Cinema italiano: differenze tra le versioni

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|isbn=88-8440-266-2
|p=161
}}</ref> [[Elio Petri]] dirige nel 1965 ''[[La decima vittima]]'' - basato su un racconto di [[Robert Sheckley]] - mentre [[Marco Ferreri]] porta sullo schermo l'apocalittico ''[[Il seme dell'uomo]]'' (1969), dove il pessimismo dell'autore si trasforma in una feroce critica verso tutta la comunità umana. Nello stesso periodo il cinema italiano di fantascienza viene a incrociarsi con quello della [[satira]] sociale, offrendo in questo ambito alcuni contributi originali.<ref name="Pagetti" /> Esempi di questo tipo sono ''[[Omicron (film)|Omicron]]'' (1963) di [[Ugo Gregoretti]], ''[[Il disco volante]]'' di [[Tinto Brass]] (1964)<ref name="Pagetti" /> e la bizzarra commedia [[fantapolitica]] ''[[Colpo di statoStato (film 1969)|Colpocolpo di statoStato]]'' (1969), diretta dal regista [[Luciano Salce]].
 
Dalla fine degli anni settanta - esauritasi la [[Il Sessantotto|spinta contestatrice]] - la produzione vira verso temi più avventurosi, spensierati e infantili. Tra le opere più emblematiche del periodo viene citata ''[[Scontri stellari oltre la terza dimensione]]'' (1978), di [[Luigi Cozzi]], uscita a poca distanza dal primo episodio di ''[[Guerre stellari (film)|Guerre stellari]]'' (1977), diretto da [[George Lucas]] e promosso come risposta italiana a tale film, nonostante risultasse, per gli standard hollywoodiani, chiaramente un ''[[B movie]]''. Non va dimenticato lo sviluppo di vari sottogeneri come la [[fantascienza apocalittica]] e [[Fantascienza post apocalittica|post atomica]] che ha visto impegnare, nei primi anni ottanta, numerosi registi italiani. Il capostipite di tali ''action'' futuristici è ''[[1990 - I guerrieri del Bronx]]'' (1982), girato da [[Enzo G. Castellari]]; autore che, nel corso del tempo, ha diretto agevolmente variegate pellicole, ottenendo all'estero una certa visibilità.