Battaglia di Fort Sumter: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Sinonimo per evitare ripetizione del “che”
m WPCleaner v2.05 - Fixed using WP:WPCleaner (Errori comuni)
Riga 41:
Il [[Stati Uniti d'America nord-orientali|Nord]] e il [[Stati Uniti meridionali|Sud]] degli [[Stati Uniti]] presentavano differenze socioeconomiche sostanziali fin dall'epoca delle [[Tredici Colonie]], le quali non fecero che acuirsi nel corso della prima metà del XIX secolo.<ref name=Barbero>{{Cita|Barbero 2021}}</ref><ref name=Eicher42>{{Cita|Eicher 2001|p. 42}}.</ref> Alla società [[schiavista]] del Sud andò sempre più opponendosi l'[[industrializzazione]] nordista, e ciò si riflesse trasversalmente anche nel panorama politico: sia i [[Partito Democratico (Stati Uniti)|democratici]] che i [[Partito Whig (Stati Uniti)|whig]] presentavano correnti pro e anti-schiavismo, e ciò andò sempre più a peggiorare le tensioni sociali presenti nel paese.<ref name=McPherson74>{{Cita|McPherson 1988|p. 74}}.</ref><ref name=Cooper4>{{Cita|Cooper 2012|p. 4}}.</ref>
 
[[File:Missouri_Compromise_Line.svg|miniatura|right|350px|Gli Stati Uniti divisi secondo il compromesso del Missouri: gli Stati sopra il parallelo 36° 30' (linea verde) sarebberoavrebbero dovutidovuto essere abolizionisti, gli Stati sotto il parallelo invece schiavisti; per motivi storici, gli stati evidenziati in rosso al di sopra del parallelo sarebbero comunque rimasti schiavisti, compreso il Missouri di recente fondazione (da cui il nome dell'accordo)]]
 
Con l'ingresso di sempre più nuovi [[Stati federati degli Stati Uniti|Stati]] nell'Unione, l'amministrazione statunitense fu costretta a mantenere il difficile equilibrio fra Stati schiavisti e abolizionisti sempre in perfetta parità.<ref name=Barbero/><ref name=Eicher42/> Constatato che la [[linea Mason-Dixon]] da sola non bastava a determinare la divisione tra Nord e Sud e relativi sistemi socioeconomici, nel 1820 si procedette al [[compromesso del Missouri]], ma ben presto anche questo accordo si dimostrò insufficiente.<ref name=Barbero/><ref name=Eicher43>{{Cita|Eicher 2001|p. 43}}.</ref> Si andò sempre di più affermando il movimento autonomista dei singoli Stati, e segnatamente al Sud si cominciò a parlare esplicitamente di "secessione", ovvero di separazione (anche unilaterale) dal resto dell'Unione;<ref>{{Cita|McPherson 1988|p. 76}}.</ref><ref>{{Cita|Burgess 2004|pp. 76-78}}.</ref> eventi come la [[crisi della Nullificazione]] (1832-33) e il [[processo contro l'Amistad]] (1841) non fecero che esacerbare i conflitti montanti e creare un clima teso sempre meno controllabile dal governo centrale.<ref name=Barbero/><ref name=Cooper4/>
Riga 137:
Il 6 aprile Lincoln notificò quindi al governatore Pickens che sarebbe presto stato effettuato «un tentativo per inviare solo provviste alimentari alla guarnigione di Fort Sumter, senza nessun altro sforzo di inviare uomini, armi o munizioni sprovvisto di ulteriore avviso, se non in caso di attacco al forte».<ref name=Eicher36/><ref>{{Cita|McPherson 1988|p. 272}}.</ref><ref>{{Cita|Doubleday 1876|pp. 138-139}}.</ref> Lincoln puntava quindi a forzare la mano ai sudisti:<ref name=McPherson263/> permettere ai rifornimenti di raggiungere Fort Sumter avrebbe significato prolungare indefinitamente l'assedio, e questo non sarebbe mai stato ammissibile per Beauregard, che avrebbe quindi dovuto reagire bombardando il forte oppure le navi di rifornimento, dando così al Nord il pretesto per denunciare la Confederazione come Stato aggressore e cominciare la guerra.<ref name=Kennedy3/><ref>{{Cita|Harris 1862|pp. 39-40}}.</ref> Tre giorni più tardi la flottiglia di soccorso nordista partì quindi da [[New York]] al comando del capitano [[Gustavus Fox]], diretta a Charleston per forzare il blocco sudista e rifornire Fort Sumter.<ref>{{Cita|Silkenat 2019|p. 27}}.</ref><ref name=McPherson271>{{Cita|McPherson 1988|p. 271}}.</ref>
 
Beauregard, informato da un messo governativo della spedizione, chiese istruzioni all'amministrazione sudista.<ref name=Doubleday139>{{Cita|Doubleday 1876|p. 139}}.</ref> Il governo confederato decise, in una riunione d'emergenza nella capitale provvisoria [[Montgomery (Alabama)|Montgomery]], di far aprire il fuoco su Fort Sumter nel tentativo di costringerlo alla resa prima dell'arrivo della flotta inviatagli in soccorso.<ref name=Eicher36/><ref name=McPherson273>{{Cita|McPherson 1988|p. 273}}.</ref> Tra tutti i membri del [[gabinetto (ufficio)|gabinetto]] solamente il Segretario di Stato [[Robert Toombs]] fu contrario a questa decisione, e disse, secondo quanto riferito da Jefferson Davis: «L'attacco ci farà perdere ogni amico al Nord. Voi colpirete senza motivo un nido di calabroni [...] schiere di essi, ora quieti, ne sciameranno fuori e ci pungeranno a morte. Non è necessario. Ci mettiamo dalla parte del torto. Sarà fatale».<ref name=Kennedy4>{{Cita|Kennedy 1998|p. 4}}.</ref>
 
Ma la decisione ormai era presa, e le suppliche di Toombs rimasero inascoltate. Il governo sudista ordinò quindi a Beauregard di «non far arrivare rifornimenti a Fort Sumter per nessun motivo».<ref name=Silkenat28/><ref name=Eicher36/><ref name=Doubleday139/> Il generale si consultò quindi col governatore Pickens, che gli diede l'autorizzazione finale a bombardare Fort Sumter.<ref>{{Cita|Chestnut 1861|pp. 32-33}}.</ref>