinopoli l'imperatore Roberto di Courtenay, privo di figli, cui successe il minorenne fratello [[Baldovino II di Costantinopoli|Baldovino II]]<ref name=Ostrogorsky398>{{Cita|Ostrogorsky|p. 398}}.</ref>. Temendo un possibile attacco del Vatatze, la nobiltà latina affidò la reggenza al sovrano bulgaro Ivan Asen II, l'unico che avesse un potere sufficiente a contrastare l'avanzata nicena, il quale progettò di far sposare la figlia Elena all'undicenne<ref name=Ostrogorsky398/>. La concessione della reggenza al sovrano di Tarnovo dimostrò che l'impero sorto dopo la quarta crociata era ormai stremato e ridotto ai soli territori di Costantinopoli e della Tracia, privo ormai di una qualunque possibilità di rinascita<ref name="Treadgold, p. 238"/>. Approfittando di ciò i Bulgari ed il Despotato d'Epiro raggiunsero un accordo di alleanza in base al quale, sostanzialmente, cercarono di estromettere l'Impero di Nicea dall'Europa. L'accordo, però, ebbe vita assai breve in quanto la politica espansionistica di Teodoro d'Epiro ed in particolare la sua ambizione di conquistare l'antica capitale bizantina<ref name="Treadgold, p. 238">{{Cita|Treadgold|p. 238}}.</ref>, indussero lo Zar bulgaro, [[Ivan Asen II|Ivan Asen]], a rinnegare gli accordi e a dichiarare guerra<ref name="Herrin e Saint-guillain 2011, p. 104">{{Cita|Herrin, Saint-guillain|p. 104}}.</ref>: poco tempo dopo, nella [[Battaglia di Klokotnica]], l'esercito bulgaro, pur pesantemente inferiore di numero, annientò quello epirota; Teodoro I cadde in mano avversaria e fu costretto a cedere gran parte delle sue conquiste, mentre a Tessalonica i Bulgari imposero come vassallo Manuele Ducas, fratello del despota prigioniero<ref name="Herrin e Saint-guillain 2011, p. 104"/>. Nel frattempo, approfittando della guerra, i Latini, sotto la guida di [[Giovanni di Brienne]], suocero di [[Federico II di Svevia]] e reggente dell'impero in nome e per conto del minorenne Baldovino II, ripresero Adrianopoli. Timoroso di una reazione dei latini, nel 1233, l'Asen iniziò trattative con l'Impero di Nicea, che si conclusero solo dopo tre anni<ref name="Vasiliev, p. 525">{{Cita|Vasiliev|p. 525}}.</ref>: la Bulgaria troncò i rapporti con la chiesa cattolica ed ottenne riconoscimento di un patriarcato autocefalo a Tarnovo, ma in cambio dovette sottomettersi all'autorità religiosa del patriarcato di Nicea, dipendente dallo stesso Vatatze<ref name="Herrin e Saint-guillain 2011, p. 109">{{Cita|Herrin, Saint-guillain|p. 109}}.</ref>. L'alleanza, firmata nella [[Gallipoli]] appena occupata dai niceni, fu saldata con le nozze, avvenute a [[Lampsaco]], tra [[Teodoro II Lascaris|Teodoro]], figlio di Giovanni III, ed Elena, colei che pochi anni prima si era progettato di far sposare all'imperatore latino<ref name=Ostrogorsky400>{{Cita|Ostrogorsky|p. 400}}.</ref>.
[[File:Byzantium1230-it.svg|miniatura|upright=1.4|I territori anatolici e balcanici nel 1230: l'[[Bulgaria|impero di Bulgaria]] (verde chiaro), il [[despotato d'Epiro]] (verde scuro), l'[[impero latino]] (rosa), l'[[impero di Nicea]] (grigio), [[impero di Trebisonda]] (viola).]]
 
[[File:Byzantium1230-it.svg|miniatura|upright=1.4|I territori anatolici e balcanici nel 1230: l'[[Bulgaria|impero di Bulgaria]] (verde chiaro), il [[despotato d'Epiro]] (verde scuro), l'[[impero latino]] (rosa), l'[[impero di Nicea]] (grigio), [[impero di Trebisonda]] (viola).]]
 
