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|immagine31=
|scritta31=<small>QUI ABITAVA</small><br>ANACLETO MORANDI<br><small>NATO 1909<br>ARRESTATO 4.3.1944<br/>DEPORTATO<br/>MAUTHAUSEN<br/>ASSASSINATO 27.1.1945<br/>EBENSEE</small>
|cennibiografici31='''{{sortname|Anacleto|Morandi|nolink=1}}''' ([[Milano]], 9 gennaio 1909 - [[campo di concentramento di Ebensee|Ebensee]], 27 gennaio 1945), antifascista, iscritto al [[Partito Comunista d'Italia|PCd'I]], figlio di Angelo e Maria Ferioli, un diploma di [[Geometra]] ma non esercita: collabora all'attività commerciale dei genitori. Sportivo, appassionato [[ciclista]] e calciatore dilettante, sposa nel 1934 Giulia Pallini che gli darà due figlie. In seguito ai rastrellamenti successivi allo [[Scioperi antifascisti|sciopero dei primi di marzo del 1944]] è arestato la notte del 4 marzo, carcerato a [[carcere di San Vittore|San Vittore]] e nell'arco di alcuni giorni, dopo il passaggio a [[Campo_di_Fossoli|Fossoli]] è deportato a [[campo di concentramento di Mauthausen|Mauthausen]] giungendovi l'11 marzo, internato come ''"Schutz" – (Schutzhäftlinge)''<ref >{{cita web|urlname=https://www.anpi-vicenza.it/i-deportati-politici/|titolo=I deportati politici|accesso=10 agosto"schutzVA" 2023}}</ref>, politico. Trasferito quindi a [[campo di concentramento di Ebensee|Ebensee]] dove muore il 27 gennaio 1945. <br/>Ai familiari nel 1942 l'allora sindaco [[Aldo Aniasi]] consegnò una medaglia d'oro ed una pergamena con la scitta ''Anacleto Morandi martire della libertà''.<ref>{{cita web|url=https://www.comune.milano.it/documents/77585552/190288147/Anacleto+Morandi.pdf/52852151-5019-be6c-c859-e2db10d16551?t=1707919496270|titolo=Anacleto Morandi|accesso=04 marzo 2024}}</ref>
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|luogo32=Via Fucini, 5
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|immagine10=Stolperstein für Ezio Setti (Milano).jpg
|scritta10=<small>QUI ABITAVA</small><br />EZIO SETTI<br /><small>NATO 1887<br />ARRESTATO 11.3.1944<br />DEPORTATO<br />MAUTHAUSEN<br />ASSASSINATO 11.9.1944</small>
|cennibiografici10='''{{sortname|Ezio|Setti|nolink=1}}''' ([[Marco (Rovereto)|Marco]], 18 ottobre 1897 - [[campo di concentramento di Mauthausen|Mauthausen]], 11 settembre 1944), figlio di Sebastiano e Maria Aste, entrambi di sentimenti [[Irredentismo italiano|irredentisti]]. Allo scoppio della [[Prima guerra mondiale|1ª guerra mondiale]], il paese natio viene a trovarsi sulla linea del fronte e deve essere evacuato. La famiglia Setti rifiuta di venire sfollata in [[Boemia]] e sceglie l'esilio in Italia, a Bergamo. Ritornato a Marco nel 1919 ne diventa sindaco<ref>http://www.anpi.it/donne-e-uomini/1729/ezio-setti, consultato 1 aprile 2019</ref> gestendo la ricostruzione del paese. Sposa Veronica Vaccari ed hanno quattro figli. Socialista, con l'avvento del fascismo si trasferisce a Milano con la famiglia. Assunto alla [[Caproni]] di [[Taliedo]] come controllore meccanico, è più volte diffidato dalla [[OVRA|polizia fascista]]. Subito dopo l'[[Proclama_Badoglio_dell'8_settembre_1943|8 settembre 1943]] è attivo nella Resistenza; partecipa allo sciopero generale del 1º marzo 1944. Come altri operai della Caproni, l'11 marzo 1944 è arrestato dai militi della [[Repubblica Sociale Italiana]]; dopo un breve passaggio a San Vittore<ref name=Sanvmi/>, è inviato alla Caserma Umberto I°<ref name=casermaBG>{{cita"caserml" web|url=http://www.isrecbg.it/web/?p=8362/|titolo=Quando dalla Caserma Montelungo partiva la deportazione|accesso=31 gennaio 2023}}</ref> di Bergamo. Da qui è deportato a [[Campo di concentramento di Mauthausen|Mauthausen]] dove arriva il 20 marzo 1944. Da Mauthausen a Wien-Schwechat,<ref>{{cita web|url=https://www.deportatibrescia.it/lager-o-campo-prigio/mauthausen-wien-schwechat-heidfeld/|titolo=Wien-Schwechat, il sottocampo di Mauthausen|accesso=02 marzo 2023}}</ref>, quindi [[Gusen]] e infine ancora a Mauthausen dove muore l'11 settembre 1944.<ref>{{Cita web|url=http://www.pietredinciampo.eu/portfolio/ezio-setti|titolo=Ezio Setti}}</ref>
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|luogo11=Viale Cirene. 5