Franco Prosperi: differenze tra le versioni

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Nel 1953 diresse una successiva spedizione zoologica e geografica sotto l'egida della [[Società Geografica Italiana]], della Presidenza del Consiglio dei ministri e per lo [[Bioparco (Roma)|Zoo di Roma]]. Alla spedizione si accompagnò una troupe cinematografica della società di produzione Phoenix che realizzò il film ''[[Gran Comora]]'' in cui figurano le riprese subacquee realizzate dal Prosperi.
Negli anni seguenti diresse altre spedizioni in Africa, Australia, Madagascar, Isole Comore, Arcipelago di Aldabra, SeichellesSeychelles, Papua-Nuova Guinea. Nel corso di una di queste rintracciò le prove dell'esistenza dell'antico continente [[Lemuria]] che univa l'Africa all'India. Scoperse e documentò nel suo ambiente naturale il [[Coelacanthus]], il famoso pesce preistorico che si credeva estinto. Parte dei reperti relativi a quella scoperta furono consegnati al presidente della repubblica [[Luigi Einaudi]].
 
Negli anni 1954-55 realizzò vari documentari naturalistici (23 di numero, molti dei quali ottennero il primo premio nelle rassegne cinematografiche [[Fedic]] e di Lisbona) tra i quali la serie ''I Viaggi Meravigliosi'' per la Documento Film.
Come autore e produttore collaborò con la RAI-TV e realizzò (1958) per i "Viaggi del Telegiornale" trenta lungometraggi (nel corso di uno dei quali documentò la sua scalata del [[Kilimanjaro]] per la quale impresa fu premiato al Quirinale dal Presidente della Repubblica). I documentari ottennero uno straordinario successo: 85 per cento di indice di gradimento (vedi GATV/103/274).
Scrisse articoli naturalistici e fece pubblicare resoconti di viaggi su numerosi giornali e riviste (La Tribuna Illustrata, L'Europeo, Epoca, La Vie des Betes, Il Giornale d'Italia, Il Messaggero, Momento Sera, Il Piccolo di Trieste, Il Mattino di Napoli, Giardino Zoologico, Rotosei).
 
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L'incontro con [[Gualtiero Jacopetti]] costituì la svolta decisiva della sua carriera cinematografica anche se lo allontanò, temporaneamente, dalla ricerca scientifica. I due, nel 1962, girarono (insieme a [[Paolo Cavara]]) ''[[Mondo cane (film)|Mondo cane]]'', documentario premiato con il [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]] e con una Nomination per l'Oscar del commento musicale. Il film rappresentò ufficialmente l'Italia al [[Festival di Cannes]]. Attaccato da una certa critica, ottenne uno straordinario successo di pubblico anche all'estero, dette il via ad un genere definito [[Mondo movie]]. A ''Mondo Cane'' seguirono ''[[Mondo cane 2]]'', ''[[La donna nel mondo]]'' (David di Donatello) e ''[[Africa addio]]'' (terzo David di Donatello). Tutti prodotti dalla Cineriz. Seguirono ''[[Addio zio Tom]]'' e ''[[Mondo candido]]'' della Euro International. Diresse i film di [[Antonio Climati]] e [[Mario Morra]] (non li firmò per accordi presi con il produttore Goffredo Lombardo) ''[[Ultime grida dalla savana]]'' e ''[[Savana violenta]]'' della Titanus e di grande successo di botteghino. Nel 1984 realizzò il suo ultimo lavoro per il grande schermo: ''[[Wild Beasts - Belve feroci]]''.
 
Negli anni seguenti abbandonò temporaneamente l'attività cinematografica per tornare alle ricerche etnologiche e naturalistiche in Africa (Kenya, Uganda, RodhesiaRhodesia-Zimbabwe, Sud Africa, Namibia).
 
Vive in un centro naturalistico a [[Gianola]] ([[Formia]]).