Uomo vitruviano: differenze tra le versioni

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|ubicazione = [[Gallerie dell'Accademia]]
}}
<ref>{{Cita libro|autore=Salvi Paola|titolo=L'Uomo Vitruviano di Leonardo e il De statua di Leon Battista Alberti, in Approfondimenti sull'Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci|anno=2012|editore=CB Edizioni|città=Poggio a Caiano}}</ref>L''''''Uomo vitruviano''''' è un disegno a [[Penna d'oca|penna]] e inchiostro su carta ({{m|34,4|x|24,5|ul=cm}}) di [[Leonardo da Vinci]], conservato, ma non esposto, nel ''Gabinetto dei Disegni e delle Stampe'' delle [[Gallerie dell'Accademia]] di [[Venezia]]. Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del [[corpo umano]], cerca di dimostrare come possa essere armoniosamente inscritto nelle due [[Figura (geometria)|figure]] "perfette" del [[cerchio]], che simboleggia il [[Cielo (religione)|Cielo]],<ref>Miranda Lundy, ''[https://books.google.it/books?id=4R064zr_eUAC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false Quadrivium. Numero, geometria, musica, astronomia]'', pag. 76, Sironi, 2011.</ref> la perfezione divina, e del [[quadrato]], che simboleggia la [[terra (elemento)|Terra.]] La scelta di questa geometria non è frutto del caso, bensì di studi precisi. Il cerchio infatti rappresenta il cosmo, il divino: gli antichi ritenevano che fosse simbolo di perfezione. In contrapposizione si trova il quadrato, simbolo del mondo terreno. L’uomo quindi rappresenterebbe l'unione tra microcosmo e macrocosmo, quindi l’idea stessa di mondo. Riconducendo tale visione alla filosofia platonica, aristotelica e neoplatonica, l’uomo viene considerato “specchio dell’universo”. Egli è il riflesso di un ordine superiore, il quale contiene gli elementi che compongono il mondo intero.<ref>{{cita web|url=https://leonardodavinciteatro.wordpress.com/category/luomo-vitruviano/|titolo=L'uomo vitruviano}}</ref> L’uomo vitruviano è simbolo dell’arte rinascimentale, con esso si analizzano le proporzioni del corpo umano secondo gli scritti dell'architetto romano [[Vitruvio]]. Il genio artistico voleva rappresentare, in accordo con il periodo da lui vissuto, l’uomo come “misura di tutte le cose”.
 
== Storia ==
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{{Citazione|Tanto apre l'omo nele braccia, quanto ella sua altezza.<br/>Dal nasscimento de chapegli al fine di sotto del mento è il decimo dell'altez(z)a del(l)'uomo. Dal di sotto del mento alla som(m)i-<br/>tà del chapo he l'octavo dell'altez(z)a dell'omo. Dal di sopra del petto alla som(m)ità del chapo fia il sexto dell'omo. Dal di so-<br/>pra del petto al nasscimento de chapegli fia la settima parte di tutto l'omo. Dalle tette al di sopra del chapo fia<br/>la quarta parte dell'omo. La mag(g)iore larg(h)ez(z)a delle spalli chontiene insè [la oct] la quarta parte dell'omo. Dal go-<br/>mito alla punta della mano fia la quarta parte dell'omo, da esso gomito al termine della isspalla fia la octava<br/>parte d'esso omo; tutta la mano fia la decima parte dell'omo. Il membro virile nasscie nel mez(z)o dell'omo. Il<br/>piè fia la sectima parte dell'omo. Dal di sotto del piè al di sotto del ginochio fia la quarta parte dell'omo.<br/>Dal di sotto del ginochio al nasscime(n)to del membro fia la quarta parte dell'omo. Le parti chessi truovano infra<br/>il mento e 'l naso e 'l nasscimento de chapegli e quel de cigli ciasscuno spatio perse essimile alloreche è 'l terzo del volto|}}
 
