Capraia Isola: differenze tra le versioni

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'''Capraia Isola''' (''Capraghja Isula'' in dialetto capraiese, ''Capraia Isula'' in [[lingua corsa|corso]], ''Cravæa Isoa'' in [[lingua ligure|ligure]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:374}} abitanti della [[provincia di Livorno]], corrispondente all'[[Isola di Capraia (Arcipelago Toscano)|omonima isola]] dell'[[arcipelago toscano]].
 
Si trova a {{m|64|ul=km}} da [[Livorno]], {{M|53|u=km}} dal [[promontorio di Piombino]], {{M|37|u=km}} da [[Isolaisola di Gorgona|Gorgona]] e {{M|31|u=km}} dalla [[Corsica]]. È il comune italiano meno popolato fra quelli con sbocco al mare<ref>{{Cita web |url=http://www.istat.it/strumenti/definizioni/comuni/elenco_comuni_italiani_30_giugno_2011.xls |titolo=Elenco comuni italiani |accesso=7 luglio 2011 |dataarchivio=25 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110725012750/http://www.istat.it/strumenti/definizioni/comuni/elenco_comuni_italiani_30_giugno_2011.xls |urlmorto=sì }}</ref>.
 
Dal 1996 fa parte del [[parco nazionale dell'Arcipelago Toscano]].
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[[File:Capraia Capra.jpg|thumb|left|Il paese dall'alto]]
[[File:Marina Capraia.jpg|thumb|left|Marina di Capraia]]
L'isola di Capraia è situata nel [[canale di Corsica]] (braccio di mare al confine tra [[Mar Ligure]] e [[Mar Tirreno]]), ed è un'isola di origine vulcanica, la terza per grandezza dell'[[arcipelago toscano]] dopo l'[[Isolaisola d'Elba|Elba]] e il [[isola del Giglio|Giglio]]. È infatti lunga circa {{M|8|u=km}} (da punta Teglia a nord a punta dello Zenòbito a sud) e larga 4, per una superficie di {{M|19.26|u=km²}}. Il perimetro è di circa {{M|30|u=km}}. È l'isola dell'arcipelago più lontana dalla terraferma, trovandosi più vicina alla costa orientale della [[Corsica]] che alla costa toscana, rispetto alla quale sorge a ovest del [[golfo di Baratti]] ([[Piombino]]). È un'isola di origine vulcanica, con un cono di eruzione ancora oggi ben visibile per metà nella tipica ''Cala Rossa''<ref>{{Cita web|url=https://www.visitcapraia.it/cala-rossa/|titolo=Cala Rossa – Visit Capraia|accesso=2021-04-28}}</ref>, sicuramente una delle cale più particolari dell'arcipelago.
 
Presenta coste alte e rocciose con assenza di spiagge (occasionalmente, nella ''Cala della Mortola'', si forma una piccola spiaggia di sabbia<ref>{{Cita web|url=https://www.visitcapraia.it/la-cala-della-mortola/|titolo=Cala della Mortola – Visit Capraia|accesso=2021-04-28}}</ref>) e un piccolo bacino lacustre (denominato ''Stagnone'' o ''Laghetto''<ref>{{Cita web|url=http://test.isoladicapraia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=89&Itemid=82|titolo=Isola di Capraia: Il Laghetto|sito=test.isoladicapraia.it|accesso=2021-04-28}}</ref>) nell'area più interna montuosa, con cime lungo una catena centrale (che si avvicina fino a {{M|1|u=km}} dalle coste) con vette di oltre 400 metri. Il rilievo maggiore è il ''Monte Castello'' alto 447 metri, che sul versante occidentale si avvicina al mare con dirupi mentre su quello orientale scende più dolcemente con piccole valli torrentizie (''vadi''), la più importante delle quali è il ''Vado del Porto''<ref name="vado">{{Cita web|url=http://test.isoladicapraia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=469&Itemid=82|titolo=Isola di Capraia: Il vado del Laghetto|sito=test.isoladicapraia.it|accesso=2021-04-28}}</ref>, lungo circa {{M|3|u=km}}, che sfocia presso [[porto di Capraia Isola|Capraia Porto]]. La costa è rocciosa e spesso inaccessibile via terra per la mancanza di strade; vi si aprono grotte e insenature, con guglie di roccia dovute all'[[erosione]] dell'acqua.
 
