Castello dell'Innominato: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ortografia
m L'innominato non è un nome proprio, va scritto con l'iniziale minuscola. Lo stesso Manzoni scrive: saremo costretti a chiamare l'innominato con l'iniziale minuscola.
Riga 19:
|Eventi = assedio del 1453<br/>distruzione del 1509<br/>bombardamento del 1799
}}
Il '''castello dell'Innominatoinnominato''', storicamente noto come '''rocca di Vercurago''', è una [[fortificazione]] risalente al [[XIII secolo]] posizionata su un'altura al confine tra i comuni di [[Lecco]] e [[Vercurago]]. Secondo la tradizione popolare lo scrittore [[Alessandro Manzoni]], nel suo romanzo ''[[I promessi sposi]],'' si ispirò a questa [[Rocca (fortificazione)|rocca]] per ambientare la residenza dell'[[Innominato]].
 
Il castello sorge sul Tremasasso, un'altura di roccia calcarea alle pendici del monte [[Magnodeno]] abitata sin dalla prima [[età del ferro]] dalla [[cultura di Golasecca]][[V secolo a.C.|.]] Probabilmente di origine alto medievale, nel [[XIII secolo]] il castello fu di proprietà della famiglia dei [[Benaglio]], vassalli dei [[Della Torre]] di [[Milano]] per poi entrare a far parte dei possedimenti della [[Repubblica di Venezia]] dopo la [[pace di Lodi]]. Con l'arrivo degli spagnoli in Lombardia il castello fu incorporato assieme alla Malanotte e a Somasca nel Ducato di Milano, mentre Vercurago rimase alla Repubblica di Venezia. Il castello fu distrutto più volte e dopo essere stato raso al suolo nel 1799 durante la [[campagna italiana di Suvorov]] e venne parzialmente ricostruito dai [[Chierici regolari di Somasca|padri somaschi]] sul finire del [[XIX secolo]].