Storia della Francia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Fix link
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 17:
[[File:Formella 21, platone e aristotele o la filosofia, luca della robbia, 1437-1439dettaglio.JPG|thumb|''''[[Platone]] e [[Aristotele]]'''', particolare della formella del [[Campanile di Giotto]] di [[Luca della Robbia]], [[1437]]-[[1439]], Firenze]]
 
È necessario attendere [[Aristotele]], allievo di [[Isocrate]] e [[Platone]] (tra il [[384 a.C.|384]] e il [[332 a.C.]]), per trovare nelle fonti la prima menzione dei costumi dei [[Celti]] (dal greco Κελτοί, ''Keltoi''), abitanti della regione celtica compresa tra il [[Rodano (fiume)|Rodano]] e le [[Alpi]]. Come la maggior parte degli storici antichi precedenti alla conquista [[Roma (città antica)|romana]], anch'egli insiste soprattutto sulle leggendarie ricchezze del luogo, sul grande valore dei suoi soldati e sui costumi [[Barbaro|barbari]] (intesi in senso moderno) di alcuni celti. Si tratta di fonti copiose<ref>Edme Cougny (a cura di), ''Extraits des auteurs Grecs concernant l'histoire et la géographie des Gaules''. Parigi: Renouard, 1878-1892.</ref> che continuano tuttavia a mettere in evidenza la scarsa conoscenza della Gallia nel mondo greco. Sia che si tratti di storici che di geografi, gli autori di questo periodo traggono infatti la loro ispirazione da testi già esistenti e non sottopongono mai a una verifica sul campo, attraverso i viaggi, le affermazioni tramandate dai loro predecessori.
 
=== I principati della prima Età del ferro (dall'[[850 a.C.|850]] al [[450 a.C.]]) ===
Riga 26:
[[File:Ccross.svg|thumb|upright|[[Croce celtica]]]]
 
Intorno al [[600 a.C.]] sulla costa del Mediterraneo, in un'ansa del fiume Lacydon, venne fondata la colonia commerciale di [[Massalia]] ([[Marsiglia]]) ad opera di marinai originari di [[Focea]], città greca dell'[[Anatolia|Asia Minore]]. Prima e dopo tale data videro la luce altre colonie dello stesso tipo, in particolare nella zona costiera ([[Antibes]] è del [[680 a.C.]]). Marsiglia assunse tuttavia un ascendente decisivo sulle città rivali intorno al [[550 a.C.]], grazie all'afflusso massiccio di esuli focesi conseguente alla presa di Focea da parte dei Persiani. Rafforzata da tale sostegno, la città tentò per diversi secoli di mantenere un proprio ruolo autonomo tra vicini pericolosi quali i [[Celti]], i [[Cartaginesi]], gli [[Etruschi]] e infine i [[Roma (città antica)|Romani]]. Dopo qualche illusione iniziale, fu però presto soverchiata dagli avversari e già dal [[IV secolo a.C.]] rientrò nei ranghi accontentandosi di un ruolo del tutto subalterno a Roma.
 
=== I Celti (dal [[450 a.C.]] al [[II secolo a.C.]]) ===
Riga 55:
=== La fine dell'indipendenza gallica (dal [[125 a.C.|125]] al [[51 a.C.]]) ===
 
Le regioni sud-orientali della Francia, in particolare la [[Linguadoca (provincia)|Linguadoca]] e la [[Provenza]], che erano chiamate "Gallia togata" in ragione dell'avanzato stato di romanizzazione alla fine dell'indipendenza, vennero conquistate dai Romani già prima della fine del [[II secolo a.C.]] Si tratta della provincia romana detta ''[[Gallia Narbonese]]'', che si stende dai [[Pirenei]] alle [[Alpi]] passando per la valle del [[Rodano (fiume)|Rodano]]. Tali territori furono posti sotto il controllo di Roma in seguito all'atteggiamento ambiguo tenuto dai Galli nel corso delle [[guerre puniche]], teatro dello scontro tra Roma e Cartagine.
 
Con il pretesto di fornire aiuti militari a Marsiglia, il generale romano [[Gaio Sestio Calvino|Sestio Calvino]] conquistò i territori dei [[Salluvi]] costringendone il re alla fuga. Il nome romano si conserva oggi in quello della città di [[Aix-en-Provence]] (in latino ''Aquae Sextiae'', "le acque di Sestio"), mentre quello della capitale dei Salluvi (che domina la città, sita sull'altopiano di [[Oppidum di Entremont|Entremont]], verso Nord) è andato perduto.
Riga 109:
 
{{vedi anche|Invasioni barbariche|Storia della Gallia tardo-antica e alto-medioevale}}
 
[[File:Maggioriano.png|thumb|upright=2|Il regno dei [[Vandali]] nel 457-461]]
 
Line 129 ⟶ 128:
 
{{vedi anche|Merovingi}}
 
[[File:Chlodwigs taufe.jpg|thumb|left|upright=0.7|''San Remigio battezza [[Clodoveo]]'']]
 
Line 198 ⟶ 196:
Giovanna partecipò all'[[Battaglia di Orléans|assedio di Orléans]] e dopo la [[battaglia di Patay]] insistette affinché l'incoronazione di Carlo VII si tenesse a [[Reims]] (collocazione dal grande valore simbolico e che fu interpretata all'epoca come un ulteriore segnale divino, in quanto Reims era al centro del territorio borgognone). La sua azione consentì di affermare la legittimità di nascita del re, mettendo a tacere le voci che lo indicavano come figlio naturale del [[Luigi di Valois|duca d'Orléans]] e rendendone possibile l'ascesa al trono. A sua volta, questo fatto spianava la strada verso la riconquista del territorio francese.
 
