Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo (Piazzatorre): differenze tra le versioni
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Secondo lo storico monsignor Luigi Pagnoni, la chiesa intitolata a san Giacomo fu edificata sulle rovine di un oratorio presente sul territorio di Piazzatorre già nel [[XIII secolo]].<ref>{{cita libro|nome=Luigi | cognome=Pagnoni | titolo=Le chiese parrocchiali della Diocesi di Bergamo|anno=1974|editore=Il Conventino|città=Bergamo }}</ref>
Secondo la relazione allegata alla [[visita pastorale]] del Settecento del vescovo di Bergamo [[Giovanni Paolo Dolfin]] la chiesa ottenne l'autonomia con decreto del 1532 del vescovo [[Pietro Lippomano]] che la visitò nel 1536 e indicandola come “nullius plebis” stacca dalla [[Chiesa di San Martino (Piazza Brembana)|chiesa di San Martino]] di [[Piazza Brembana]].
San [[Carlo Borromeo]] [[Arcidiocesi di Milano|
Dalla relazione della visita di san [[Gregorio Barbarigo]] si deduce che la chiesa era compresa
Nel 1666 la chiesa fu inserita nel “Sommario delle chiese di Bergamo”, elenco redatto dal cancelliere della curia vescovile Giovanni Giacomo Marenzi e indicata sotto l'invocazione di San Giacomo apostolo, si trovava in Valle Brembana Superiore e parte dalla pieve di "San Martino oltre la Gogia". La chiesa era "mercenaria" e vi erano le scuole del Santissimo Sacramento che reggeva l'altare maggiore e del Rosario che gestiva l'altare omonimo. Sussidiare della [[Chiesa parrocchiale|parrocchiale]] vi era l'oratorio intitolato a Santa Lucia.<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Giacomo Marenzii|titolo=Sommario delle chiese di Bergamo|editore=Archivio della curia Vescovile|città=Bergamo|anno=1666}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Giulio Orazio Bravi|titolo=Le fonti di Donato Calvi per la redazione dell'Effemeride, 1676-1677 - Donato Calvi e la cultura a Bergamo nel Seicento|editore=Archivio Bergamasco - Camera di Commercio di Bergamo|data=novembre 2013}}</ref>
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== Descrizione ==
=== Esterno ===
L'edificio di culto è preceduto dal [[sagrato]] asfaltato e si presenta con la [[facciata a salienti]] molto semplice, intonacata divisa in tre parti di cui quella centrale molto più alta e le due laterali minori ad anticipare le tre navate dell'aula. Centrale l'ingresso principale con contorno in marmo con mensole che reggono il timpano curvo. Due aperture rettangolari sono poste a lato del portone con contorno sagomato e chiuse di inferriate. La parte superiore ha un'apertura centinata e tripartita atta a illuminare l'aula. Il frontone termina con il tetto a due falde.
=== Interno ===
L'interno a tre navate è a [[Pianta (architettura)|pianta]] rettangolare. Le campate sono divise in tre campate da lesene complete di basamento e capitello che reggono il cornicione su cui s'imposta la [[volta a botte]] mentre nella parte terminale a tazza.
La zona
== Note ==
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