Diocesi di Tursi-Lagonegro: differenze tra le versioni

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{{diocesi della chiesa cattolica
|immagine = Coat_of_arms_of_Vincenzo_Carmine_Orofino.svg
|immagine=Cattedrale_Tursi.jpg
|didascalia = [[CattedraleVincenzo dell'AnnunziataCarmine (Tursi)Orofino|Cattedralestemma di TursiMons. Vincenzo Carmine Orofino]]
|nome = [[Diocesi]] di [[Tursi]]-[[Lagonegro]]
|latino = Dioecesis Tursiensis-Lacunerulonensis
|titolo = [[vescovo]]
|titolare = [[Vincenzo Carmine Orofino]]
|emeriti =
|vicario = Domenico Buglione
|ritoliturgico = [[rito romano|romano]]
|stato = Italia
|eretta = [[X secolo]]
|stemma =
|cattedrale = [[Cattedrale dell'Annunziata (Tursi)|Maria Santissima Annunziata]]
|concattedrale = [[Concattedrale di San Nicola (Lagonegro)|San Nicola]]
|patroni = [[Madonna di Anglona|Santa Maria SS. Regina di Anglona]], [[San Filippo Neri]], [[Sant'Andrea Avellino]]
|mappa = Diocesi di Tursi-Lagonegro.png
|mappacollocazione = Roman Catholic Diocese of Tursi-Lagonegro in Italy.jpg
|mappaprovincia =
|suffraganeadi = [[arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo]]
|regione = [[Regione ecclesiastica Basilicata|Basilicata]]
|battezzati = 124.942
|popolazione = 125.942
|proporzione = 99,2
|sacerdotisecolari = 79
|sacerdotiregolari = 4
|sacerdoti = 83
|battezzatipersacerdote = 1.505
|diaconi = 6
|religiosi = 5
|religiose = 43
|vicariati = 4
|parrocchie = 72
|superficie = 2.509
|indirizzo = Via Roma 63, 75028 Tursi [Matera], Italia
|sito = www.diocesitursi.it
|anno = 2021
}}
 
[[File:Concattedrale Lagonegro .jpg|miniatura|[[Concattedrale di San Nicola (Lagonegro)|La concattedrale di Lagonegro]]|alt=]]
[[File:Latronico Basilica.jpg|thumb|La basilica di Sant'Egidio Abate a [[Latronico]].]]
[[File:Sanit Blaise Basilica.jpg|thumb|La [[Basilica di San Biagio (Maratea)|basilica di San Biagio]] a [[Maratea]].]]
[[File:Santuario anglona.jpg|thumb|upright|Il [[santuario di Santa Maria Regina di Anglona]].]]
 
La '''diocesi di Tursi-Lagonegro''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Tursiensis-Lacunerulonensis'') è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] [[Diocesi suffraganea|suffraganea]] dell'[[arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Basilicata]]. Nel [[2020]] contava 124.942 battezzati su 125.942 abitanti. È retta dal [[vescovo]] [[Vincenzo Carmine Orofino]].
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== Storia ==
[[File:Cattedrale Tursi.jpg|sinistra|miniatura|La Cattedrale di Tursi]]
Secondo la tradizione locale, la città di [[Anglona (Tursi)|Anglona]] sarebbe diventata sede di [[cattedra vescovile]] di [[rito latino]] prima della città di [[Tursi]] e si attribuirebbe l'istituzione del [[vescovado]] a [[Pietro apostolo|san Pietro]] o a [[Marco evangelista|san Marco]], come scrive nel [[1851]] lo storico Antonio Nigro nella sua ''Memoria topografica ed istorica sulla città di Tursi e sull'antica Pandosia di Eraclea oggi Anglona''.<ref>Tip. R. Miranda, Napoli 1851, pag.90.</ref>
 
Tuttavia la prima notizia storica di una diocesi in queste terre risale solo al [[X secolo]]. Nella sua ''Relatio de legatione Costantinopolitana'', scritta nel [[968]], [[Liutprando da Cremona]] riferisce che in quel tempo il [[Patriarca (cristianesimo)|patriarca]] [[Polieucte di Costantinopoli]] ricevette dall'[[Imperatori bizantini|imperatore]] [[Niceforo II Foca|Niceforo Foca]] l'autorizzazione ad erigere la sede [[metropolita]]na di [[Arcidiocesi di Otranto|Otranto]], dando al metropolita Pietro la facoltà di consacrare i [[Diocesi suffraganea|vescovi suffraganei]] di [[Arcidiocesi di Acerenza|Acerenza]], di Tursi (''Turcico''), di [[Diocesi di Gravina in Puglia|Gravina]], di [[Arcidiocesi di Matera-Irsina|Matera]] e di [[Diocesi di Tricarico|Tricarico]]. Non è chiaro se queste disposizioni abbiano avuto reale effetto, in quanto le ''[[Notitia Episcopatuum|Notitiae Episcopatuum]]'' del [[Patriarcato ecumenico di Costantinopoli|patriarcato di Costantinopoli]] menzionano una sola sede suffraganea di Otranto, quella di Tursi,<ref>Jean Darrouzès, [http://www.scribd.com/doc/268014527/Jean-Darrouzes-Notitiae-Episcopatuum-Ecclesiae-Constantinopolitanae ''Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes''], Parigi 1981, ''Notitia 10'', p. 333, nº 675; e ''Notitia 13'', p. 370, nº 797 (''Toursikon'').</ref> mentre le altre diocesi ricordate da Liutprando gravitarono sempre nell'area di influenza latina.<ref>Andenna, ''Anglona dalle origini sino ai primi anni del Trecento'', p. 7. Visentin, ''La Basilicata nell'alto Medioevo…'', p. 9.</ref>
 
