Osman I: differenze tra le versioni

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Osman aveva uno stretto legame col mistico sufi Edebali, di cui sposò la figlia.
 
Cronache successive elaborarono una sorta di "romanzo" che spiegasse le ragione di tale legame in un sogno profetico avuto da Osman mentre soggiornava nella casa di Edebali, dando vita a un poema noto come "''Sogno di Osman''"<ref name="ReferenceA" />
Cronache successive elaborarono una sorta di "romanzo" che spiegasse le ragione di tale legame in un sogno profetico avuto da Osman mentre soggiornava nella casa di Edebali, dando vita a un poema noto come "''Sogno di Osman''"<ref>{{Cita libro|cognome=Kermeli |nome=Eugenia |curatore-cognome=Ágoston |curatore-nome=Gábor |curatore2=Bruce Masters |titolo=Encyclopedia of the Ottoman Empire |capitolo=Osman I |data=2009 |p=445 |citazione=Apart from these chronicles, there are later sources that begin to establish Osman as a mythic figure. From the 16th century onward a number of dynastic myths are used by Ottoman and Western authors, endowing the founder of the dynasty with more exalted origins. Among these is recounted the famous “dream of Osman” which is supposed to have taken place while he was a guest in the house of a sheikh, Edebali. [...] This highly symbolic narrative should be understood, however, as an example of eschatological mythology required by the subsequent success of the Ottoman emirate to surround the founder of the dynasty with supernatural vision, providential success, and an illustrious genealogy. (trad. "Al di là di queste cronache, ci sono fonti più tarde che cominciano a consacrare Osman come una figura leggendaria. A partire dal XVI secolo in poi vengono impiegati numerosi miti dinastici da parte d'autori ottomani ed occidentali, conferendo al fondatore della dinastia delle origini maggiormente eccelse. Tra questi si racconta del famoso "sogno di Osman" che si ritiene sia accaduto mentre questi era ospite in casa d'uno sceicco, Edebali. [...] questo racconto fortemente simbolico sarebbe da intendersi, comunque, quale esempio del mito scatologico che il successo conseguente dell'emirato ottomano esigeva per legare il fondatore della dinastia ad una visione sovrannaturale, ad un successo provvidenziale e ad una genealogia illustre")}}
*{{Cita pubblicazione|cognome=Imber |nome=Colin |titolo=The Ottoman Dynastic Myth |data=1987 |rivista=Turcica |pp=7–27 |volume=19 |citazione=The attraction of Aşıkpasazade's story was not only that it furnished an episode proving that God had bestowed rulership on the Ottomans, but also that it provided, side by side with the physical descent from Oguz Khan, a spiritual descent. [...] Hence the physical union of Osman with a saint's daughter gave the dynasty a spiritual legitimacy and became, after the 1480s, an integral feature of dynastic mythology. (trad. "L'attrattiva della storia di Aşıkpasazade non era che fornisse soltanto un episodio che provasse che Dio avesse assegnato agli Ottomani il dominio, ma che vi desse anche, accanto alla discendenza fisica da Oguz Khan, una discendenza spirituale. [...] Ecco perché l'unione materiale di Osman con la figlia d'un santo diede alla dinastia una legittimazione spirituale e divenendo, dopo gli anni ottanta del '400, un tratto imprescindibile del mito dinastico")}}</ref>
 
