Italo Calvino: differenze tra le versioni

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=== L'adolescenza (1938-1943) ===
{{Citazione|Avevamo vent'anni oltre il [[ponte]] / oltre il ponte che è in mano nemica / vedevamo l'altra riva, la vita / tutto il bene del mondo oltre il ponte / tutto il male avevamo di fronte / tutto il bene avevamo nel cuore / a vent'anni la vita è oltre il ponte / oltre il fuoco comincia l'amore|Italo Calvino, ''[[Oltre il ponte (brano musicale)|Oltre il ponte]]''}}
 
La posizione ideologica di Calvino non ha, fino allo scoppio della [[seconda guerra mondiale|guerra]], come egli stesso dichiara, un indirizzo ben definito. "Fino a quando non scoppiò la seconda guerra mondiale, il mondo mi appariva un arco di diverse gradazioni di moralità e di costume, non contrapposte ma messe l'una a fianco dell'altra [...]. Un quadro come questo non imponeva affatto delle scelte categoriche come può sembrare ora".<ref>"Il Paradosso", rivista di cultura giovanile, 23-24, settembre-dicembre 1960. pp. 11-18.</ref> Scopre in questo periodo l'interesse per la [[scrittura]] e inizia a scrivere [[poesia|poesie]], [[racconto|brevi racconti]], [[testo teatrale|testi teatrali]] e coltiva la passione per il [[disegno]], soprattutto per la [[caricatura]] e la [[vignetta]]. Tra la primavera e l'estate del [[1940]] alcune sue vignette saranno pubblicate, con la firma di Jago, sul ''Bertoldo'' di [[Giovannino Guareschi]] nella rubrica ''Il Cestino''.<ref>Cronologia di Mario Barenghi e Bruno Falcetto: {{Cita libro|url = http://books.google.it/books?id=bgPJCk7UlukC&printsec=frontcover&dq=Lezioni+Americane&hl=it&sa=X&ei=tcuuU_n8BIzY7Aayz4EI&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=Guareschi&f=false |titolo =Lezioni americane |autore = Italo Calvino |editore = Edizioni Mondadori |anno = 2012}}</ref>
 
Dopo aver completato gli studi presso il [[Liceo Ginnasio|ginnasio]]-[[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|liceo]] [[Liceo statale Gian Domenico Cassini|Gian Domenico Cassini]], si iscrive alla facoltà di [[Agraria]] presso l'[[Università di Torino]] dove il padre era docente incaricato di Agricoltura tropicale. Sostiene con successo ma senza convinzione quattro esami del primo anno, senza però inserirsi nell'ambiente universitario, rimanendo estraneo ai fermenti che stanno maturando nell'ambiente dei [[Gruppi universitari fascisti|Guf]] e continuando a coltivare quelli che sempre più marcatamente appaiono come i suoi veri interessi: la [[letteratura]], il [[cinema]], il [[teatro]]. Scrive alcune [[recensione|recensioni]] di [[film]] e nell'estate del [[1941]] il "Giornale di Genova" gliene pubblicherà un paio tra cui quella di [[San Giovanni decollato (film 1940)|San Giovanni decollato]] che vede come protagonista [[Totò]].
 
Scrive nel [[1942]] ''La commedia della gente'', un lavoro presentato al concorso del Teatro Nazionale dei GUF (Gruppi Universitari Fascisti) di [[Firenze]] che sarà in seguito segnalata dalla [[giuria]]: il dattiloscritto, che Calvino inviò alla rivista forlivese ''Pattuglia'',<ref>Attualmente è conservato nel fondo Walter Ronchi della [[Biblioteca comunale Aurelio Saffi]] di [[Forlì]]</ref><ref>{{cita news|url= https://www.avvenire.it/agora/pagine/calvino|titolo= Inediti. La commedia ritrovata del giovane Calvino
|autore= Giovanni Tassani|pubblicazione= [[Avvenire]]|data= 26 febbraio 2017}}</ref> nello stesso anno, raccoglie i suoi primi racconti giovanili con il nome di ''Pazzo io o pazzi gli altri'', che presenterà alla casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] ma senza successo: in essi parla di un "ordigno incommensurabile" che avrebbe spazzato via l'umanità, anticipando di qualche anno l'impiego delle bombe atomiche.<ref name="castello" /> L'ambiente culturale di [[Torino]], che Calvino frequenta assiduamente, ed i fermenti politici di contrapposizione al regime, più che mai vivi nell'ambiente torinese, fondono in lui letteratura e [[politica]]. Grazie all'amicizia ed ai suggerimenti di [[Eugenio Scalfari]] (già suo compagno al liceo), focalizza i suoi interessi sugli aspetti etici e sociali che coltiva nelle letture di [[Eugenio Montale|Montale]], [[Elio Vittorini|Vittorini]], [[Carlo Pisacane|Pisacane]].
 
Nel [[1943]] si trasferisce alla facoltà di Agraria e Forestale di [[Firenze]], dove sostiene pochi esami.<ref name="castello" /> Frequentatore assiduo della [[biblioteca]] del [[Gabinetto Vieusseux]], comincia a definire in modo più preciso le sue scelte politiche. Nel campo militare di [[Mercatale di Vernio]], gli giunge la notizia dell'incarico dato a [[Pietro Badoglio]] di formare un nuovo governo e viene a conoscenza della destituzione e dell'arresto di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Il 9 agosto [[1943]] torna a [[Sanremo]]. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile#L'otto settembre|otto settembre]], per sfuggire alla leva della [[Repubblica Sociale Italiana|repubblica di Salò]], trascorre diversi mesi nascosto cercando di allontanare il senso di solitudine con intense letture che influenzeranno la sua vocazione di scrittore.