Dopo le nozze, anche Ivan Asen dichiarò guerra ai latini: la Tracia settentrionale fu conquistata dai Bulgari; Giovanni III subito dopo pose sotto [[Assedio di Costantinopoli (1235)|assedio la stessa Costantinopoli]], costringendo il giovane imperatore Baldovino II alla fuga in Occidente<ref name=Ostrogorsky400/>. In ogni caso, l'abilità militare di Giovanni di Brienne e il sostegno della flotta veneziana permisero alla città di resistere al tentativo di presa<ref name="Fine, p. 126">{{Cita|Fine|p. 126}}.</ref>.
 
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==== Conquista di Tessalonica ====
[[File:Hyperpyron of John III Ducas Vatatzes, ca. 1232-1254.jpg|miniatura|sinistra|[[Hyperpyron]] coniato durante il regno di Giovanni III.]]
 
Dopo la pace tra Niceni e la Bulgaria, la situazione in Grecia divenne ancor più fluida con la morte di Ivan Asen II poiché permise al [[Despotato d'Epiro]], retto da [[Michele II d'Epiro|Michele II]], figlio naturale di [[Michele I d'Epiro|Michele I]]<ref name=Ostrogorsky402/>, di riottenere una completa autonomia e di riprendere le ambizioni imperiali che erano state del suo predecessore.
 
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==== Rapporti con l'Occidente ====
[[File:Frederick II and eagle.jpg|miniatura|Federico II di Svevia, ''[[De arte venandi cum avibus]]'', 1260, [[Biblioteca apostolica vaticana]].]]
 
[[File:Frederick II and eagle.jpg|miniatura|Federico II di Svevia, ''[[De arte venandi cum avibus]]'', 1260, [[Biblioteca apostolica vaticana]].]]
 
Tra le preoccupazioni principali dell'imperatore vi fu il riavvicinamento con l'omologo tedesco, [[Federico II di Svevia|Federico II]], che nel 1236 aveva appoggiato l'assedio di Costantinopoli da parte dei niceni ed aveva fatto pressioni su [[papa Gregorio IX]] affinché annullasse la crociata contro i bizantini<ref name="Gardner, p. 168">{{Cita|Gardner|p. 168}}.</ref>. Riconoscente dell'appoggio imperiale, Giovanni III supportò attivamente l'imperatore nella sua lotta contro il pontefice e, nel 1244, sposò la figlia naturale di Federico II, [[Costanza di Staufen|Costanza]]<ref name=Ostrogorsky403/>; il complesso cerimoniale seguito durante il fidanzamento ed il conseguente matrimonio è riportato in una poesia del ''chartophylax'' Nicola Irenico<ref name=Ostrogorsky387>{{Cita|Ostrogorsky| p. 387}}.</ref>.
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==== Rapporti con il Sultanato di Rûm ====
[[File:Bataille de Közä Dagh (1243).jpeg|miniatura|sinistra|Miniatura raffigurante la [[battaglia di Köse Dağ]], [[XIV secolo]].]]
 
Durante il regno di Giovanni III le provincie anatoliche dell'impero di Nicea godettero di un periodo di tranquillità, dal momento che le relazioni diplomatiche del Vatatze con il [[Sultanato di Rûm]] furono sostanzialmente pacifiche<ref name="Nicol, p. 22-23">{{Cita|Nicol|p. 22-23}}.</ref>. I rapporti tra lo stato greco ed il regno musulmano furono ancor più stretti a seguito della minaccia mongola: infatti Giovanni III, nel 1242, abbandonò la spedizione in Tracia per accorrere in Anatolia, disponendo l'invio di aiuti al sultano [[Kaykhusraw II]]. Due anni dopo, però, le forze del sovrano musulmano furono annientate nella [[battaglia di Köse Dağ]]; i Selghiucidi, sconfitti, furono costretti a divenire vassalli di [[Ögödei|Ögödei Khan]], ed anche il Vatatze dovette pagare un tributo onde evitare eventuali scorrerie o vere e proprie invasioni<ref name="Nicol, p. 22-23"/>. Giovanni III ottenne però molti più benefici che svantaggi dall'invasione [[Tatari|tartara]]; non solo non dovette più vedersi da una pericolosa minaccia militare ad oriente, poiché i mongoli erano distratti da problemi di natura maggiore, ma economicamente ottenne importanti guadagni dall'esportazione di materiali che in territorio musulmano non si producevano più a causa dei saccheggi<ref name="Abulafia, p. 550">{{Cita|Abulafia|p. 550}}.</ref>.
 