[[File:Concattedrale Lagonegro .jpg|miniatura|[[Concattedrale di San Nicola (Lagonegro)|La concattedrale di Lagonegro]]|alt=|sinistra]]Tra la fine del [[X secolo]] e i primi decenni dell'[[XI secolo]], Tursi risulta essere una diocesi greca, in un territorio dove numerosi erano i monasteri greci. «Tutta l'area era stata interessata dalla diffusione del monachesimo greco a opera di monaci basiliani provenienti dalla [[Calabria]] e dalla [[Sicilia]] che, accompagnati da fama di santità, avevano dato vita nelle zone interne della costa ionica e del lagonegrese a numerose comunità monastiche… Tra i monaci più famosi si ricordano i santi Nilo, Saba, Luca, Vitale; tra i monasteri più importanti quello di Sant'Elia di Carbone, il cui abate ancora nel [[XII secolo]] esercitava la giurisdizione su tutte le comunità basiliane della Lucania.»<ref>Dal sito ''Beweb - Beni ecclesiastici in web''.</ref>
 
Il primo vescovo noto di Tursi è il greco Michele, documentato in un atto testamentario del [[1050]]. Con la seconda metà dell'XI secolo, contestualmente al passaggio del territorio in mano [[Normanni|normmana]], la diocesi venne inserita nell'organizzazione ecclesiastica latina. Nella [[Bolla pontificia|bolla]] concessa da [[papa Alessandro II]] nel [[1068]] ad Arnaldo di [[Arcidiocesi di Acerenza|Acerenza]], Tursi è elencata fra le suffraganee della nuova sede metropolitana acherontina,<ref>Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 456, nº 6.</ref> appartenenza che verrà confermata dai pontefici successivi.
 
Tra l'XI e il [[XII secolo]], nel contesto di un riconsolidamento degli assetti ecclesiastici della regione,<ref>Andenna, ''Anglona dalle origini sino ai primi anni del Trecento'', pp. 13 e 35. Visentin, ''La Basilicata nell'alto Medioevo…'', p. 11.</ref> la sede vescovile venne trasferita ad [[Anglona (Tursi)|Anglona]], a pochi chilometri da Tursi. Il primo vescovo noto con il titolo ''Anglonensis'' è Pietro, menzionato in un diploma del [[1110]].<ref name="primoanglonensis">Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 468. Andenna, ''Anglona dalle origini sino ai primi anni del Trecento'', p. 14. Peters-Custot, ''Les Grecs de l'Italie méridionale post-byzantine'', p. 258.</ref>[[File:Santuario anglona.jpg|thumb|Il [[santuario di Santa Maria Regina di Anglona]].|sinistra|220x220px]][[File:Latronico Basilica.jpg|thumb|La basilica di Sant'Egidio Abate a [[Latronico]].|sinistra]]
[[File:Sanit Blaise Basilica.jpg|thumb|La [[Basilica di San Biagio (Maratea)|basilica di San Biagio]] a [[Maratea]].|sinistra]]Nel corso del [[XII secolo]], negli atti ufficiali sia ecclesiastici che civili, si alternano i titoli ''Anglonensis'' e ''Tursiensis''. Nel [[1121]] è attestato un Giovanni, vescovo di Tursi, mentre nel [[1144]] e nel [[1146]] lo stesso vescovo, o un altro omonimo, è documentato come vescovo di Anglona. Negli atti pontifici diretti ai metropoliti di Acerenza da [[Papa Pasquale II|Pasquale II]] (1099-1118) a [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]] (1198-1216) ricorre il nome di Tursi, mentre in diplomi regi del [[1167]] e del [[1221]] compare la ''ecclesia Anglonensis''.<ref>Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 469.</ref> Alcuni autori hanno ipotizzato la coesistenza per un certo periodo di due vescovi, quello greco a Tursi e quello latino ad Anglona, ipotesi che tuttavia appare controversa e non unanimemente condivisa.<ref>Andenna, ''Anglona dalle origini sino ai primi anni del Trecento'', p. 15.</ref>
 
Nel corso del [[XII secolo]], negli atti ufficiali sia ecclesiastici che civili, si alternano i titoli ''Anglonensis'' e ''Tursiensis''. Nel [[1121]] è attestato un Giovanni, vescovo di Tursi, mentre nel [[1144]] e nel [[1146]] lo stesso vescovo, o un altro omonimo, è documentato come vescovo di Anglona. Negli atti pontifici diretti ai metropoliti di Acerenza da [[Papa Pasquale II|Pasquale II]] (1099-1118) a [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]] (1198-1216) ricorre il nome di Tursi, mentre in diplomi regi del [[1167]] e del [[1221]] compare la ''ecclesia Anglonensis''.<ref>Kehr, ''Italia pontificia'', IX, p. 469.</ref> Alcuni autori hanno ipotizzato la coesistenza per un certo periodo di due vescovi, quello greco a Tursi e quello latino ad Anglona, ipotesi che tuttavia appare controversa e non unanimemente condivisa.<ref>Andenna, ''Anglona dalle origini sino ai primi anni del Trecento'', p. 15.</ref>
 
L'elemento greco nella diocesi sopravvisse a lungo. All'inizio del [[XIII secolo]] il metropolita di Acerenza informò il pontefice che il [[Capitolo (cristianesimo)|capitolo]] di Anglona aveva eletto come vescovo il ''cantor'' della [[cattedrale]] di [[Diocesi di Tricarico|Tricarico]], che era un greco, figlio di un sacerdote, e lui stesso sposato. Questo fatto testimonia come ancora in quel periodo la maggioranza del capitolo anglonese era costituito da soggetti di cultura, lingua e rito greco.<ref> Peters-Custot, ''Les Grecs de l'Italie méridionale post-byzantine'', p. 259.</ref>