Giulio Cesare (Händel): differenze tra le versioni

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Come tutte le opere serie del primo [[XVIII secolo|Settecento]], anche il ''Giulio Cesare'' è stato quasi dimenticato nel corso del [[XIX secolo]], per essere riesumato solo nel [[1922]], a [[Gottinga]], sia pure in una versione riveduta. In tempi più recenti l'opera si è tuttavia rivelata come una fra quelle maggiormente apprezzate dal pubblico moderno per l'accessibilità e la gradevolezza della musica composta da Händel, tanto da garantirsi oltre duecento produzioni in diverse paesi.
 
Il ruolo principale e i personaggi di Tolomeo e Nireno, scritti originariamente per castrati,<ref>il ruolo di Nireno venne peraltro trasposto per il soprano Benedetta Sorosina nella produzione del 1725 e trasformato nella dama di compagnia Nerina (Hicks, p. 436)</ref> vengono oggi interpretati, da [[contralto|contralti]] o [[mezzosoprano|mezzosoprani]] in ''[[travesti]]'', oppure da [[controtenore|controtenori]]. Nelle prime esecuzioni moderne, soprattutto in ambito tedesco, fu esteso anche al ''Giulio Cesare'' l'esperimento di trasporre in basso di un'[[Ottava (musica)|ottava]] le parti a suo tempo assegnate ai castrati (o alle donne in ''travest'') in modo da renderle più accettabili ai mutati gusti artistici, ed il ruolo del protagonista fu conseguentemente affidato a [[Baritono|baritoni]];<ref>nel [[1969]] la [[DuetscheDeutsche Grammophon]] ne realizzò anche un'eccellente incisione discografica per la bacchetta di [[Karl Richter]] e con [[Dietrich Fischer-Dieskau]] come protaginista</ref> oggigiorno tale tendenza antistorica è stata quasi completamente abbandonata.
 
Quest'opera, considerata tra le migliori composte da Händel, è organizzata sul modello melodrammatico [[Pietro Metastasio|metastasiano]], e viene apprezzata soprattutto per la superba scrittura vocale, l'impatto drammatico e la maestosa orchestrazione. E lo schema in uso al tempo - in grado di intrecciare amore e politica, gelosia ed eroismo, senza tralasciare i temi della vendetta e della ricerca della gloria - è qui supportato, ancor meglio che altrove, da una ricchezza di brani recitativi alternati ad un numero quanto mai copioso di arie che si alternano in assoluta armonia restituendo tutta la forza necessaria all'azione drammatica e all'unità scenica.<br/>