Marmi di Elgin: differenze tra le versioni

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I '''marmi di Elgin''', conosciuti come '''marmi del Partenone''' fuori dal [[Regno Unito]], sono una raccolta di sculture greche di età classica in marmo (per lo più opera di [[Fidia]] e dei suoi assistenti), iscrizioni ed elementi architettonici che in origine facevano parte del [[Partenone]] e di altri edifici collocati sull'[[Acropoli di Atene]].<ref>{{cita web|url=http://www.britishmuseum.org/explore/highlights/article_index/w/what_are_the_elgin_marbles.aspx|titolo=What are the "Elgin Marbles"?|lingua=en|sito=britishmuseum.org}}</ref><ref name=B>{{Britannica|topic/Elgin-Marbles|Elgin Marbles}}</ref> Nel [[1801]], il [[Thomas Bruce, VII conte di Elgin|conte Thomas Bruce di Elgin]] ottenne dalla [[Sublime porta]] che governava la Grecia il permesso di prendere le statue e portarle a Londra.
 
Dal [[1801]] al [[1812]] gli uomini di Elgin rimosserofurono obbligati a rimuovere circa la metà delle sculture che si erano rovinate, insieme ad elementi architettonici e scultorei dei [[Propilei]] e dell'[[Eretteo (tempio)|Eretteo]].<ref name=B/> I marmi furono trasportati via mare in Gran Bretagna.<ref name=C>{{cita|Casey}}.</ref> Il trasporto fu contrassegnato da un grave incidente: il brigantino Mentor, che trasportava le diciassette casse di reperti, affondò il 17 settembre 1802 nei pressi dell'isola di Kythira; il carico fu recuperato grazie all'impegno di William Richard Hamilton, segretario di lord Elgin, e di Emanuele Caluci, vice console britannico di Kythira<ref>{{Cita libro|nome=Marta|cognome=Boneschi|titolo=Il naufragio del Mentor. I marmi del Partenone e la guerra per il dominio dell'Europa|ed=Luiss University Press|dataoriginale=2021}}</ref>. Alcuni, tra cui [[George Byron]] paragonarono le azioni di Elgin ad atti di vandalismo<ref name=BA>{{Britannica|place/Acropolis-district-Athens-Greece|Acropolis}}</ref> o saccheggio.<ref>{{cita|Theodorou, Facaros|p. 55}}.</ref><ref>{{cita|Dyson}}.</ref><ref>{{cita|Ellingham|p. 39}}.</ref><ref>{{cita|McCown|p. 2}}.</ref><ref>{{cita|Huggan|p. 159}}.</ref>
 
A seguito di un dibattito pubblico in [[Parlamento inglese|Parlamento]]<ref>{{cita|Report from the Select Committee}}.</ref> i marmi vennero acquistati dal governo britannico nel [[1816]] e trasportati al [[British Museum]],<ref>{{cita web|url=http://www.britishmuseum.org/about_us/news_and_press/statements/parthenon_sculptures/trustees_statement.aspx|titolo=The Parthenon Sculptures: The position of the Trustees of the British Museum|lingua=en|sito=britishmuseum.org}}</ref> dove ora si trovano esposti nella galleria Duveen, costruita appositamente per essi.