Plebiscito sullo scioglimento del Landtag prussiano: differenze tra le versioni

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Nazionalsocialisti e comunisti si addossarono vicendevolmente la responsabilità del fallimento e rivendicarono il successo delle rispettive mobilitazioni. L'ufficio stampa dell'NSDAP commentò: «I comunisti si sono completamente astenuti dalla votazione, non seguendo l'ordine della loro direzione. I partiti medi e borghesi hanno pure completamente fallito, mentre il partito tedesco-nazionale [DNVP] ha mantenuto quanto poteva promettere. Per gli Stahlhelm non è possibile il calcolo, non essendo un partito politico, ma non è dubbio che sette milioni di voti fra i dieci dati ieri appartengono ai nazionalsocialisti. Questi hanno quindi un nuovo imponente successo da segnalare, e già ora, se avvenissero le elezioni, sarebbero il partito più forte della Dieta». Il comunicato affermava che l'NSDAP aveva dato, «malgrado forti dubbi», pieno sostegno al plebiscito dello Stahlhelm «per non disertare le file dell'opposizione nazionale», e proseguiva proclamando l'imprescindibile ruolo dei nazionalsocialisti nella lotta per il «rinnovamento della Nazione e dell'avvenire tedesco» ed esprimendo «assoluta fiducia nella vittoria definitiva»<ref>{{cita|RSSE|p. 1804}}.</ref>. Secondo il giornale di destra ''Nachtausgabe'', il KPD aveva esercitato un ruolo controproducente, poiché da un lato aveva fallito nel mobilitare i propri elettori e dall'altro aveva distolto dal voto una parte degli elettori di destra, soprattutto quelli dei partiti borghesi, riluttanti all'idea di votare nello stesso modo dei comunisti<ref name="CS 11-08-1931">{{cita news|titolo=Ripercussioni europee del referendum prussiano|pubblicazione=Corriere della Sera|data=11 agosto 1931|p=1}}</ref>.
 
La stampa di destra vide comunque nell'esito del voto la conferma della propria tesi per cui la composizione del Landtag non rifletteva più i rapporti di forza effettivamente vigenti, poiché – sottratta alla percentuale dei non partecipanti al plebiscito la percentuale dell'astensione elettorale consuetudinaria, calcolata nel 20%, e considerato che in un'elezione la partecipazione degli elettori dei partiti aderenti sarebbe stata ben più ampia – emergeva che la coalizione di governo a guida socialdemocratica non godeva più del sostegno della maggioranza degli elettori prussiani<ref>{{cita news|G. P.|http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1149_01_1931_0190_0001_16996074/|L'Italia e la Germania lavorano d'accordo per la pace|La Stampa|11 agosto 1931|p=1}}</ref><ref>{{cita|Hoppe 2007|pp. 217-218}}.</ref>.
 
Dal canto suo, la stampa comunista aveva preso ad accusare i partiti di destra di sabotare il plebiscito fin dall'adesione del KPD. In seguito rappresentò la mobilitazione del partito come un grande successo, attribuendogli la maggioranza dei voti espressi a Berlino e in tutte le zone industriali della Prussia. In realtà apparve subito chiaro che il risultato della votazione era stato molto al di sotto delle attese principalmente a causa della defezione degli elettori comunisti<ref name="CS 11-08-1931"/><ref name="CS 10-8-1931">{{cita news|titolo=Il plebiscito contro la Dieta prussiana|pubblicazione=Corriere della Sera|data=10 agosto 1931|p=5}}</ref>. I quadri del partito, disorientati dall'improvvisa inversione di rotta decisa all'ultimo momento dalla direzione, non erano riusciti a organizzare una campagna adeguata<ref>{{cita|Rosenhaft 2008|p. 113}}.</ref>. L'affermazione della stampa socialdemocratica secondo cui si era verificato «uno sciopero generale degli elettori del KPD» era solo lievemente esagerata. Il partito infatti non era stato capace di esprimere a pieno la propria forza neanche a Berlino, dove nelle roccaforti comuniste di [[Wedding (Berlino)|Wedding]] e [[Friedrichshain]] i voti raccolti dalla coalizione plebiscitaria erano stati inferiori a quelli ricevuti dal solo KPD alle elezioni federali del 1930<ref>{{cita|Hoppe 2007|p. 217}}.</ref> (a Wedding addirittura del 41%)<ref>Hermann Weber, ''Zum Verhältnis von Komintern, Sowjetstaat und KPD'', in {{cita|Weber et al. 2014|p. 88}}.</ref>.
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Tra i membri del [[Governo Brüning I|governo Brüning]], l'unico a presentarsi alla sezione dei ministri in Jägerstraße era stato il ministro dell'alimentazione e dell'agricoltura [[Martin Schiele]], ex membro del DNVP transitato al più piccolo [[Partito Cristiano-Nazionale dei Contadini e della Popolazione rurale]] (CNBL). Si erano recati al voto anche l'ex principe ereditario [[Guglielmo di Prussia (1882-1951)|Guglielmo]] e altri membri dell'ex famiglia imperiale nell'antica residenza di [[Potsdam]], città che tuttavia non aveva dato particolare prova di sentimenti monarchici e nazionalisti, essendosi presentata alla urne solo la metà degli aventi diritto<ref name="SS 10-8-1931"/><ref name="CS 10-8-1931"/>.
 
LaMalgrado le esultanze della stampa didemocratica, destra«il vide9 comunqueagosto nell'esito1931 delnon votofu una vittoria per la confermademocrazia. Gli oppositori della propriaRepubblica tesisi pererano cuisolo temporaneamente bloccati a vicenda»<ref>{{cita|Hoppe 2007|p. 217}}.</ref>. Come le forze antigovernative non mancarono di evidenziare, il risultato del voto rivelava che la composizione del Landtag non rifletteva più i rapporti di forza effettivamente vigenti, poiché – sottratta alla percentuale dei non partecipanti al plebiscito la percentuale dell'astensione elettorale consuetudinaria, calcolata nel 20%, e considerato che in un'elezione la partecipazione degli elettori dei partiti aderenti sarebbe stata ben più ampia – emergeva che la coalizione di governo a guida socialdemocratica non godeva più del sostegno della maggioranza degli elettori prussiani<ref>{{cita news|G. P.|http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1149_01_1931_0190_0001_16996074/|L'Italia e la Germania lavorano d'accordo per la pace|La Stampa|11 agosto 1931|p=1}}</ref>. In un'ordinaria elezione statale, dove partiti avversari non sarebbero stati costretti ad associarsi, sarebbe emersa una "maggioranza negativa" (''negative Mehrheit''), ossia una situazione in cui la formazione di una maggioranza parlamentare di governo sarebbe stata impossibile, com'era già accaduto alle elezioni federali del settembre 1930 e come sarebbe accaduto alle elezioni statali prussiane dell'aprile 1932<ref>{{cita|Hoppe 2007|pp. 217-218}}.</ref>.
 
== Ripercussioni internazionali ==