Basilica di San Zeno: differenze tra le versioni

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[[File:Pianta di San Zeno.jpg|miniatura|verticale=1.4|Pianta della chiesa]]
 
Per entrare nella chiesa si salgono alcuni gradini, simboleggianti il distacco dello spirito dalle cose del mondo, dopodiché se ne scendono alcuni altri, invito all'umiltà.<ref>{{cita|Marchi, 2014|p. 217}}.</ref> LeL'interno navatedella sonobasilica delimitateè a [[croce latina]] con l'[[aula]] divisa in tre [[navata|navate]] da due file di possenti pilastri con sezione a forma di crocecruciforme alternati a colonne, dieci per parte, sormontate da capitelli con motivomotivi zoomorfozoomorfi e [[Ordine corinzio|capitelli corinzi]] spesso recuperati da edifici romani preesistenti. Il soffitto è ligneo a forma di carena di nave con raffinate decorazioni ed è stato realizzato tra il 1385 e il 1389, durante la ristrutturazione gotica dell'edificio. È all'unanimità considerato anch'esso un'opera d'arte, in grado di competere anche con il celebre soffitto della [[chiesa di San Fermo Maggiore]]. La navata è, inoltre, divisa da due grandi arcate trasversali che gli conferiscono un certo ritmo.<ref>{{cita|Patuzzo, name="Patuzzo114"2010|p. 114}}.</ref>
La basilica è a [[croce latina]] con l'[[aula]] divisa in tre [[navata|navate]].<ref name="Patuzzo114">{{cita|Patuzzo, 2010|p. 114}}.</ref> Vi è inoltre un'ampia [[cripta]] a cui si accede tramite delle scale poste al termine della navata centrale, a cui è sovrapposto un [[presbiterio]] rialzato rispetto all'aula che si raggiunge a sua volta tramite delle scale, che in questo caso si trovano al termine delle due navate minori. Verticalmente, dunque, lo spazio si divide su tre livelli: cripta, aula plebana e presbiterio. Il presbiterio è, inoltre, separato dall'aula da un [[pontile-tramezzo]] a [[balaustra]]. Originariamente le tre navate della chiesa terminavano in tre absidi semicircolari, come consuetudine dell'architettura romanica, tuttavia solo quella meridionale si è conservata integralmente nelle sue forma originarie, in quanto quella settentrionale venne distrutta e quella maggiore è stato ricostruito in [[architettura gotica|stile gotico]] nel XIV secolo.<ref name=Puppi-interno/>
 
LaNella basilicachiesa èsi a [[croce latina]] con l'[[aula]] divisa in tre [[navata|navate]].<ref name="Patuzzo114">{{cita|Patuzzo, 2010|p. 114}}.</ref> Vi è inoltretrova un'ampia [[cripta]] a cui si accede tramite delle scale poste al termine della navata centrale, a cui è sovrapposto un [[presbiterio]] rialzato rispetto all'aula che si raggiunge a sua volta tramite delle scale, che in questo caso si trovano al termine delle due navate minori. Verticalmente, dunque, lo spazio si divide su tre livelli: cripta, aula plebana e presbiterio. Il presbiterio è, inoltre, separato dall'aula da un [[pontile-tramezzo]] a [[balaustra]]. Originariamente le tre navate della chiesa terminavano in tre absidi semicircolari, come consuetudine dell'architettura romanica, tuttavia solo quella meridionale si è conservata integralmente nelle sue forma originarie, in quanto quella settentrionale venne distrutta e quella maggiore è statostata ricostruitoricostruita in [[architettura gotica|stile gotico]] nel XIV secolo.<ref name=Puppi-interno/>
 
[[File:Basilica san Zeno VR - interno.jpg|miniatura|sinistra|L'interno di san Zeno]]
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Molti meno, invece, sono gli affreschi a cui si è riusciti a proporre nomi di artisti conosciuti, tra cui [[Martino da Verona]] e [[Altichiero da Zevio]]. Spesso sui dipinti compaiono alcune scritte grafite riportanti nomi tedeschi e talvolta brevi frasi, per lo più lasciate dai monaci provenienti dalla Germania che soggiornarono a lungo nell'abbazia, diventandone di fatto i padroni.<ref>{{cita|Simeoni, 1909|p. 81}}.</ref> Sulla navata destra è collocata una [[pala d'altare]] di [[Francesco Torbido]], mentre nell'abside si trova la celebre [[pala di San Zeno]] di [[Andrea Mantegna]].<ref name="Puppi-interno">{{cita|Puppi, 1981|L'interno}}.</ref>
 
==== Aula ====
Per entrare nella chiesa si salgono alcuni gradini, simboleggianti il distacco dello spirito dalle cose del mondo, dopodiché se ne scendono alcuni altri, invito all'umiltà.<ref>{{cita|Marchi, 2014|p. 217}}.</ref> Le navate sono delimitate da due file di possenti pilastri con sezione a forma di croce alternati a colonne, dieci per parte, sormontate da capitelli con motivo zoomorfo e [[Ordine corinzio|capitelli corinzi]] spesso recuperati da edifici romani preesistenti. Il soffitto è ligneo a forma di carena di nave con raffinate decorazioni ed è stato realizzato tra il 1385 e il 1389, durante la ristrutturazione gotica dell'edificio. È all'unanimità considerato anch'esso un'opera d'arte, in grado di competere anche con il celebre soffitto della [[chiesa di San Fermo Maggiore]]. La navata è, inoltre, divisa da due grandi arcate trasversali che gli conferiscono un certo ritmo.<ref name="Patuzzo114" />
 
==== Navatella di destra ====