Dalla versione del XV secolo di [[Aşıkpaşazade]]:<ref>{{Cita libro|cognome=Finkel |nome=Caroline |titolo=Osman's Dream: The Story of the Ottoman Empire, 1300-1923 |url=https://archive.org/details/osmansdreamstory0000fink |editore=Basic Books |anno=2005 |p=[https://archive.org/details/osmansdreamstory0000fink/page/2 2]}}, citing {{Cita libro|cognome=Lindner |nome=Rudi P. |titolo=Nomads and Ottomans in Medieval Anatolia |anno=1983 |url=https://archive.org/details/nomadsottomansme00lind |editore=Indiana University Press |città=Bloomington |data=1983 |isbn=0-933070-12-8 |p=[https://archive.org/details/nomadsottomansme00lind/page/37 37]}}</ref>
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Impressionato dai suoi recenti successi, il sultano selgiuchide [[Kayqubad III]] nominò Osman "''Ḥaḍrat ʻUthmān ghāzī marzubān 'Âli Jâh ʻUthmān Shāh''" (onorevole conquistatore e guardiano del confine Osman Shāh)<ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20200406221504/https://download-date-history-pdf-ebooks.com/28124-free-book|titolo=📖 حصريا قراءة كتاب الدولة العثمانية دولة إسلامية مفترى عليها جزء1 أونلاين PDF 2020|data=6 aprile 2020}}</ref>, confermò la sua sovranità su tutte le terre conquistate, a cui aggiunse Eskişehir e İnönü, e lo esentò da tutte le tasse e i tributi. Inviò anche un notevole carico di doni, che includevano: uno stendardo da guerra in stoffa d'oro, un tamburo da guerra ''[[mehter]]'', un ''[[Tugh|tuğ]]'', una nappa e una spada d'oro, una sella e 100.000 [[dirham]]<ref name=":23" /><ref>{{Cita libro|nome=Ahmed|cognome=Akgunduz|titolo=Al-Dawlah al-Othmaniyyah al-Majhûlah|url=https://books.google.com/books?id=PsPMAgAAQBAJ&q=%D8%B9%D8%AB%D9%85%D8%A7%D9%86&pg=PT28|data=2008|editore=IUR Press|lingua=ar|p=46|ISBN=978-975-7268-39-0}}</ref>. Infine, riconobbe a Osman il diritto a essere nominato nella ''khuṭbah'' e di coniare monete a suo nome<ref name=":32">{{Cita libro|titolo=قيام الدولة العثمانية لعبد اللطيف عبد الله بن دهيش|url=http://archive.org/details/hichamnedromi_gmail_20171106|accesso=|pp=26-27}}</ref>, riconoscendolo quindi come sultano in tutto tranne che nel titolo<ref name=":36">{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20190509154112/https://docs.google.com/file/d/0BwSf_0bx00XdUEl6UHJ3VTJ1N2s/edit|titolo=تاريخ الدولة العلية العثمانية ) محمد فريد بك.pdf - Disk Google|data=9 maggio 2019|p=118-122}}</ref>.
 
La tradizione vuole che dal dono del ''mether'' a Osman nacque il rito di innalzare lodi al sultano ogni volta che l'esercito suonava i tamburi<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Abeer|cognome=Bakri|titolo=عثمان‬عثمان ‫آل‬آل ‫ملوك‬ملوك‬ ‫تاريخ|pp=133-134|url=https://www.academia.edu/32932365/%D8%B9%D8%AB%D9%85%D8%A7%D9%86_%D8%A2%D9%84_%D9%85%D9%84%D9%88%D9%83_%D8%AA%D8%A7%D8%B1%D9%8A%D8%AE}}</ref>.
 
=== Conquista di Bilecik, Yarhisar e İnegöl ===
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==Personalità==
[[File:Osman I miniature by Nakkaş Osman.jpg|thumb|sinistra|Miniatura ottomana di Osman e la sua corte]]
Nell'ambito della storiografia ottomana, Osman è descritto solitamente in maniera [[Agiografia|agiografica]] come un "semi-santo"<ref name=":10">{{Cita libro|nome=E.|cognome=Ihsanoglu|titolo=History of the Ottoman state, society and civilization: in 2 volumes|anno=2006|editore=Eastern Literature|p=6|volume=Vol.1}}</ref>, ed è fortemente connesso a una sorta di "[[Mito cosmogonico|mito della creazione]]" turco, tanto da essere indicato fra gli ottomani come l'equivalente di [[Romolo]] per i [[Civiltà romana|romani]]<ref name=":3824">{{Cita|Kafandar 1995}}; p.16</ref>.
 
È spesso sottolineato il suo carisma e le sue abilità di leadership, che usò per riunire tutte le tribù locali in un'unica confederazione il cui nome con cui furono noti e che poi passò all'Impero, al suo popolo e alla sua dinastia regnante, "ottomani" o "osmaniti", è un esplicito omaggio a Osman, in linea con la tradizione di nominare la tribù in onore del suo leader più eminente<ref name=":10" />.