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=== Economia e società ===
[[File:Bandiera dell'esercito di Giovanni III Vatatze.svg|miniatura|sinistra|Vessillo dell'esercito niceno durante il regno di Giovanni III.]]
 
Infatti, in campo amministrativo, l'imperatore, sebbene avesse garantito una discreta autonomia ai funzionari più periferici, mostrò una particolare attenzione alla limitazione degli abusi delle autorità ed assicurò una corretta ed imparziale amministrazione della giustizia; inoltre, allo scopo di limitare l'influenza delle più importanti famiglie nobiliari, assicurò cariche pubbliche alla piccola nobiltà militare e perfino a persone appartenenti al ceto mercantile<ref name="Vasiliev, p. 546">{{Cita|Vasiliev|p. 546-548}}.</ref>.
 
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Tale politica economica, può essere compendiata dall'episodio della "corona di uova": l'imperatore aveva, infatti, adibito un proprio podere nell'avicoltura e con il ricavato della vendita delle uova aveva comprato una corona di perle e pietre preziose alla moglie; con tale corona, in pratica, fu sostanzialmente dileggiato il desiderio di ostentare e dissipare dell'aristocrazia bizantina<ref>{{cita web|lingua=inglese|url=https://www.doaks.org/resources/seals/gods-regents-on-earth-a-thousand-years-of-byzantine-imperial-seals/rulers-of-byzantium/john-iii-doukas-1222-54|titolo=John III Doukas Vatatzes (1221–1254)|accesso=18 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170419102746/https://www.doaks.org/resources/seals/gods-regents-on-earth-a-thousand-years-of-byzantine-imperial-seals/rulers-of-byzantium/john-iii-doukas-1222-54|dataarchivio=19 aprile 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Persona estremamente frugale, ridusse le spese di corte, garantì sussidi contro lo sfruttamento dei più poveri ed emise una legislazione ampia contro i reati amministrativi<ref name="Vasiliev, p. 546"/>. Con un ''novellae'', infatti, proibì l'appropriazione indebita, in quel periodo largamente praticata da [[toparca|toparchi]] e signorotti locali<ref name=Vasiliev547>{{Cita|Vasiliev|p. 547}}.</ref>. Con questi vari provvedimenti amministrativi Giovanni III rafforzò la struttura imperiale sino a farla rivaleggiare con l'eccelsa macchina amministrativa esistente durante il periodo dei [[Comneni]]<ref name=Vasiliev547/>.
Con un ''novellae'', infatti, proibì l'appropriazione indebita, in quel periodo largamente praticata da [[toparca|toparchi]] e signorotti locali<ref name=Vasiliev547>{{Cita|Vasiliev|p. 547}}.</ref>. Con questi vari provvedimenti amministrativi Giovanni III rafforzò la struttura imperiale sino a farla rivaleggiare con l'eccelsa macchina amministrativa esistente durante il periodo dei [[Comneni]]<ref name=Vasiliev547/>.
 
Anche in campo culturale, l'imperatore fu estremamente attivo<ref name="Vasiliev, p. 546"/>: patrocinò la fondazione di numerose scuole e biblioteche, favorì l'insegnamento delle scienze ed incoraggiò gli studi. Estremamente interessato alla raccolta e alla copia dei manoscritti, protesse gli studi dello studioso Niceforo Blemmida al quale affidò l'educazione del suo stesso figlio, Teodoro e con l'ausilio del Blemmida e dei suoi discepoli, istituì centri di formazione ed università<ref name="Vasiliev, p. 548">{{Cita|Vasiliev|p. 548-551}}.</ref>.
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=== Esercito ===
[[File:Lefke Kapisi Iznik 932a.jpg|thumb|Una porta militare delle mura di Nicea, riparate durante il regno di Giovanni III.]]
 
