Commentarii de bello Gallico: differenze tra le versioni
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Deciso a ritentare la spedizione in [[Britannia]], Cesare parte da ''[[Portus Itius]]'', seguito anche da mercanti romani, desiderosi di aprire nuovi traffici commerciali nella futura colonia romana, come promise lo stesso Cesare. Tuttavia Cesare trova presso il [[Tamigi]] la strada sbarrata dall'esercito del re [[Cassivellauno]], che tenta di impedire il passaggio sul fiume. Cesare riesce però ad aggirare le mosse del re, che allora sceglie di saccheggiare le navi romane presso il porto, fallendo ugualmente, e costretto ad aprire una trattativa di pace. Dunque Cesare, esigendo un tributo annuo, pianta i primi paletti per la nuova colonia romana.
[[File:The chief Druid, engraving.jpg|thumb|Ritratto di un [[druido]]]]
Nel frattempo in Gallia scoppiano nuove rivolte capeggiate dai popoli degli [[Eburoni]] e dei [[Carnuti]]. Il generale della rivolta era [[Ambiorige]], il quale propone una nuova tattica di attacco contro l'esercito di Cesare, spingendolo a uscire dall'accampamento, per sorprenderlo con imboscate fulminee. Fu così che un'intera legione romana viene annientata. Durante un nuovo attacco, stavolta ben difeso dal generale Quinto Cicerone, Ambiorige vide l'esercito romano resistergli con strenua audacia, nonostante lo stesso Cicerone si fosse sorpreso che ormai i Galli stessi avevano imparato le tattiche da guerra romane, causando appunto la rovina di ben 5
Cesare, decidendo di sconfiggere una volta per tutte i Menapi, assieme agli Eburoni, non volendo che questi oltrepassino il Reno per giungere dai Germani, suddivide il suo esercito in tre parti, pronte ad attaccare l'unico obiettivo nemico, riuscendo a riportare una schiacciante vittoria contro il generale Ambiorige. I Treveri nel frattempo, nel 53 a.C., vengono annientati da Labieno a [[Semois]].
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