{{citazioneSenza necessariafonte|Viceversa, il ruolo propriamente militare di Giovanna d'Arco fu modesto}}: nell'inverno del [[1429]], dopo aver conquistato il villaggio di [[Saint-Pierre-le-Moûtier]] venne bloccata davanti al borgo di [[La Charité-sur-Loire]] prima di essere fatta prigioniera di fronte a [[Compiègne]] (23 maggio [[1430]]). La fine del conflitto era ormai vicina: dopo che Carlo VII si fu rappacificato con i duchi di Borgogna ([[Trattato di Arras (1435)|Trattato di Arras]], [[1435]]) gli inglesi si trovarono privi di un potente alleato e del sostegno necessario sul terreno, venendo obbligati ad abbandonare la Francia nel [[1453]].
 
I re di Francia tornarono allora a godere di prestigio e autorità, anche se si trovarono comunque a fronteggiare avversari temibili quali i [[Duca di Borgogna|duchi di Borgogna]], i ''Granduchi d'Occidente'' [[Filippo il Buono]] e [[Carlo il Temerario]], principali rivali di [[Carlo VII di Francia|Carlo VII]] e del figlio di questi [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]]. Ai possedimenti in Borgogna si sono infatti aggiunti i [[Paesi Bassi]], arrivando a costituire uno dei regni più potenti d'Europa. Alla morte di Carlo il Temerario ([[1477]]), però, una parte dei suoi possedimenti andò in eredità alla figlia [[Maria di Borgogna]], moglie di [[Massimiliano I d'Asburgo|Massimiliano d'Austria]], aprendo un nuovo fronte di pericolo.
Line 294 ⟶ 292:
==== Francia Napoleonica ====
{{vedi anche|Primo impero francese}}
 
[[File:Ingres, Napoleon on his Imperial throne.jpg|thumb|Napoleone sul suo trono Imperiale, di [[Jean Auguste Dominique Ingres]]]]
Nel [[1796]] la Francia rivoluzionaria restava ancora in guerra contro l'Austria, la Gran Bretagna, Napoli e la Sardegna. Contro l'Austria furono organizzate due spedizioni, una a nord, comandata dai generali Moreau e Jourdan, e l'altra a sud, con al comando [[Napoleone Bonaparte]] (una terza spedizione aveva lo scopo di sbarcare in Irlanda). Mentre la spedizione in Germania si rivelò un disastro, la campagna d'Italia del giovane comandante corso fu travolgente, poiché, tra il [[1796]] e il [[1798]], tutta la penisola italiana cadde in mano francese. In Italia, Svizzera e Olanda si formarono le cosiddette "repubbliche sorelle".
Line 366 ⟶ 363:
Nello sforzo di isolare la [[Impero tedesco|Germania]], la Francia arrivò a stringere patti di alleanza con la [[Russia zarista]] nel [[1894]] ([[Alleanza franco-russa]]) e il [[Regno Unito]] nel [[1904]] (''[[Entente cordiale]]''). Nel [[1907]], [[Regno Unito]] e [[Impero russo|Russia]] stipularono a loro volta un accordo dando vita ad una [[Triplice Intesa]] fra le tre potenze. La Francia aveva anche interessi economici in Asia orientale e cercò di allearsi con il Giappone. Durante la [[Missione Iwakura]] l'ambasciatore speciale [[Iwakura Tomomi]] chiese assistenza alla Francia per riformare il [[Giappone]]. Vennero così inviate alcune missioni militari in Giappone tra gli anni [[anni 1870|settanta]] e [[anni 1880|ottanta]] per aiutare a modernizzare l'esercito giapponese.
[[File:Degradation alfred dreyfus.jpg|thumb|La degradazione di [[Alfred Dreyfus]].]]
Tra l'[[secolo XIX|Ottocento]] e il [[secolo XX|Novecento]] l'opinione pubblica francese si divise profondamente sull'''[[Affare Dreyfus|Affaire Dreyfus]]''. Il caso scoppiò verso la fine del [[1894]] quando [[Alfred Dreyfus]], un capitano di origini ebraiche membro dello stato maggiore, venne accusato da un tribunale militare di alto tradimento. Nonostante i documenti su cui si era basato il processo fossero palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale [[Germania|tedesco]] in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi e non fu riabilitato che da un verdetto della [[Corte di Cassazionecassazione]] prima del luglio del [[1906]]. Mentre Dreyfus era imprigionato sull'[[Isola del Diavolo]] nella [[Guyana francese]] in Francia il caso giudiziario divenne motivo di divisione nel Paese: l'opinione pubblica si divise, in due schieramenti: i ''dreyfusards'' e gli ''antidreyfusards''. I primi, intellettuali, politici e tutti coloro che consideravano l<nowiki>'</nowiki>''[[Affare Dreyfus|affaire]]'' un eclatante caso di [[antisemitismo]], di [[razzismo]] e di [[nazionalismo]] cieco; i secondi, nazionalisti, antisemiti e militari. Un ruolo importante nella formazione dell'[[opinione pubblica]] fu svolto dalla [[stampa]]: in particolare dal giornale ''L'Aurore'', che pubblicò un articolo dello scrittore [[Émile Zola]]; si trattava di una lettera aperta al Presidente della [[Terza Repubblica francese|Repubblica francese]] [[Félix Faure]], suggestivamente intitolata ''[[J'accuse]]'': una denuncia dell'arbitrio giudiziario e della manipolazione dell'informazione.
 
[[File:Tour Eiffel, July 1888.jpg|thumb|La [[Torre Eiffel]] in costruzione nel luglio [[1888]].]]