Bernardo Accolti: differenze tra le versioni

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L'edizione complessiva definitiva delle sue opere, pubblicata da Nicolò d'Aristotele, è del 1530 (vedi https://archive.org/details/VerginiaAccoltiOpal); quella del 1535 è una ristampa (non "senza titolo": vedi https://archive.org/details/verginiacomediad00acco/page/n3)
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Deposto da una terza rivolta nel 1534, non gli fu più possibile racimolare i fondi necessari per una nuova riconquista,<ref name=DBI/> e [[papa Paolo III]], che pure era stato uno dei suoi protettori, accolse le istanze dei nepesini e decise di revocargli il titolo di duca (probabilmente perché già intendeva darlo al figlio illegittimo [[Pier Luigi Farnese|Pier Luigi]]).<ref name=DeFraja/><ref name=Romei5/> Accolti perse così definitivamente il controllo del feudo, che pochi anni dopo fu inglobato dal [[ducato di Castro]] e dato in gestione alla famiglia [[Farnese]].<ref name=Nepi/> Durante i lavori di restauro del forte nepesino nel XX secolo venne rinvenuto uno stemma in pietra della famiglia Accolti, unica testimonianza diretta rimasta del suo controllo sulla città.<ref name=Nepi/>
 
Ormai povero e disperato, Bernardo Accolti fu confinato a Roma. Forse ricaduto preda della follia, morì pochi mesi dopo la perdita definitiva del ducato di Nepi, con tutta probabilità alla fine del febbraio 1535, venendo sepolto il 1º marzo successivo.<ref name=DeFraja/><ref name=Romei5/> Non era mai stato sposato e lasciava solo due figli illegittimi, Alfonso Maria e Virginia.<ref name=DBI/> Poco dopo la sua morte venne pubblicata un'edizione onnicomprensiva delle sue opere a [[Venezia]] dall'editore [[Nicolò d'Aristotele]].<ref name=edizione group=N>L'edizione, senza titolo, presenta nell'ordine la ''Virginia'', i ''Sonetti'', gli ''Strambotti'' e il ''Ternale in laude alla Vergine Maria''.<!-- ''Cfr.'' {{Cita libro|autore=Bernardo Accolti|editore=Nicolò d'Aristotele|città=Venezia|anno=1535}} Non si capisce la citazione--></ref>
 
== Stile e opere ==
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Oltre ai ''Sonetti'' e agli ''Strambotti'' ci è pervenuta una [[commedia]] in versi, la ''Virginia'',<ref name=Romei5/> così intitolata in onore della figlia.<ref name=DBI/> Essa riprende fedelmente una novella di Boccaccio, segnatamente la [[Struttura del Decameron#Terza giornata|nona della terza giornata]] del ''[[Decameron]]'', di cui cambiano solo i nomi dei personaggi ma viene riproposto sostanzialmente lo stesso sviluppo della vicenda, accentuando l'aspetto religioso e conferendo così all'opera un'aura di [[sacra rappresentazione|sacralità]].<ref name=DBI/>
 
Altra opera sopravvissuta è il ''Ternale in laude della Maria Vergine'',<ref name=Ternale group=N/> poema religioso di 172 versi in [[terzine dantesche]] dedicato alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]],<ref name=DBI/> che Accolti recitò pubblicamente per la prima volta davanti a papa Leone X e una folla festante, con enorme successo.<ref name=Unglaub21/> Tutte queste opere vennero riunite dall'editore [[Nicolò d'Aristotele]] e pubblicate a Venezia nello stesso anno della morte dell'autore, costituendo quindi la principale fonte sul suo lavoro in quanto una delle più antiche edizioni delle opere dell'Unico giunte fino ad oggi.<ref name=edizione group=N/>
 
L'edizione complessiva definitiva delle sue opere fu pubblicata a Venezia da [[Nicolò d'Aristotele]] nel 1530 e ristampata nello stesso anno della morte dell'autore, costituendo quindi la principale fonte della produzione poetica dell'Unico.<ref group=N>{{Cita libro|autore=Bernardo Accolti|titolo=Verginia. Comedia di m. Bernardo Accolti aretino intitolata la Verginia con un Capitolo della Madonna nuovamente corretta & con somma diligentia ristampata|url=https://archive.org/details/VerginiaAccoltiOpal/mode/2up|città=In Vinegia|editore=per Nicolo di Aristotile detto Zoppino|anno=1530}} L'edizione contiene nell'ordine la ''Virginia'', i ''Sonetti'', i ''Capitoli'', gli ''Strambotti'' e il ''Ternale in laude della gloriosa Virgine Maria''.</ref>
 
== Note ==