Anticlericalismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Annullato Modifica da mobile Modifica da applicazione mobile
Riga 3:
 
==Descrizione==
6
 
In quanto "tendenza", non convogliata in un [[Manifesto (programma)|manifesto]] o in qualche movimento principale, l'anticlericalismo ha subito una serie di evoluzioni storiche e si è sviluppato in molteplici sfaccettature, tanto che è difficile darne una definizione condivisa. Per alcuni esso è l'opposizione allo sconfinamento del clero in qualsiasi ambito diverso dalla pura spiritualità (quindi economia, politica, interessi materiali).
 
Questa forma di pensiero si colloca ideologicamente sia nell'ambito del [[liberalismo]], sia delle [[sinistra radicale|sinistre radicali]] ma anche in alcuni [[socialismo|partiti socialisti democratici]], ed in [[Italia]], storicamente, nei partiti che traggono origine dal pensiero [[Giuseppe Mazzini|mazziniano]] (in particolare, il [[Partito d'Azione]] ed il [[Partito Repubblicano Italiano]]), nel [[Partito Socialista Italiano]] e nel [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]]. Dal punto di vista ideologico e filosofico, talvolta l'anticlericalismo si sviluppa parallelamente a quello della [[noncredenza]]. L'anticlericalismo esplicito o velato da quellaquell'altra che [[Torquato Accetto]] chiamava la «[[Della dissimulazione onesta|dissimulazione onesta]]» è tanto più diffuso quanto più il clero, in particolare nei suoi vertici cardinalizi e vescovili, tende a sovrintendere alla vita e all'organizzazione politico-civile dello Stato.
 
In Europa, l'anticlericalismo si è sviluppato lungo parte della storia [[cristianesimo|cristiana]] ed ha avuto come precursori figure di cristiani come [[Erasmo da Rotterdam]], [[Immanuel Kant]], [[Paolo Sarpi]], [[Gottfried Arnold]] e [[Thomas Woolston]], che considerava quale vero unico autentico miracolo di [[Gesù]] la cacciata dei mercanti dal Tempio. L'anticlericalismo italiano (tra i primi esponenti sono oggi annoverati personaggi come [[Marsilio da Padova]], [[Niccolò Machiavelli]], [[Francesco Guicciardini]], il [[Bartolomeo Sacchi|Platina]] e [[Giordano Bruno]]), giungerà ad avere i suoi primi "[[Martire#Martiri del libero pensiero|martiri]]" nella prima metà del [[XVIII secolo|settecento]] con [[Pietro Giannone]], morto in carcere a Torino, e [[Alberto Radicati di Passerano]], morto esule al[[l'Aia]].