Lucio Battisti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Di indole introversa,<ref name= "Battisti racconta se stesso" >{{cita news|url=https://www.corriere.it/spettacoli/cards/lucio-battisti-raccontato-se-stesso-nel-1970-non-ho-amici-leggo-topolino-credo-divorzio/leggo-topolino.shtml|titolo=Lucio Battisti raccontato da sé stesso (nel 1970): «Non ho amici, leggo Topolino e credo nel divorzio»|pubblicazione=corriere.it|accesso=3 agosto 2022}}</ref> Lucio Battisti nacque a [[Poggio Bustone]] ([[provincia di Rieti]]) alle 13.30 del 5 marzo [[1943]] (un giorno dopo rispetto al collega [[Lucio Dalla]]), in via Roma 40.<ref>Certificato di nascita di Battisti, riportato su {{Cita|Lauro e Turrini|p. 25}}</ref> I genitori portavano entrambi il cognome Battisti: il padre Alfiero (12 dicembre 1913 - 29 novembre 2008<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/home_roma/regione/morto_il_padre_di_lucio_battisti/notizie/36381.shtml|titolo=Morto il padre di Lucio Battisti|pubblicazione=Il Messaggero|data=29 novembre 2008|accesso=15 gennaio 2013}}</ref>) era impiegato al dazio, la madre Dea (18 aprile 1917 - 12 maggio 1983<ref>Tomba di Dea Battisti, inquadrata in {{Cita TV|titolo=Emozioni - sulle tracce di Lucio Battisti|canale=[[Rai 2]]|data=14 luglio 2011|ora=0|minuto=6|secondo=17}}</ref>) era casalinga. Figlio secondogenito, la famiglia sarà completata dalla sorella minore Albarita (1946 - 2003<ref name="alfiero">{{Cita news|url=https://duemondiblog.blogspot.it/2012/06/intervista-ad-alfiero-battisti.html|titolo=«Mio figlio Lucio»|pubblicazione=TV Sorrisi e canzoni|data=11 settembre 2003|accesso=11 dicembre 2010}}</ref>), mentre non ebbe l'opportunità di conoscere il fratello maggiore, anch'egli di nome Lucio (6 marzo 1940 - 26 maggio 1942), morto in infanzia.<ref>{{Cita|Turrini|p. 5}}.</ref>
 
=== Esordi ===
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[[File:Ray Charles 260971neu000.jpg|thumb|left|Battisti nutriva grande ammirazione per [[Ray Charles]], che fu tra i suoi maggiori punti di riferimento e colui che contribuì significativamente a farlo appassionare al mondo della musica<ref name="Radio Montecarlo musica"/>]]
 
Nel 1947 la sua famiglia si trasferì nella frazione [[Vasche (Castel Sant'Angelo)|Vasche]] del [[Castel Sant'Angelo (comune)|comune di Castel Sant'Angelo]],<ref name="sogno dicembre 1970">{{Cita news|autore=Paolo Cucco|titolo=L'autobiografia di Lucio Battisti|pubblicazione=[[Sogno (periodico)|Sogno]] numeri 50, 51 e 52|data=del 12, 19 e 26 dicembre 1970}} Consultabile anche su {{Cita|Mirenzi|pp. 7-18, 123-130}}, la prima parte anche su [http://www.madrepennuta.it/talk.htm madrepennuta.it].</ref> sempre in provincia di Rieti, e nel 1950 a [[Roma]]<ref name="sogno dicembre 1970" /> in Piazzale Prenestino 35.<ref>{{Cita TV|trasmissione=Emozioni|titolo=Sulle tracce di Lucio Battisti|canale=[[Rai 2]]|data=14 luglio 2011|ora=0|minuto=12|secondo=40}}</ref> A seguito della promozione in terza [[Scuola secondaria di primo grado|media]],<ref name="sogno dicembre 1970" /> o forse della licenza media, il giovane Battisti chiese in regalo ai genitori una [[chitarra]]. L'interesse per lo strumento fu dovuto anche all'influenza di due ragazzi che abitavano nel suo condominio, dai quali aveva sentito suonare i primi brani stranieri di [[rock and roll]] giunti in Italia.<ref name="sogno dicembre 1970" /> Secondo i vari racconti delle primissime esperienze musicali di Battisti (spesso poco attendibili e misti a leggende), a impartirgli le prime lezioni di chitarra fu l'[[elettricista]] di Poggio Bustone, Silvio Di Carlo;<ref>[http://spazioinwind.libero.it/la_musica_italiana/lucio%20battisti/biografia.htm Lucio Battisti è nato a Poggio Bustone<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ciò che è sicuro, in ogni caso, è che l'approccio principale fu quello autodidattico.
 