[[File:Capraia Isola - Cala Rossa.jpg|thumb|La Cala Rossa]]
Da un punto di vista [[geologia|geologico]] la composizione dell'isola è prevalentemente caratterizzata da colate di [[andesite]], associate a [[tufo]] e [[Roccerocce sedimentarie clastiche|breccia]], mentre alla ''Punta dello Zenòbito'' si trovano rocce [[basalto|basaltiche]] più recenti. All'estrema punta meridionale sono visibili i resti di un antico [[vulcano]] non più attivo, che ha lasciato traccia nelle pareti rocciose a forma di tronco di cono, con colori variabili tra il rosso e il nero dovuti all'accumulo di [[lava]] che si è depositata sulle scogliere (la ''Cala Rossa'').
 
=== Clima ===
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== Origini del nome ==
Il nome dell'isola si riferì, sin dall'antichità classica, alla presenza di capre (''àighes''): ''Aigylion'' (''Αιγύλιον'')<ref name="ReferenceA">[[Plinio il Vecchio]], ''Naturalis Historia'', III, 81.</ref> in [[greco antico]], ''Capraria''<ref name="ReferenceA"/> e ''Caprasia''<ref>[[Marco Terenzio Varrone]], ''De re rustica'', II, 3, 33.</ref> in [[lingua latina|latino]], ''Capraghja'' in dialetto capraiese e ''Cravæa'' in [[lingua ligure|ligure]]. Le [[capra hircus|capre]] selvatiche sono oggi estinte sull'isola.
 
== Storia ==
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{{citazione|Proseguendo per mare già si staglia la Capraia, <br /> un'irta isola piena di uomini che fuggono la luce|[[Claudio Rutilio Namaziano]], ''De reditu'', I, 440, V secolo d.C.|Processu pelagi iam se Capraria tollit; <br /> squalet lucifugis insula plena viris.|lingua=LA|lingua2=IT}}
 
Abitata dall'età del bronzo, anticamente fu chiamata ''Aigylion'' dai [[Greci]] e poi ''Capraria'' dai [[Storiastoria romana|Romani]], deriverebbe il nome dalla presenza di capre selvatiche nell'isola, ma secondo un'altra ipotesi il toponimo deriverebbe da un tema mediterraneo ''*karpa'' con il significato di «roccia».
 
Un ritrovamento avvenuto nel 2017 ha permesso di appurare la presenza, sul Monte Castello, di un probabile insediamento [[protostoria|protostorico]] (II-I millennio avanti Cristo) in cui sono stati rinvenuti frammenti fittili di vasellame, rocchetti per la [[tessitura]] e un macinello in pietra verde; dallo stesso sito provengono inoltre due frammenti di [[ossidiana]] di verosimile origine [[Neolitico|neolitica]].<ref>Angiolo Naldi, ''Monte Castello (Capraia Isola). Prime considerazioni sugli antichi insediamenti del Monte Castello'', in ''storiaisoladicapraia.com''.</ref> Capraia fu in seguito sicuramente base di approdo etrusca come le altre isole tirreniche nel [[VII secolo]], divenendo poi base di pirati, quando fu occupata dai Romani verso il [[238 a.C.|238 avanti Cristo]], che ne fecero una base navale per combattere la pirateria [[cartagine]]se e quella ligure e successivamente punto di riferimento per le rotte dell'alto Tirreno. Vestigia della presenza di una vasta villa romana sono state trovate negli scavi attorno alla chiesa dell'Assunta, con il reperimento di un busto marmoreo di una [[Venere (divinità)|Venere]], un basamento di una [[colonna]], presumibilmente di un [[tempio]] e un frammento di un [[sarcofago]] di marmo. Sono state reperite anche due sistemi di vasche di "cocciopesto" per la lavorazione del pesce. Mentre sul fianco orientale della suddetta chiesa sono state rinvenute diverse sepolture a partire dall'età imperiale fino all'età moderna. In particolare una sepoltura, databile al V secolo è stata trovata con un corredo composto da armi che permettono di identificare il defunto come un militare, franco o alemanno, di alto grado dell'esercito imperiale.
 
