Storia delle ferrovie in Italia: differenze tra le versioni

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La vicenda della "Ferdinandea" (come venne chiamata in onore dell’imperatore austriaco che vide i suoi primi passi) arrivò a una conclusione solo nel [[1878]], ad annessione del Veneto già avvenuta, quando fu completato il collegamento diretto fra Treviglio e Coccaglio che eliminava la deviazione per Bergamo, peraltro non prevista nel progetto iniziale dell'opera, stilato dall’ing. [[Giovanni Milani]] nel 1838.
 
Sul numero di agosto del 1836 di ''Biblioteca Italiana'', l'ingegner [[Giuseppe Bruschetti]] pubblicò il [[s:Progetto della strada di ferro da Milano a Como|progetto della linea Milano-Como]] che aveva avuto come promotore iniziale Zanino Volta, ingegnere e figlio del molto più noto [[Alessandro Volta|Alessandro]]. Il progetto generò un'accanita discussione fra il progettista stesso e [[Carlo Cattaneo (patriota)|Carlo Cattaneo]], che ne rilevò decine di manchevolezze<ref>[[s:Sul progetto di una strada di ferro da Milano a Como]]</ref>. Ad ogni modo i tentativi di Volta non ebbero successo e il progetto, per certi versi, confluì in quello della [[ferrovia Milano-Monza]].
 
Quest'ultima era stata inaugurata nel [[1840]] ed era lunga poco più di 12&nbsp;km<ref>[[s:Inaugurazione della strada ferrata da Milano a Monza|Inaugurazione della strada ferrata da Milano a Monza]]</ref>; l'imperatore d'Austria ne aveva concesso il privilegio alla ditta Holzhammer di [[Bolzano]], guidata dal finanziere [[Johann Putzer von Reibegg]].<ref>Da precisare che "privilegio" non significava "favore" ma corrispondeva al termine, in italiano corrente, "monopolio". La costruzione di altre linee ferroviarie e strutture simili nelle vicinanze della ferrovia "privilegiata" o che confluissero in questa era quindi soggetta a limitazioni e prelazioni.</ref>
 
Questi primi progetti e prime realizzazioni misero in moto altri progetti, come la Venezia–Trieste, prolungamento della [[ferrovia Meridionale|linea proveniente da Vienna]]; il progetto per una Milano-Piacenza, che verrà conglobato nella concessione della Ferrovia dell’Italia Centrale; il previsto collegamento fra la "Ferdinandea" e Mantova portò all’idea della linea Mantova-Borgoforte anch’essa da prolungarsi fino a Reggio Emilia dove sarebbe confluita nella "Centrale". Si stesero binari anche verso il Ticino nella previsione di dover collegare Milano con Torino, capitale del [[Regno di Sardegna]].