Jean Bart (nave da battaglia 1911): differenze tra le versioni

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La Jean Bart fu costruita dall'"Arsenal de Brest" a [[Brest (Francia)|Brest]]. Fu completata il 19 novembre 1913 e finì le esercitazioni prima dello scoppio della prima guerra mondiale.<ref name=":0" /> La Jean Bart scortò la ''France'', che trasportava il presidente della repubblica francese [[Raymond Poincaré]], nella sua visita di stato a [[San Pietroburgo]], Russia, nel giugno 1914.<ref>{{Cita web|autore = Reinhard Scheer|url = https://en.wikisource.org/wiki/Germany%27s_High_Seas_Fleet_in_the_World_War/Chapter_1|titolo = Germany's High Seas Fleet in the World War|accesso = |editore = |data = }}</ref> Le due navi tornarono dalla Russia a guerra già iniziata, ma riuscirono a tornare in Francia senza incontrare navi tedesche.
 
Poco dopo l'inizio della guerra, il comandante delle forze navali alleate nel Mediterraneo decise di penetrare nell'Adriatico, per cogliere di sorpresa le navi austriache impegnate ad applicare il blocco al Montenegro. Le forze anglo-francesi, che includevano la Jean Bard, riuscirono a tagliare fuori e ad affondare l'incrociatore protetto Zenta nella [[battaglia di Antivari]] il 16 agosto 1914.<ref>{{Cita web|autore = Erwin Sieche|url = http://www.gwpda.org/naval/fadri.htm|titolo = French Naval Operations, Engagements and Ship Losses in the Adriatic in World War One|accesso = |editore = |data = }}</ref> La Jean Bart trascorse la maggior parte del resto del 1914 fornendo supporto bellico all'esercito montenegrino, fino a quando fu silurato dal sottomarino U-12, al largo delle isole Sazan, il 21 dicembre 1914. Il siluro colpì la cantina dei vini, appena prima del vicino magazzino. La Jean Bart fu comunque in grado di raggiungere da sola Malta dove fu riparata, lavori che richiesero tre mesi e mezzo di tempo. Trascorse il resto della guerra partecipando al blocco del canale d'Otranto, nell'Adriatico.<ref>{{Cita|Whitley 1998|p. 38}}.</ref>
 
Nell'aprile 1919, mentre la Jean Bart stava contribuendo alla difesa di [[Sebastopoli]] contro l'avanzata bolscevica, l'equipaggio si ammutino, insieme a quello della ''France'', ma l'ammutinamento rientrò quando il vice-ammiraglio Jean Françoise-Charle Amet accettò di soddisfare la richiesta principale degli ammutinati di tornare a casa. Tre membri dell'equipaggio furono condannati a pene detentive, una volta tornati in Francia, sebbene le sentenze non vennero pienamente applicate, per via di un accordo stretto nel 1922 tra il primo ministro Raymond Poincaré e i partiti di sinistra francesi. La nave ritornò a Tolone nel 1920 e fu soggetta alla prima delle sue due ristrutturazioni, tra il 12 ottobre 1923 e il 29 gennaio 1925. La successiva ristrutturazione avvenne tra il 7 agosto 1929 e il 29 settembre 1931. Tuttavia, le cattive condizioni della nave furono in seguito considerate tali da non giustificare le spese per una terza ristrutturazione, perciò fu disarmata e divenne una nave da addestramento, nel porto di Tolone, nel 1936.<ref name=":1">{{Cita|Whitley 1998|p. 36}}.</ref><ref>{{Cita|Dumas 1985|p. 229}}.</ref> Fu rinominata ''Océan'', per poterne riutilizzare il nome per la nave da battaglia ''Jean Bart'' della [[classe Richelieu]], successivamente costruita.<ref>{{Cita libro|autore = Henri Le Masson|titolo = The French Navy 1|anno = 1969|editore = Doubleday|città = New York|opera collana= Navies of the Second World War. Garden City|p = 65}}</ref>
 
La nuova ''Océan'' fu catturata intatta dai tedeschi il 27 novembre 1942, il giorno dell'[[autoaffondamento della flotta francese a Tolone]]. I tedeschi usarono la nave per test bellici, con grandi testate a carica cava come quelli trasportati dai [[Mistel]]. Fu affondata ad opera dei bombardamenti aerei alleati nel 1944<ref name=":1" /> e successivamente fu recuperata per la demolizione, iniziata il 14 dicembre 1945.<ref>{{Cita|Whitley 1985|p. 231}}.</ref>