Wolfgang Amadeus Mozart: differenze tra le versioni
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v. discussione; in assenza di documenti storici sulla presenza di una censura di natura politica, questa è desunta in via critica ma non unanimemente; conviene quindi ancorarsi a Da Ponte; sarà necessaria una trattazione articolata sotto Le nozze di Figaro da riportare poi per sunto; non è neppure detto che sia necessario tenerlo in biografia se si riesce a espandere la sezione sulla musica e ad approfondirle lì la questione |
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Al carnevale del 1786 risale la messa in scena del ''singspiel'' in un atto ''[[L'impresario teatrale|Der Schauspieldirektor]]'', commissionato a Mozart dall'imperatore Giuseppe II – assieme all'atto unico di [[Antonio Salieri]] ''[[Prima la musica e poi le parole]]'' – con l'intento esplicito di mettere a confronto i due compositori.<ref>Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna'', EDT, Torino 2013, pag. 36.</ref> Le due opere furono infatti eseguite l'una dopo l'altra la sera del 7 febbraio 1786 nella tenuta imperiale di [[Schönbrunn]], entrambe con successo.<ref>{{cita|Stinchelli, 1996|pp. 80-81}}.</ref>
In quel periodo Mozart stava già lavorando alla composizione della [[commedia per musica]] ''[[Le nozze di Figaro]]'', in collaborazione con il librettista [[Lorenzo Da Ponte]] (che nel 1783 era stato nominato poeta di corte per il teatro italiano).<ref>Christoph Wolff, ''Mozart sulla soglia della fortuna'', EDT, Torino 2013, pp. 36 e 38.</ref> Il soggetto era stato scelto dallo stesso Mozart, il quale aveva chiesto a Da Ponte di preparare un libretto dalla commedia omonima di [[Beaumarchais]]. Nelle sue
''Le nozze di Figaro'' costituiscono un momento decisivo nella storia del teatro in musica: con esse giunse a compimento l'evoluzione (avviata da [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]] e proseguita da [[Niccolò Piccinni|Piccinni]], Paisiello e [[Domenico Cimarosa|Cimarosa]]) in virtù della quale l'[[opera buffa]], da genere musicale considerato inferiore e popolaresco (in confronto alla pretesa superiorità artistica dell'[[opera seria]]), assurse a piena dignità estetica e divenne la più importante forma di teatro musicale, soppiantando l'opera seria grazie alla sua superiore efficacia drammatica, alla sua capacità di introspezione psicologica e alla perfetta integrazione fra testo e musica; qualità tutte che appunto in Mozart si trovano al massimo grado.<ref>Massimo Mila, ''Lettura delle Nozze di Figaro'', Einaudi, Torino 1979, pp. 6-15.</ref>
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