World music: differenze tra le versioni

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→‎World music in Italia: Peter Gabriel si cimentava con la world music già nei primi anni 80, prima di De André
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Il musicista [[Roger Armstrong]] riteneva che qualcosa doveva essere fatto:
{{Citazione|Pensava che il problema principale nella vendita del nostro tipo di materiale fosse nei negozi al dettaglio nel Regno Unito e, in particolare, il fatto che non sapessero come piazzarla in maniera coerente. Ciò disincentivò [i negozi al dettaglio] dall'accumulare il materiale in qualsiasi modo e rese più difficile per compratori di dischi l'essere informati riguardo ai nostri cataloghi.|3=[He] felt that the main problem in selling our kind of material lay with the UK retail outlets and, specifically, the fact that they did not know how to rack it coherently. This discouraged [the retail stores] from stocking the material in any depth and made it more difficult for the record buyers to become acquainted with our catalogs.<ref>{{Cita web|url=http://www.frootsmag.com/content/features/world_music_history/minutes/page03.html|titolo=Minutes of Meeting Between the Various 'World Music' Record Companies and Interested Parties, Monday 29 June 1987|sito=fRoots|accesso=15 settembre 2010|lingua=en}}</ref>|lingua=en}}
Il 29 giugno 1987, fu organizzato un incontro in un pub di [[Londra]] riguardante la capitalizzazione sul marketing della world music.<ref name=":0">{{Cita news|lingua=en|nome=Robin|cognome=Denselow|url=https://www.theguardian.com/music/2004/jun/29/popandrock1|titolo=We created world music|pubblicazione=The Guardian|data=29 giugno 2004|accesso=24 aprile 2020}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=https://frootsmag.com/world-music-history|titolo=World Music History|autore=Ian Anderson|sito=fRoots Magazine|data=5 marzo 2018|lingua=en|accesso=25 aprile 2020}}</ref> Tra i partecipanti vi erano il [[Disc jockey|diskdisc jockey]] [[Charlie Gillett]], l'editore della rivista ''fRoots'' Ian A. Anderson ed i produttori discografici [[Joe Boyd]] e Iain Scott.<ref name=":0" />
 
La questione principale fu quella di scegliere un nome collettivo con il quale poteva essere classificata tale musica. Inizialmente furono proposti "Worldbeat" e l'uso di prefissi come "Hot" o "Tropical" da aggiungere ai titoli dei generi esistenti, oppure nomi come "Ethnic", "International Pop" e "Roots".<ref name=":1" /> Alla fine fu scelto "World music" ma non come il nome di un intero genere ma solo come un qualcosa che le etichette discografiche avrebbero potuto usare sulle copertine per la successiva campagna pubblicitaria.