Quanto alle forze armate, l'imperatore cercò di affiancare al nucleo composto da mercenari professionali (in prevalenza latini, organizzati nel "Latinikon") truppe di leva indigene: concesse numerose [[pronoia|pronoie]] di dimensioni medie o ridotte in modo da aumentare gli effettivi della fanteria (e al contempo di evitare che gli appezzamenti troppo ampi potessero creare eccessive concentrazioni di interessi), restaurò numerose fortezze ed ampliò le mura difensive di Nicea e Smirne e permise l'insediamento di popoli stranieri, principalmente [[cumani]], nelle regioni di confine della Tracia, la Macedonia e della Frigia, in cambio dei loro servizi militari nella cavalleria ("Skythikon")<ref name="Bartusis, p. 27">{{Cita|Bartusis|p. 27-28}}.</ref><ref name="Nicol, p. 166">{{Cita|Nicol|p. 166-171}}.</ref>.
 
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=== Cultura sotto Giovanni III ===
Durante il regno di Giovanni III, caratterizzato dalla costante presenza di eventi bellici di diverso tipo, si ebbe tuttavia un impulso allo sviluppo della poesia e della letteratura greco-bizantina<ref name=Vasiliev548>{{Cita|Vasiliev|p. 548}}.</ref><ref name=Ostrogorsky387/>. Fondò biblioteche in tutto l'impero<ref name=Vasiliev549>{{Cita|Vasiliev|549}}.</ref>, accogliendo ed affidando l'educazione del proprio unico figlio ed erede, Teodoro, al celebre erudito e studioso [[Niceforo Blemmide|Niceforo Blemmida]], la cui autobiografia illustra con chiarezza il rapporto vigente tra lo stato bizantino e la chiesa nel [[XIII secolo]]<ref name=Ostrogorsky387/><ref name="Vasiliev551">{{Cita|Vasiliev| p. 551}}.</ref>. Patrocinò la produzione dello storico [[Giorgio Acropolita]], cui conferì la carica di ''[[Mega logoteta]]'' (Μέγας Λογοθέτης, ''gran ragioniere'')<ref name=Ostrogorsky386>{{Cita|Ostrogorsky|p. 386}}.</ref>. Giovanni III spinse inoltre affinché nell'impero si diffondessero gli "Istituti di istruzione superiore"<ref name=Vasiliev549/>, desiderando che la conoscenza si diffondesse anche tra gli strati più bassi della popolazione e finanziando la realizzazione di cronache miniate<ref name="Sakellariou332">{{Cita|Sakellariou|p. 332}}.</ref>.
 
== Giudizio storico ==
[[File:St. John Vatatze the Merciful.jpg|miniatura|Miniatura bizantina rappresentante Giovanni III come ''San Giovanni il Misericordioso''.]]
 
Giovanni III, pur non giungendo al suo obiettivo di riconquistare Costantinopoli, pose comunque le basi per la restaurazione bizantina, che verrà realizzata poi da [[Michele VIII Paleologo]] nel 1261. Raddoppiò il territorio di Nicea, garantì un periodo d'oro per l'economia e la società e riformò l'esercito<ref name="Polemis, 1968, pp. 107–109"/>. Le fonti dell'epoca elogiarono unanimi tanto la politica tanto le qualità eccezionali dell'imperatore; poeti come Nicola Irenico, storici come [[Giorgio Acropolita]] (che compose l'orazione funebre di Giovanni III<ref>{{Cita|Ostrogorsky|p. 386}}.</ref>) o [[Niceforo Gregora]], misero in grande evidenza le virtù dell'imperatore e ne esaltarono lo stile di vita frugale<ref name=Vasiliev528>{{Cita|Vasiliev|p. 528}}.</ref>.
 
