Referendum consultivo in Lombardia del 2017: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Precedenti richieste di referendum per l'autonomia della Lombardia ===
Nel settembre 2000 il consiglio regionale lombardo approvò, analogamente alle regioni [[Piemonte]] e [[Veneto]],<ref>{{cita pubblicazione|autore=Sofia Mannozzi|titolo=La lezione del referendum costituzionale del 2006 (Novembre 2007)|editore=Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie "Massimo Severo Giannini"|url=http://www.issirfa.cnr.it/sofia-mannozzi-la-lezione-del-referendum-costituzionale-del-2006-novembre-2007.html}}</ref> una legge regionale contenente una "Proposta di indizione di referendum consultivo per il trasferimento delle funzioni statali in materia di sanità, istruzione, anche professionale, nonché di [[polizia locale]], alla Regione".<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Deliberazione del Consiglio regionale del 15 settembre 2000, n. VII/25|pubblicazione=Bollettino ufficiale della Regione Lombardia|numero=40|data=2 ottobre 2000}}</ref> Il [[governo Amato II]] propose l'impugnativa costituzionale, ma il successivo [[governo Berlusconi II]] ritirò il ricorso.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Corte Costituzionale|titolo=Ordinanza n. 444 del 19-28 dicembre 2001|pubblicazione=Gazzetta Ufficiale - 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.1|data=2 gennaio 2002-01-02|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML;jsessionid=cn7ZKaWvfNSCcmid2BBWyQ__.ntc-as2-guri2a?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-01-02&atto.codiceRedazionale=001C1264&tipoSerie=corte_costituzionale&tipoVigenza=originario}}</ref> Tuttavia, nessuno dei "referendum regionali sulla ''devolution''" venne svolto, in quanto molte materie di competenza statale vennero attribuite a tutte le regioni italiane a seguito della [[Referendum costituzionale del 2001 in Italia|riforma del titolo V della seconda parte della Costituzione]] avvenuta nel 2001.
 
Peraltro il nuovo [[governo Berlusconi II]] portò nel 2005-2006 all'approvazione di un ulteriore [[Costituzione della Repubblica Italiana#Il progetto di revisione costituzionale del 2005-2006|progetto di revisione costituzionale]], il quale prevedeva, oltre a molte altre riforme, anche il passaggio delle funzioni in materia di sanità, istruzione e polizia locale dallo Stato alle regioni. Allo scopo di far approvare tale riforma, le regioni Lombardia e Veneto furono promotrici del [[Referendum costituzionale del 2006 in Italia|Referendum costituzionale del 2006]], mentre altre 14 regioni<ref>Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna (capofila), Toscana, Umbria, Valle d’Aosta</ref> italiane chiesero anch'esse lo svolgimento del referendum confermativo, ma al fine di bocciare la proposta.<ref>{{cita libro|autore=Sofia Mannozzi|titolo=La riforma della seconda parte della Costituzione: l'ultima fase del processo legislativo e il referendum costituzionale|operacollana=Quarto Rapporto annuale sullo stato del regionalismo in Italia (2007)|curatore=Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie "Massimo Severo Giannini" - [[Consiglio Nazionale delle Ricerche]]|editore=Giuffrè Editore|città=Milano|anno=2007|ISBN=9788814135545978-88-14-13554-5|pp=24-24|url=https://books.google.it/books?id=43irFCrlgpwC&pg=PA24}}</ref> Significativo fu l'esito del referendum del 25-26 giugno 2006: la proposta di modifica alla parte II della Costituzione venne bocciata dagli elettori a livello nazionale, ma Lombardia e Veneto furono le uniche due regioni in cui prevalse il sì alla riforma.<ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=F&dtel=25/06/2006|pubblicazione=Archivio storico delle elezioni|titolo=Referendum del 25 giugno 2006|autore=[[Ministero dell'Interno]]}}</ref>
 
=== Iniziativa consiliare del 2015 ===
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== Sistema di voto ==
Per la prima volta in Italia una consultazione si terrà integralmente col sistema del [[voto elettronico]]. A tal scopo la Regione ha acquisito dall'azienda olandese ''Smartmatic International Holding B.V.''<ref>{{cita pubblicazione|titolo=LOMBARDIA.
REFERENDUM/3 IL SISTEMA DI VOTO ELETTRONICO – SCHEDA|pubblicazione=Lombardia notizie|data=2017-07-28 luglio 2017|p=9|url=https://www.expartibus.it/wp-content/uploads/2017/07/notiziario-del-28-luglio.pdf}}</ref> la fornitura di 24.000 [[Tablet computer|tablet]] muniti di un'apposita applicazione per il voto elettronico, per un importo complessivo di 23 milioni di euro, inclusivi di assistenza nel giorno del voto e piattaforma del sistema informativo (''Election Management System'', EMS<ref>{{cita news|autore=Pino Bruno|titolo=Voto elettronico in Lombardia, esperienza inedita in Italia|pubblicazione=Tom's Hardware|url=https://www.tomshw.it/voto-elettronico-lombardia-esperienza-inedita-italia-87310}}</ref>). La segretezza del voto sarà garantita dalla mancata registrazione del minuto di votazione<ref>{{cita news|titolo=Referendum, Maroni: firmato contratto per fornitura tablet, resteranno alle scuole|sito=Regione Lombardia|data=26 luglio 2017|url=http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/lombardia-notizie/DettaglioNews/2017/07-luglio/24-30/referendum-maroni-firmato|accesso=29 luglio 2017}}</ref>.
L'elettore voterà elettronicamente selezionando sullo schermo solo una delle tre opzioni possibili: «sì», «no», «bianca» (non è prevista l'opzione «nulla»).<ref>{{cita news|autore=Andrea Montanari|titolo=Referendum autonomia, Maroni acquista 24mila tablet per il voto elettronico: spesa complessiva 23 milioni|pubblicazione=Repubblica|data=26 luglio 2017|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/07/26/news/maroni_acquista_24_000_tablet_per_il_voto_al_referendum_sull_autonomia_del_22_ottobre-171683702|accesso=15 settembre 2017}}</ref>
 
