Lucio Orbilio Pupillo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 81:
===Goffredo Coppola===
[[File:Goffredo Coppola.JPG|130px|thumb|Goffredo Coppola]]
Un giudizio fuori dal coro è quello del conterraneo [[Goffredo Coppola]] (1898–1945) che s'immedesima nelle infelici condizioni economiche del maestro: un poveruomo che tirava a campare con «poche, asciutte ed aspre lezioni di grammatica» <ref>Goffredo Coppola, ''Scritti papirologici e filologici: con una bibliografia di Goffredo Coppola pubblicista'', Edizioni Dedalo, 2006 pp.117-118</ref>, costretto a vivere la sua vecchiaia, come afferma in uno scritto biografico, in una scomoda soffitta. Una povertà che l'accompagnò per tutta la vita travagliata anche dalle noiose lamentele delle famiglie degli alunni <ref>Svetonio, ''De grammaticis, IX</ref>. L'aneddotica su Orbilio, nota Coppola, ha trascurato il fatto che, come egli stesso ricorda, il futuro grammatico ebbe un'infanzia tristissima e misera e che tuttavia si acquistò onori come soldato e che riuscì a darsi una approfondita, anche se in età ormai avanzata, conoscenza nelle lettere tanto da potersi trasferire da Benevento a Roma per insegnare ai figli di famiglie importanti <ref>''Communio'', numero 146, marzo-aprile 1996, Jaca book, p.56</ref> sino a quando morì quasi centenario. I suoi concittadini beneventani furono così orgogliosi di lui che dopo la sua morte gli eressero una statua di marmo che lo rappresentava «come un dotto che rivestito di mantello greco siede dinanzi a due scrigni pieni zeppi di libri» <ref>Svetonio, ''Op.cit. ibidem''</ref>.
La malcelata simpatia di Coppola per il maestro Orbilio arriva al punto di fargli pensare che forse «l'aggettivo ''plagosus''», un aggettivo riferito soltanto a lui, «con il quale Orazio ha raccomandato ai posteri la memoria di Orbilio sia un omaggio finemente allusivo alla virtù sua di perspicace interprete di vocaboli» <ref>Goffredo Coppola, ''Op.cit'', p.120</ref>.