Chiesa di San Giacomo Maggiore Apostolo e Sant'Alessandro Martire: differenze tra le versioni

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Nel 1666 la chiesa fu inserita nel “Sommario delle chiese di Bergamo”, elenco redatto dal cancelliere della curia vescovile Giovanni Giacomo Marenzi e indicata sempre con l'intitolazione dei santi San Giacomo apostolo e di Sant'Alessandro martire, appartenente alla pieve di Dossena, e le congregazioni del Santissimo Sacramento e della dottrina cristiana che reggevano i quattro altari.<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Giacomo Marenzii|titolo=Sommario delle chiese di Bergamo|editore=Archivio della curia Vescovile|città=Bergamo|anno=1666}}</ref><ref>{{cita testo|autore=Giulio Orazio Bravi|titolo=Le fonti di Donato Calvi per la redazione dell'Effemeride, 1676-1677 - Donato Calvi e la cultura a Bergamo nel Seicento|editore=Archivio Bergamasco - Camera di Commercio di Bergamo|data=novembre 2013}}</ref>.
Il vescovo di Bergamo [[Giovanni Paolo Dolfin]] visitò la chiesa il 321nel giugno 1780, dagli atti si evince che nella chiesa vi erano le scuole del Santissimo Sacramento e della dottrina cristiana e che la vicina stipendiava il curato mercenario.
 
La chiesa fu oggetto di grandi interventi di restauro documentati nei diversi secoli, già nel 1686, e successivamente nel 1790 e nel 1867.
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Con decreto del 27 maggio 1979 del vescovo di Bergamo [[Giulio Oggioni]], la chiesa fu inserita nel vicariato locale di Selvino-Serina.
[[File:Altare Leprene.tif|sinistra|miniatura|Altare maggiore]]
 
== Descrizione ==
=== Esterno ===