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==Posizioni==
Il principale dibattito politico non riguarda il merito del quesito in sé, dal momento che la quasi totalità delle forze politiche e sociali ritengono che la richiesta di maggiore autonomia regionale sia necessaria per rispondere alle esigenze della società<ref>{{cita news|autore=Oriano Giovanelli|titolo=Cosa vorrebbe dire votare Sì al referendum di ottobre promosso da Veneto e Lombardia|pubblicazione=Huffington Post|data=2017-07-20 luglio 2017|url=http://www.huffingtonpost.it/oriano-giovanelli/cosa-vorrebbe-dire-votare-si-al-referendum-di-ottobre-promosso-d_a_23037688/}}</ref>, ma è incentrato sull'opportunità di svolgere il referendum, sulla sua efficacia e sui costi.
 
Alcuni esponenti politici<ref>{{cita news|titolo=Ciclone Renzi su vaccini e campagna referendaria|pubblicazione=Il Mattino di Padova|data=7 settembre 2017-09-07|url=http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2017/09/07/news/ciclone-renzi-su-vaccini-e-campagna-referendaria-1.15820537}}</ref> ed opinionisti<ref>{{cita news|autore=Paolo Balduzzi|titolo=Autonomia Lombardia e Veneto, due referendum identici e inutili|data=15 luglio 2017-07-15|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/15/autonomia-lombardia-e-veneto-due-referendum-identici-e-inutili/3730252/}}</ref>, ricalcando in parte la motivazione della sentenza della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]] che si è pronunciata sull'analogo referendum del Veneto<ref>{{cita web|autore=Corte costituzionale|titolo=Sentenza n. 118 del 2015|sito=Consulta OnLine|url=http://www.giurcost.org/decisioni/2015/0118s-15.html|accesso=26 giugno 2017}}</ref>, hanno espresso l'opinione che il referendum sia inutile, dal momento che da un punto di vista meramente formale l'art. 116 della Costituzione non richiede espressamente l'indizione di una consultazione del corpo elettorale per poter avanzare al Parlamento la proposta di maggiore autonomia regionale; a tal proposito, è stato citato l'esempio del presidente regionale dell'[[Emilia-Romagna]] che, pur "rispettando la decisione di Veneto e Lombardia di fare un referendum pienamente legittimo"<ref name=RER_autonomia>{{cita web|titolo=Autonomia regionale, l'Emilia-Romagna fa rete: "Avanti insieme"|sito=Regione Emilia-Romagna|data=3 agosto 2017-08-03|url=http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2017/agosto/autonomia-regionale-lemilia-romagna-fa-rete-avanti-insieme}}</ref>, ha deciso di avviare un diverso percorso di consultazione di imprese, sindacati, territori e associazioni<ref name=RER_autonomia/><ref>{{cita news|titolo="Niente referendum, costerebbe 25 milioni": il Pd stoppa il M5s sull'autonomia dell'Emilia-Romagna|pubblicazione=Repubblica|data=26 luglio 2017-07-26|url=http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/07/26/news/pd_emilia_romagna_referendum-171681667/}}</ref>
 
I promotori del referendum invece hanno evidenziato che, in base allo statuto regionale, "La Regione promuove la partecipazione dei cittadini [...] per la formazione delle politiche e per l'esercizio delle funzioni legislative e amministrative". Inoltre, secondo loro, il risultato del referendum avrà un grande valore politico quando sarà presentata al Parlamento e al governo la richiesta di maggiore autonomia.<ref>{{cita news|autore=Alessandro Franzi|titolo=Referendum per l’autonomia in Lombardia e Veneto: tutto quello che volevate sapere (e non avete mai osato chiedere|pubblicazione=Linkiesta|data=5 luglio 2017-07-05|url=http://www.linkiesta.it/it/article/2017/07/05/referendum-per-lautonomia-in-lombardia-e-veneto-tutto-quello-che-volev/34808/}}</ref> Per tale motivo, i promotori ritengono che sia più importante l'affluenza che non l'esito dello scrutinio<ref>{{cita news|autore=Monica Zicchiero|titolo=Autonomia, il Veneto che dice no. Cresce il fronte astensionista|pubblicazione=Corriere del Veneto|data=5 settembre 2017-09-05|url=http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2017/5-settembre-2017/autonomia-veneto-che-dice-no-cresce-fronte-astensionista--2401990154547.shtml}}</ref> (il quale appare scontato).
 
Gli elenchi che seguono rappresentano i soggetti individuati dal [[Corecom|Comitato regionale per le comunicazioni]] della [[Lombardia]],<ref>{{cita web|titolo=Referendum regionale consultivo del 22 ottobre 2017|sito=Corecom Lombardia|data=30 luglio 2017|url=http://www.corecomlombardia.it/opencms/news/ReferendumRegionale2017.html|accesso=5 settembre 2017}}</ref> in conformità con le disposizioni dell'[[Autorità per le garanzie nelle comunicazioni]].<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Delibera AGCOM n.89/2014|editore=[[AGCOM]]|data=24 febbraio 2014|url=http://www.corecomlombardia.it/export/sites/default/download/pdf/par-condicio/2017/Delibera_AGCOM_89_2014.pdf}}</ref> Tra questi non figura alcun comitato promotore del referendum, essendo stato promosso dalle istituzioni regionali lombarde che, in quanto enti pubblici, non possono svolgere propaganda elettorale.