Ernest Renan: differenze tra le versioni
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In ''La Réforme intellectuelle et morale'' (1871) Renan tentò di salvaguardare il futuro della Francia, ma era ancora sotto l'influenza tedesca; l'ideale e la disciplina che proponeva alla sua nazione sconfitta erano quelle del suo conquistatore: una società feudale, un governo monarchico, un'élite per cui il resto della nazione svolgeva un ruolo di supporto subordinato; un ideale di onore e doveri imposti da una cerchia ristretta ad una moltitudine recalcitrante e sottomessa. È in quest'opera che Renan esprime inoltre alcune delle sue posizioni sulle presunte "razze" umane che nel XXI secolo sono state identificate come idee fondanti del [[colonialismo]] e del cosiddetto [[razzismo scientifico]]:<ref>{{cita libro |nome=[[Edward Said]] |data=2000 |titolo="Nationalism, Human Rights, and Interpretation." in ''Reflections on Exile, and Other Essays''| pp=418–19|editore=Harvard University Press}}</ref>
{{citazione |La natura ha creato una razza di lavoratori, ossia la razza cinese, d'una manualità straordinaria ma pressoché priva di qualunque senso dell'onore [...]; una razza di coltivatori della terra, ossia
Gli errori della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]] consolidarono le idee di Renan. Allo stesso tempo, l'ironia da sempre presente nei suoi lavori cominciò a diventare più aspra. I suoi ''Dialogues philosophiques'', scritti nel 1871, l' ''Ecclesiaste'' (1882) e l' ''Anticristo'' (1876) (Il quarto volume della ''Storia delle origini del cristianesimo'', che trattava l'impero di [[Nerone]]) erano incomparabili per il loro genio letterario, ma erano esempi di un carattere scettico e disincantato.
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