Molti commentatori hanno letto le due sezioni di testo come delle ripetizioni. Ma se si legge attentamente, ci si rende conto che Leonardo invece, vuole fare notare la discrepanza fra le misurazioni riportate da Vitruvio e quelle che lui stesso rilevò sul corpo di modelli maschili a Milano. In particolar modo, si nota la diversa proporzione del piede.<ref>{{Cita libro|titolo=Salvi Paola, L'Uomo vitruviano di Leonardo e il De statua di Leona Battista Alberti: la misura dell'armonia, in Approfondimenti sull'Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, CB Edizioni, Poggio a Caiano, 2012}}</ref> Per Vitruvio questo è "4 palmi" e quindi un sesto dell'uomo (il corpo è 4 cubiti di 6 palmi l'uno, cioè 24 palmi, ma visto che un piede è 4 palmi, il piede è 1/6 dell'altezza complessiva), ma come Leonardo scrive esplicitamente, per lui il piede è "la sectima parte dell'omo." Leonardo, quindi, prende Vitruvio solo come punto di partenza per le sue riflessioni ma grazie ai suoi studi diretti sul corpo umano (e che ci sono tramandati da disegni conservati a Windsor, in Inghilterra), propone uno schema proporzionale alternativo a quello classico.<ref>{{Cita libro|autore=Paola Salvi|titolo=L'Uomo vitruviano: il piede, il centro del corpo, il dibattito Bossi-Verri e una copia di Andrea Appiani, in Leonardo da Vinci e l'Accademia di Brera, a cura di Paola Salvi con Anna Mariani e Valter Rosa|url=http://www.accademiadibrera.milano.it/it/presentazione-leonardo-da-vinci-e-l-accademia-di-brera|anno=2021|editore=Silvana Editoriale|città=Cinisello Balsamo}}</ref> Quest'osservazione ha portato gli studiosi a credere che il titolo di "uomo vitruviano" sia fuorviante e, difatti, si tratta di un titolo che è stato assegnato al disegno solo nel Novecento inoltrato.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Emanuele|cognome=Lugli|titolo=In cerca della perfezione: nuovi elementi per l&#39;Uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci|rivista=Leonardo e Vitruvio: Oltre il cerchio e il quadrato, ed. by Francesca Borgo|lingua=en|accesso=2 novembre 2019|url=https://www.academia.edu/40295085/In_cerca_della_perfezione_nuovi_elementi_per_lUomo_vitruviano_di_Leonardo_Da_Vinci}}</ref> Per lo stesso Vitruvio il corpo umano deve essere guidato da armonia, ordine e perfezione. Egli utilizza l’espressione homo bene figuratus (uomo ben proporzionato) con la quale intende ricercare un vero e proprio canone, lo stesso che Leonardo ricorderà nella descrizione del disegno.
 
Attraverso il suo bagaglio di conoscenze d'[[anatomia]], [[ottica]] e [[geometria]] Leonardo arricchì l'intuizione vitruviana, arrivando a un modello proporzionale che rappresentava il più alto segno dell'armonia divina, "colta e condivisa dall'arte suprema del ''saper vedere''".<ref>Magnano, ''op. cit.'', p.80.</ref>
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File:FGMartini1.jpg|[[Francesco di Giorgio Martini]]
File:Fotothek df tg 0001128 Geometrie ^ Zeichnung ^ Mensch ^ Proportion.jpg|[[Walther Hermann Ryff]]
File:Aliprandi, Postcards from Italian museums.pdf|page=11|''Postcards from Italian museums'' di [[Simone Aliprandi]]
</gallery>L'opera di Leonardo ha suscitato un immenso fascino sugli artisti delle più diverse tendenze dell'arte moderna internazionale, ispirando rifacimenti, citazioni, performance, celebrazioni, pannelli urbani, installazioni, disegni, sculture, fotografie, dispositivi scenici, come testimoniano, tra le altre, le opere di [[William Blake]], [[Fernand Léger]], [[André Masson]], [[Salvador Dalí]], [[Arno Brecker]], [[Charles Csuri]], [[Michel Parré]], [[Luigi Ontani|Ontani]], [[Robert Mapplethorpe]], [[Luciano Fabro]], [[Frédéric Kieff]], [[Andrew Leicester]], [[Antony Gormley]], [[José Garcia Huidobro]], [[Nam June Pake]], [[Arnold Skip]], [[Romeo Castellucci]], [[Jan Fabre]], [[Dieter Appelt]], [[Michelangelo Pistoletto]], [[Marina Abramović]], [[Hermann Nitsch]], [[Mario Ceroli]].<ref>Per un'estesa documentazione iconografica, cfr. Giovanni Lista, ''Da Leonardo a Boccioni: l'Uomo vitruviano e l'arte moderna'', Mudima Edizioni, Milano, 2013. ISBN 978-88-86072-62-5</ref>