[[File:Ordanini e battisti.jpg|thumb|Lucio Battisti (a sinistra) insieme a [[Paolo Ordanini]], pianista dei Campioni]]
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Il periodo di gavetta di Battisti ebbe inizio quando entrò a far parte come [[chitarrista]] nel gruppo [[Gli Svitati]], capeggiati dal pianista e cantante [[Leo Sanfelice]]. Successivamente, nell'autunno del 1962, all'età di 19 anni, cominciò a suonare a [[Napoli]] con [[I Mattatori]]; la mancanza di soldi, sullo spirare dell'anno, lo portò tuttavia alla decisione di tornare a casa. Successivamente, fece parte de [[I Satiri]], gruppo romano che accompagnava [[Enrico Pianori]], e che spesso suonava a [[Roma]] nel night ''Cabala''.<ref>[http://www.enricopianori.com/luciobattisti.html Me and Lucio Battisti by Enrico Pianori]</ref> Nello stesso locale si esibivano [[I Campioni]], un gruppo ben più famoso che, dopo l'abbandono di [[Bruno De Filippi]], era alla ricerca di un chitarrista. Una prima offerta fu fatta ad [[Alberto Radius]], che però rifiutò, così il leader della band [[Roby Matano]] decise di offrire il ruolo a Battisti, che accettò entusiasticamente. Si trasferì quindi a [[Milano]], principale zona di attività dei Campioni, e gravitò nell'ambiente che ruotava attorno al club [[Santa Tecla (club)|Santa Tecla]], allora tempio del [[jazz]] e della nascente musica rock italiana.
 
Battisti vivrà tutto il resto della sua vita in [[Lombardia]]: inizialmente a Milano (tornando ogni tanto a [[Rieti]]), prima nel quartiere popolare del [[Giambellino e Lorenteggio|Giambellino]] e poi nella zona di Città Studi (in una villetta in Largo Rio de Janeiro), poi, dal 1973 fino alla sua morte, in una villa nel residence "Il Dosso di Coroldo" a [[Molteno]], comune all'epoca nella [[provincia di Como]], oggi in [[Provincia di Lecco|quella di Lecco]], in [[Brianza]].
 
All'inizio del 1964, I Campioni partirono per un tour in [[Germania]] e nei [[Paesi Bassi]], dove tra l'altro ebbero la possibilità di ascoltare alla radio musica che in Italia non veniva trasmessa.
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Il 14 ottobre<ref name= "Date pubblicazioni singoli" /> pubblica il terzo singolo dell'anno, ''[[Mi ritorni in mente/7 e 40]]''; il lato A è presentato il 19 ottobre con una sua partecipazione nel programma [[Radio (mass media)|radiofonico]] ''[[Gran varietà (programma radiofonico)|Gran varietà]]'' condotto da [[Walter Chiari]].<ref name="on air" /> Tra i singoli che pubblica quell'anno, questo è quello che incontra il successo maggiore: è l'11º singolo più venduto del 1969 e arriva anche al primo posto in [[Hit parade]].<ref>{{Cita web|url=http://www.hitparadeitalia.it/hp_yends/hpe1969.htm|titolo=Singoli più venduti del 1969|accesso=19 giugno 2009}}</ref>
 
