Mura di Pavia: differenze tra le versioni

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Pavia (PV)}}</ref> e [[porta Calcinara]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-01120/|titolo=Porta Calcinara
Pavia (PV)}}</ref>, sono attualmente ancora in situ, mentre, grazie all’affresco realizzato come ex voto civico per l’assedio del 1522 conservato nella [[Chiesa di San Teodoro (Pavia)|chiesa di San Teodoro]]<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/CEI10-50850/|titolo=S. Antonio abate protegge la città di Pavia durante l'assedio dei Francesi del 1522
Lanzani, Bernardino (?) (maniera)}}</ref>, siamo in grado di sapere che le mura, in mattoni erano rafforzate da numerose torri quadrate. Con la terza cerchia muraria la superficie compresa all’interno delle fortificazioni salì a circa 150 ettari, includendo diversi suburbi, come l'area del [[Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro|monastero di San Pietro in Ciel d'Oro]]<ref>{{Cita libro|autore=Peter Hudson|titolo=Archeologia urbana e programmazione della ricerca: l’esempio di Pavia|anno=1981|editore=All’insegna del Giglio|città=Firenze|pp=33- 35}}</ref>.
 
Le porte principali di [[Pavia]] erano nove e davano origine ai rispettivi quartieri nei quali la città era divisa, come evidenziato dagli estimi del 1250<ref>{{Cita libro|autore=Donata Vicini|titolo=Lineamenti urbanistici dal XII secolo all'età sforzesca|anno=1996|editore=Banca del Monte di Lombardia|città=Milano|pp=47-65|volume=III|opera=Storia di Pavia}}</ref>: