Lotta partigiana (film): differenze tra le versioni

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recuperato qualche nome che mancava nelle fonti (c'era solo il cognome), convertito qualche cita libro in cita news e trovato testo integrale in archivio luce; spostati i vari capitoli sotto #Capitoli; uso della citazione;
riuso della nota sul film cerchio
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==== Capitolo 3 ====
Suddiviso in cinque episodi a tema, il capitolo è stato montato con immagini rispettivamente tratte da tre film: il documentario ''Aldo dice 26x1''<ref name="film-cerchio">Film documentario italiano del 1945-1946, di Ferdinando Cerchio. Prende il titolo dalla formula cifrata con cui venne definito il piano per l'insurrezione di Torino (si veda a tal proposito il capitolo 10 del film ''Lotta partigiana'') che prevedeva la sollevazione degli operai torinesi e la discesa dei partigiani dalle valli. Il film fu realizzato nei giorni della Liberazione torinese per la presenza di una troupe che lavorava agli stabilimenti della Fert, ove Cerchio e Carlo Borghesio stavano girando un film a soggetto dal titolo ''Porte chiuse''. L'imminente insurrezione spinse i due registi a servirsi dei loro operatori e delle macchine da presa per girare alcune scene dal vivo. Ai pezzi autentici si aggiunsero scene ricostruite ''ad hoc'', su iniziativa di Cerchio, nei giorni immediamente successivi alla Liberazione. Nel fascicoletto d'accompagnamento al VHS di ''Lotta partigiana'' uscito nel 1999, Paolo Gobetti ripercorre il documentario lungo le varie parti in cui esso si articola (cfr. P. Gobetti, G. Risso (a cura di), ''op. cit''., pp. 57-619</ref> per descrivere la vita delle bande in Italia; il documentario sloveno ''Partizanski dokumenti'', per la vita delle bande jugoslave; e il film ''[[Au coeur de l'orage]]'' per la vita delle bande francesi, il racconto degli aviolanci e dell'addestramento. I testimoni alle cui voci sono affidati i commenti di questa parte del film sono rispettivamente [[Massimo Mila]], [[Mario Pacor]], don Giuseppe Pollaralo<ref>Cfr. notaname="film-cerchio" 7</ref> e Felice Mautino.<ref>Nome di copertura "Monti", torinese, classe 1916, dopo l'arministizio, trasferitosi con un carico di armi nella valle di Lanzo, sarà prima comandante di una brigata GL e dal gennaio del '44 comandante di tutte le forze partigiane della valle lanzese. Trasferito prima in Valle d'Aosta e poi nel Biellese costituirà una Divisione GL in ambedue i territori, partecipando infine a capo di una formazione alla liberazione di Ivrea e del Canavese (cfr. P. Gobetti, G. Risso, ''op. cit.'', p. 50)</ref>
 
==== Capitolo 4 ====