Gattara: differenze tra le versioni

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La figura della gattara, del resto, corrisponde in parte a quella della ''cat lady'' angloamericana, una donna di solito anziana e nubile che raccoglie e nutre un gran numero di felini, e ad entrambe si associa spesso anche il carattere della pazzia<ref name="Mannucci 102" /> (sebbene nel caso della ''crazy cat lady'' esso sia stato interpretato e studiato come forma di [[disturbo da accumulo]] o come effetto della [[toxoplasmosi]]). In [[Francia]] la gattara è invece nota come ''nourrisseuse'' (nutrice), termine che rimanda alla funzione primaria e «materna» dell'alimentazione, da sempre alla base della [[domesticazione]] delle specie animali.<ref>{{cita|Mannucci|p. 103.}}</ref>
 
== VolontariatoAccezione moderna ==
Dalla fine del XX secolo, l'azione delle gattare ha finito per inglobarsi almeno in parte nell'attività di cura dei randagi da parte dei ''tutor'' delle colonie feline. L'attività che la normativa delinea è più articolata e complessa della semplice nutrizione degli animali, e comporta relazioni con le autorità competenti a livello comunale e provinciale, collaborazione con i servizi veterinari, attuazione di norme igieniche e pratiche di [[Sterilizzazione (medicina)|sterilizzazione]] delle femmine per il controllo delle nascite. In Italia sulla materia dispone la legge quadro 281/1991.<ref>{{cita|Mannucci|''passim''}}.</ref><ref>{{cita legge italiana|tipo=legge|anno=1991|mese=8|giorno=14|numero=281}}.</ref>