=== Canonizzazione ===
Per la sua pietà religiosa, la sua dedizione ai più poveri ed i suoi altissimi meriti politici e militari fu canonizzato durante il regno di [[Andronico II Paleologo|Andronico II]]. A partire dalla data di santificazione, ai primi del '300, fu celebrato ogni anno nella chiesa di Magnesia, da lui edificata, e nella reggia di Ninfeo, dove morì<ref name=Ostrogorsky405/>. Il suo culto, inoltre, si diffuse rapidamente in tutta l'[[Asia Minore]] bizantina, sopravvivendo sino ad epoche moderne nella metropoli di [[Efeso]], importante città dell'alto-medievale [[thema]] di [[Thrakesion]]<ref>{{Cita|Vasiliev|p. 533}}.</ref>.
 
== Famiglia ==
Giovanni III sposò in prime nozze, verso il 1212, [[Irene Lascarina]] († 1239), figlia del [[Teodoro I Lascaris|suo predecessore]], dalla quale ebbe [[Teodoro II Lascaris|Teodoro]] (1221 – 1258), che gli succedette come imperatore. Poiché dopo la nascita del primogenito l'imperatrice cadde da cavallo, fu impossibilitata dal dargli altri figli, ritirandosi in convento col nome di Eugenia<ref name=Ostrogorsky538/><ref>{{Cita|Gardner|pp. 155-156}}.</ref>. Nel 1244 Giovanni III contrasse matrimonio con [[Costanza di Staufen|Costanza di Svevia]] (1230 – 1307), detta anche Anna, figlia dell'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] e di [[Bianca Lancia]] (1210&nbsp;– 1246), dalla quale non ebbe tuttavia figli<ref name=Ostrogorsky538/>.
Poiché dopo la nascita del primogenito l'imperatrice cadde da cavallo, fu impossibilitata dal dargli altri figli, ritirandosi in convento col nome di Eugenia<ref name=Ostrogorsky538/><ref>{{Cita|Gardner|pp. 155-156}}.</ref>.
Nel 1244 Giovanni III contrasse matrimonio con [[Costanza di Staufen|Costanza di Svevia]] (1230 – 1307), detta anche Anna, figlia dell'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] e di [[Bianca Lancia]] (1210&nbsp;– 1246), dalla quale non ebbe tuttavia figli<ref name=Ostrogorsky538/>.
 
== Note ==
;Bibliografiche
{{note strette}}
 
== Bibliografia ==
;=== Fonti utilizzate ===
 
;Fonti utilizzate
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* {{cita libro|autore= [[Georg Ostrogorsky]] |lingua=italiano|titolo= Storia dell'Impero bizantino|anno= 2011| editore=[[Mondadori]]| città=[[Milano]]|isbn= 88-06-17362-6 |cid=Ostrogorsky}}
* {{cita libro| lingua=inglese |autore=David Abulafia |anno=1999 |titolo=The New Cambridge Medieval History: c. 1198-c. 1300 |editore=Cambridge University Press |isbn=0-521-36289-X |cid=Abulafia}}
Line 156 ⟶ 159:
* {{cita libro| lingua= inglese|autore=Aleksandr Vasiliev |anno=1971 |titolo=History of the Byzantine Empire |editore=University of Wisconsin Press |isbn=0-299-80926-9|cid=Vasiliev}}
* {{cita libro|autore=Michael Borgolte |autore2=Bernd Schneidmüller|lingua=tedesco |titolo=Hybride Kulturen im mittelalterlichen Europa: Vorträge und Workshops einer internationalen Frühlingsschule|editore=Akademie Verlag|isbn=3-05-004695-3 |cid=Borgolte, Bernd}}
 
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;=== Altri testi ===
{{div col}}
* {{cita libro| Charles | Diehl | ''Figure bizantine'', introduzione di [[Silvia Ronchey]] | 2007 | Einaudi |isbn=978-88-06-19077-4}}
* {{cita libro| Alain|Ducellier | Bisanzio (IV-XV secolo) | 2005| San Paolo| Milano|coautori= Michel Kapla |isbn= 88-215-5366-3}}
Line 169 ⟶ 171:
* {{cita libro| Giorgio |Ravegnani| Introduzione alla storia bizantina |2006| il Mulino | Bologna }}
* {{cita libro| Silvia |Ronchey| Lo stato bizantino |2002| Einaudi| Torino|isbn=88-06-16255-1}}
{{div col end}}
 
== Voci correlate ==