Fascismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Annullata la modifica 139010692 di RheSon (discussione)
Etichetta: Annulla
RheSon (discussione | contributi)
Completamento con informazioni vere
Etichette: Annullato Modifica visuale Edit Check (references) activated Edit Check (references) declined (other) Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 8:
 
Dopo la presa del potere con la [[marcia su Roma]] e una prima fase di debole compromesso con le altre forze politiche, si fuse con il [[Associazione Nazionalista Italiana|movimento nazionalista]] e si assicurò la vittoria alle [[Elezioni politiche in Italia del 1924|elezioni del 1924]]; ma la denuncia delle violenze e intimidazioni che avevano segnato la consultazione elettorale ebbe come risposta l'assassinio di [[Giacomo Matteotti]] e sancì la vittoria delle [[Fascismo intransigente|componenti più intransigenti del fascismo]], trainando l'Italia verso il [[Dittatura|regime dittatoriale]] a partito unico ([[Stato fascista]]), che esautorava di fatto la [[monarchia]] e stravolgeva lo [[Statuto Albertino]].
 
Benito Mussolini diede riconoscimento giuridico alla comunità ebraica; riconoscimento senza precedenti in Europa, tanto da riceverne i complimenti e il ringraziamento della stessa comunità residente in Italia. Lo Stato pontificio e poi lo Stato laico e liberale non avevano riconosciuto giuridicamente la comunità israelitica in Italia; lo fece il regime di Mussolini. Fu insediata una commissione paritaria, tre rappresentanti ebrei e tre giuristi per lo Stato italiano. In particolare se ne occupò un giurista cattolico liberale, Nicola Consiglio, che aveva avuto un ruolo importante nei Patti Lateranensi. Consiglio elaborò la legge che portò al pieno riconoscimento delle comunità israelitiche. Scrive Renzo De Felice: «Il governo fascista accettò pressoché in toto il punto di vista ebraico».
 
A legge varata, il presidente del consorzio ebraico, Angelo Sereni, telegrafò a Mussolini «la vivissima riconoscenza degli ebrei italiani» e sulla rivista Israel Angelo Sacerdoti definì la nuova legge “la migliore” fra quelle emanate dagli stati. Consiglio ricevette una medaglia d'oro dalla Comunità ebraica. Poi arrivarono le sanzioni economiche per l'impresa d'Etiopia, quindi l'alleanza con Hitler e le infami leggi razziali. Poi nell'Italia antifascista, il presidente del nefasto tribunale della razza, Gaetano Azzariti, diventò collaboratore di Togliatti e presidente della Corte Costituzionale. Durante il fascismo ci furono due Podestà di fede ebraica, sia a Trieste con Enrico Paolo Salem dal 1933 al 1938 e a Ferrara con Renzo Ravenna, Podestà dal 1926 al 1938.
 
Il regime fascista, evolutosi in dittatura personale di Mussolini (designato anche ufficialmente [[Duce]] e fatto oggetto di [[culto della personalità]]) perseguì una politica estera [[Colonialismo italiano|colonialista]] e [[Imperialismo|imperialista]]. Cauto in un primo tempo verso la [[Germania nazista]], vi strinse alleanza nel 1936 ([[Potenze dell'Asse|Asse Roma-Berlino]]), affiancandola nella [[seconda guerra mondiale]] a partire dal 1940. Promotore di politiche oppressive con forti connotazioni razziste antislave e finalizzate all'assimilazione delle minoranze interne ai confini italiani, nel 1938 il regime fascista promulgò le [[Leggi razziali fasciste|leggi razziali]], che in parte ricalcarono la precedente [[Leggi di Norimberga|normativa nazista]].