Nel [[IV secolo]] vi ebbe sede un asilo per cristiani [[anacoreti]] che vi si rifugiarono durante le [[persecuzione dei cristiani|persecuzioni dei cristiani]]. Successivamente una comunità cristiana di monaci [[cenobiti]] detti ''Zenobiti''<ref>{{Cita web | url = http://www.comune.capraiaisola.li.it/index.php?option=com_inform&view=article&id=2&Itemid=991&lang=it | titolo = La storia | sito = Comune di Capraia Isola | data = 30 aprile 2008 | accesso = 6 dicembre 2022 | urlarchivio = https://archive.today/20150126021953/http://www.comune.capraiaisola.li.it/index.php?option=com_inform&view=article&id=2&Itemid=991&lang=it | dataarchivio = 26 gennaio 2015 }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://storiaisoladicapraia.com/2012/12/14/208/|titolo=Monachesimo a Capraia nell’Alto Medioevo|autore=Roberto Moresco|sito=La storia dell'isola di Capraia|data=2012-12-14|accesso=2022-05-25}}</ref> vi dimorò dissodando la zona più fertile del Piano e introducendovi la cultura di vitigni di origine [[africa]]na, essi attorno al [[V secolo]] assieme all'abate eremita [[Eudossio (eremita)|Eudossio]] eressero il [[Chiesa di Santo Stefano (Capraia Isola)|monastero di Santo Stefano]]. Seguivano la regola cenobitica di [[Pacomio]]. La prima testimonianza sulla presenza di monaci nelle isole dell'arcipelago toscano riguarda i monaci della Capraia dei quali parla [[Paolo Orosio]] quando racconta le vicende di [[Gildone (ribelle)|Gildone]] e [[Mascezel]] nel 398 in ''Historiarum adversus paganos libri septem''. Un'ulteriore presenza monastica è testimoniata nel 416 da [[Rutilio Namaziano]] nel ''[[De reditu suo]]''.
 
Nel 594 il [[papa Gregorio I|papa Gregorio Magno]] chiese a [[Venanzio di Luni|Venanzio]], vescovo di [[Diocesi di Luni|Luni]], di inviare l'ex presbitero Saturnino (o Saturo) in [[Isola di Gorgona|Gorgona]] e Capraia per prendersi cura dei due monasteri.
 
Un'ultima testimonianza sulla presenza di monaci a Capraia ci viene dalla ''Passio'' dell'abate [[Aigulfo di Lerins|sant’Aigulfo di Lerins]], verso il 675 due monaci di Lerins, Arcadio e Colombo, non potendo tollerare la severità dell'abate, insorsero contro di lui e, con l’aiuto di alcuni soldati forniti loro dal [[Diocesi di Uzès|vescovo di Uzès]], lo catturarono insieme ad alcuni monaci fedeli. I prigionieri furono caricati su una nave e fu loro tagliata la lingua e strappati gli occhi. La nave li condusse a Capraia dove furono accolti dai numerosi monaci dell'isola. Qui Aigulfo e i suoi compagni furono poi uccisi e i loro corpi vennero trasportati a Lerins dal successore di Aigulfo.
 
Il [[IX secolo]] è stato teatro delle sanguinose razzie dei pirati saraceni: in questo periodo l'isola fu abbandonata dai suoi abitanti e rimase deserta per circa due secoli trasformandosi in base di partenza e strategico punto di appoggio per i pirati musulmani.
 
Nel 962 l'imperatore [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] la concesse in feudo a [[Repubblica di Pisa|Pisa]], che ne tentò la colonizzazione con genti pisane e corse<ref>{{Cita web|url=https://storiaisoladicapraia.com/2013/02/21/lisola-di-capraia-sotto-il-dominio-di-pisa-secoli-xi-xiii/|titolo=L’isola di Capraia sotto il dominio di Pisa (secoli XI-XIV)|autore=Roberto Moresco|sito=La storia dell'isola di Capraia|data=2013-02-21|accesso=2022-05-25}}</ref>. Nel 1055 fu di nuovo conquistata dai pirati [[saraceni]], ma poi fu dominata nuovamente dai Pisani e passò definitivamente sotto l'orbita di [[Repubblica di Genova|Genova]] dopo la [[battaglia della Meloria]], che vi pose la signoria del patrizio [[Jacopo de Mari]] (1430). Sotto la signoria pisana la Pieve di Santo Stefano a Il Piano, risalente al XII secolo, è ricordata negli elenchi delle decime del 1298 colcon il pagamento di 5 libbre d'argento e 5 soldi, ma già nel 1303 tale tassa è ridotta della metà a dimostrazione della repentina decadenza della sua popolazione. La chiesa, già degradata, fu abbandonata e crollò definitivamente nella seconda metà del Seicento. Nel 1970 fu in gran parte ricostruita.
 