Il 4 novembre va in onda sul [[Rai 1|Programma Nazionale]] uno speciale dal titolo ''[[Incontro con Lucio Battisti]]'', che lo vede per la prima ed unica volta nelle vesti di conduttore affiancato da [[Loretta Goggi]], anch'essa esordiente nei panni di conduttrice e reduce dal successo ottenuto dallo sceneggiato televisivo ''[[La freccia nera]]''. Battisti, oltre che condurre, esegue alcuni dei suoi brani del periodo come ''[[Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze|Acqua azzurra, acqua chiara]]'', ''[[Non è Francesca]]'', ''[[Mi ritorni in mente/7 e 40|Mi ritorni in mente]]'' e ''[[Mi ritorni in mente/7 e 40|7:40]]''. ''[[Balla Linda]]'' funge da sigla iniziale e finale del programma. All'interno dello speciale di quaranta minuti vengono inoltre ospitati artisti per i quali Battisti ha firmato brani assieme a [[Mogol]]: [[I Camaleonti]] che eseguono ''Mamma mia'', [[Patty Pravo]] che esegue ''[[Il paradiso/Scende la notte, sale la luna|Il paradiso]]'' e ''[[Nel giardino dell'amore/Ballerina ballerina|Ballerina]]'' (quest'ultima non firmata dalla coppia ma da [[Franco Migliacci]] e [[Ricky Gianco]]) e l'[[Equipe 84]] che esegue ''Pomeriggio: ore 6'', anch'essa non firmata da Mogol, cover in italiano di ''Marley Purt Drive'', brano di [[José Feliciano]] scritto dai [[Bee Gees]].<ref>http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=437</ref> Lo speciale, ritenuto perduto è stato pubblicato in streaming sul portale [[RaiPlay]], mancante però dell'esecuzione dell'Equipe 84, come si evince dai titoli di coda che accredita la band tra gli ospiti.<ref>https://www.raiplay.it/programmi/incontroconluciobattisti</ref> L'autore dei dialoghi è [[Bruno Lauzi]].
 
Nonostante il successo come interprete, la sua attività di autore per altri cantanti non si interrompe e, soprattutto nei primi anni della sua carriera, partecipa costantemente come musicista e/o voce tra i cori alle [[Discografia_di_Lucio_Battisti#Partecipazioni|incisioni di brani di altri artisti]] (inclusi quelli di cui non è autore): sue sono canzoni di successo come ''Questo folle sentimento'', dall'atmosfera vagamente psichedelica, affidata alla Formula 3; ''Mamma mia'', affidata ai Camaleonti; infine ''[[Il paradiso|Il paradiso della vita]]'' (una canzone scritta nel 1968 da Mogol e Battisti per [[Ambra Borelli]], ma che non ottiene alcun successo) quell'anno viene ripresa dal gruppo inglese degli [[Amen Corner]], con il titolo ''(If Paradise Is) Half as Nice'', raggiungendo il primo posto delle classifiche di vendita britanniche.<ref>{{cita|Ceri|p. 81}}.</ref> Inoltre [[Patty Pravo]], in un viaggio nel [[Regno Unito]], rimane affascinata dal brano degli Amen Corner, ignorando che fosse stato scritto in origine dagli italiani Battisti e Mogol, e decide di farne una [[cover]] con il titolo di ''[[Il paradiso]]'', rendendo la canzone popolare anche in Italia.<ref>{{Cita news|titolo=Patty Pravo: Il paradiso|autore=S. G. Biamonte|pubblicazione=Radiocorriere TV|data=25 maggio 1969}}</ref>
 
In questo periodo riceve anche molte offerte per dei ruoli in [[Musicarello|film musicali]], ma si dimostra non interessato, per poi riconsiderarli successivamente ma senza, comunque, prenderne mai parte.<ref name="Intervista Radio Svizzera" />
 
Nello stesso anno viene invitato da [[Roberto Arnaldi]] a [[Radio Monte Carlo (Italia)|Radio Monte Carlo]]: qui propone l'ascolto di alcune canzoni italiane e straniere per poi parlare dei suoi gusti musicali e degli artisti che lo hanno ispirato, cantando alla chitarra alcuni dei loro pezzi, spaziando dalla musica inglese a quella americana fino alla [[canzone napoletana]]; in seguito promuove alcuni dei brani da lui composti.<ref name="Radiofonicamente Lucio" /><ref name="Radio Montecarlo musica"/>