Arte greca arcaica: differenze tra le versioni

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== Definizione ==
Benché sia sconsigliato procedere a generalizzazioni esistono alcune caratteristiche<ref>{{Cita|Hurwit 1985|pp. 15-32}}.</ref> pertinenti all'arte greca arcaica che è possibile tenere presente non dimenticando al contempo che la serie di eventi che trasformano l'arte arcaica in classica (come la contraddizione della superficie e della legge della frontalità o l'investigazione dei caratteri) inizia molti secoli dopo del 480 a.C. we
 
La prima caratteristica è la rappresentazione tramite schemi e convenzioni; le forme, le posture e i movimenti delle figure arcaiche erano limitate e tipiche; il modo di correre, stare e camminare veniva rappresentato sempre in base agli stessi schemi di lettura che servivano a rendere gestibile l'infinita complessità e irregolarità delle forme naturali: un mondo di schemi è un mondo ordinato, la natura ne è come controllata e questa tensione tra l'apparenza fenomenica delle cose e il desiderio di restituirle in schemi e modelli ripetibili è ciò che chiamiamo stile arcaico il quale procede verso il naturalismo (l'arte è per i greci una forma di conoscenza come lo sarà nel Rinascimento) nonostante lo sforzo opposto tendente a soddisfare una larga richiesta di regolarità e ordine, alla quale anche i filosofi di Mileto tentavano di dare la propria rivoluzionaria risposta. Poco nell'arte arcaica può essere considerato soggettivo o implicito. L'azione è sempre mostrata in tutta la sua evidenza e violenza e solo nello [[stile severo]] si cominceranno ad illustrare gli eventi tramite accenni o mostrando l'azione già terminata. La violenza mostrata nell'arte arcaica greca però non è connessa alla rappresentazione del dolore o della sofferenza perché le figure arcaiche non mostrano emozioni; queste ultime, come ogni altro elemento della rappresentazione, sono ridotte a gesti convenzionali: se una donna si tocca la testa piange, se un uomo tocca il mento di un guerriero che brandisce una spada sta implorando per la propria vita.