Dal 1540, dopo le distruzioni perpetrate dal corsaro ottomano [[Dragut]], viene costruita dai genovesi la fortezza di San Giorgio e le tre torri di avvistamento: [[Torre del Porto]] (1516), [[Torre dello Zenobito]] (1545) e più tardi la [[Torre delle Barbici]] (1699) per controllare la pirateria.
 
Acquistata dalla [[Repubblica di Genova]] nel 1562, fu legata amministrativamente alla [[Corsica]] e nel 1767 fu occupata dalle truppe corse di [[Pasquale Paoli]]. Rimase un possedimento genovese anche in seguito alla concessione, nel 1768, dell'isola maggiore alla [[Francia]] con il [[Trattato di Versailles (1768)|Trattato di Versailles]]. Fu brevemente ceduta alla Francia (1783) che nel 1787 la restituì a Genova. Dal 1805 tornò sotto il governo francese e fu coinvolta nelle [[guerre napoleoniche]] contro gli inglesi. Dopo l'annessione dell'ex [[Repubblica di Genova]] al [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] colcon il [[Congresso di Vienna]] del 1814, nel 1837 vi fu istituito il [[porto franco (economia)|porto franco]] e una manifattura di tabacchi nel tentativo di migliorare le condizioni economiche della popolazione locale. A seguito di un'estesa frana, nel 1854 sprofondò una parte dell'abitato. Nel 1862 fu abolito il porto franco e la manifattura di tabacchi e l'11 giugno 1864 vennero portate a domicilio coatto 660 persone.
 
Con la proclamazione del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] Capraia fece parte della [[provincia di Genova]] fino al 15 novembre 1925, quando, con il Regio Decreto n. 2111, passò alla [[provincia di Livorno]];<ref>[[s:R.D.L. 15 novembre 1925, n. 2011|Regio Decreto Legge 15 novembre 1925, n. 2011]]</ref> per la [[Chiesa cattolica]] rimase parte dell'[[arcidiocesi di Genova]] fino al 1º gennaio 1977, quando passò alla [[diocesi di Livorno]].<ref>{{la}} [[Congregazione per i vescovi]], [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-67-1975-ocr.pdf Decreto ''Quo aptius''], AAS 67 (1975), p. 678.</ref>
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===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2020 la popolazione di Capraia Isola è per circa il 90,91% di cittadinanza [[italia]]na. La popolazione straniera residente ammontava a {{formatnum:32}} persone, il 9,09% della popolazione. La nazionalità maggiormente rappresentata è quella [[Romania|romena]], con 24 abitanti.<ref>{{cita web|https://demo.istat.it/str2020/index.html}}</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
[[File:Capraia Isola - Chiesa di san Nicola.jpg|thumb|La chiesa di San Nicola]]
[[File:Capraia Isola - Porto visto dall'alto.jpg|thumb|Il porticciolo]]
Un aspetto interessante della cultura isolana è rappresentato dal peculiare idioma che si parlò a Capraia fino a tempi recenti: affine al [[lingua corsa|còrso]] più che al [[Dialettodialetto toscano|toscano continentale]], subì per secoli l'influenza del [[lingua ligure|ligure]], arricchendosi di una quantità di prestiti lessicali e di componenti morfologiche di tale origine. Il dialetto capraiese si estinse nel corso del XX secolo in seguito al rinnovo della popolazione dell'isola: quella di ceppo locale venne infatti progressivamente sostituita da immigrati, in gran parte familiari dei dipendenti della [[colonia penale]], che finirono per diventare la maggioranza senza assimilare le consuetudini linguistiche dei vecchi abitanti.
 
== Geografia antropica ==
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Mobilità urbana ===
Sull'isola è attivo un servizio di trasporto pubblico gestito dalla ATNC, effettuato con bus, che serve il collegamento del paese colcon il porto.<ref>{{Cita web|url=https://www.touringclub.it/destinazione/fare/servizi-utili/293504/a-t-n-c-capraia-isola|titolo=A.T.N.C.|accesso=13 luglio 2022}}</ref>
 
== Amministrazione ==