Campagna delle isole Vulcano e Ryūkyū: differenze tra le versioni
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Insieme a [[Okinawa]], Iwo Jima rappresentava uno scudo avanzato per le [[Isole del Giappone|isole metropolitane]] dell'[[Impero giapponese]] che potevano essere coinvolte in uno sbarco degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]]: le due posizioni erano perciò presidiate da guarnigioni numerose e bene armate. Anche per gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] Iwo Jima rivestiva notevole interesse, poiché dai tre aeroporti dell'isola sarebbero potute decollare le scorte di [[Aereo da caccia|caccia]] ai [[Bombardiere|bombardieri pesanti]] [[Boeing B-29 Superfortress]] basati nelle [[Isole Marianne]] e in [[Cina]],<ref>{{cita|Morison 2002|p. 4|harv=s}}.</ref> che dal giugno 1944 colpivano le industrie e le infrastrutture giapponesi.
I lavori di [[fortificazione]] precedenti lo sbarco avevano trasformato l'isola in una vera e propria fortezza che, nonostante i bombardamenti preliminari effettuati dall'8 dicembre 1944, oppose una strenua resistenza alle unità statunitensi sbarcate il 19 febbraio sotto lo schermo protettivo di una completa supremazia aeronavale. La feroce battaglia si concluse ufficialmente il 26 marzo 1945 con il quasi totale annientamento della guarnigione giapponese e la perdita di oltre 23.000 uomini fra morti e feriti per gli Stati Uniti (unico episodio della guerra in cui i Marine soffrirono più perdite dei giapponesi)<ref>{{cita web|url=http://www.military.com/NewContent/0,13190,NI_Iwo_Jima2,00.html|titolo=Iwo Jima Retrospective|lingua=en|autore=Cyril J. O'Brien|
Le truppe statunitensi, il Quinto corpo anfibio dei [[United States Marine Corps|Marine]] statunitensi al comando del generale [[Holland Smith]], supportate da una squadra navale di oltre 900 navi comandate dall'ammiraglio [[Raymond A. Spruance]], iniziarono i bombardamenti dell'isola già l'8 dicembre, ma fu solo il 19 febbraio che avvennero i primi sbarchi di ''[[United States Marine Corps|marines]]''.
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| editore = Dell
| città =
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}}
*{{Cita libro
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| nome = George
| anno = 2001
| titolo = The Battle of Okinawa: The Blood and the Bomb
| editore = The Lyons Press
| città =
|
*{{Cita libro
| cognome = Hallas
| nome = James H.
| anno = 2006
| titolo = Killing Ground on Okinawa: The Battle for Sugar Loaf Hill
| editore = Potomac Books
| città =
|
*{{Cita libro
| cognome = Lacey
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| editore = Potomac Books
| città =
|
*{{Cita libro
| cognome = Morison
| nome = Samuel Eliot
| wkautore = Samuel Eliot Morison
| anno = 2002 (reissue)
| titolo = Victory in the Pacific, 1945, ''vol. 14 de ''History of United States Naval Operations in World War II
| editore = University of Illinois Press
| città = Champaign, Illinois, USA
|
}}
*{{Cita libro
| cognome = Rottman
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| editore = Osprey Publishing
| città =
|
}}
*{{Cita libro
| cognome = Sledge
| nome = E. B.
| coautori = Paul Fussell
| anno = 1990
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| editore = Oxford University Press
| città =
|
}}
*{{Cita libro
| cognome = Yahara
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| editore = John Wiley & Sons
| città =
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* {{cita libro |autore=Martin Gilbert |titolo=La grande storia della seconda guerra mondiale |città=Milano |editore=Mondadori |anno=1989 |cid=Gilbert 1989}}
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* {{Cita libro |autore=Bernard Millot |titolo=La Guerra del Pacifico |editore=Mondadori |anno=1967 |ISBN=88-17-12881-3 |cid=Millot 1967 }}
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==Voci correlate==
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