Lingua occitana: differenze tra le versioni

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Questo criterio distintivo venne usato da [[Dante Alighieri]], che descrisse le lingue occitana, [[lingua francese|francese]] e [[lingua italiana|italiana]] in base alle loro rispettive particelle affermative: ''òc'', ''oïl'' (antenato del moderno ''oui'') e ''sì''.
 
Mentre la parola ''òc'' deriva dal [[lingua latina|latino]] ''hoc'', la parola ''oïl'' deve la sua origine al latino ''hoc ille'',la parola "si" dal congiuntivo presente del verbo essere : "sia".
 
Il termine ''lingua occitana'' deriva da ''òc'' e apparve nei testi amministrativi latini verso il [[1300]]<ref>{{Fr}} Per es. ''La città di Albi dà 2000 franchi d'oro per l'evacuazione del castello di Penne d'Albigeois, occupato dagli inglesi. "Dominus Johannes, regis francorum filii dux Bituricensis et Alvernie
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== Famiglia linguistica ==
L’Occitano costituirebbe insieme al [[Lingua catalana|catalano]] il gruppo [[Lingue occitano-romanze|occitano-romanzo]] delle [[lingue romanze]] occidentali, secondo il linguista [[Pierre Bec]]<ref>{{Fr}} BEC, P. ''Manuel pratique de philologie romane'', Paris, Picard, 1970</ref>. Secondo Bec, ciò si vede negli equivalenti occitani di ''essere'' (« essere » in latino popolare): ''esser'' ([[Ariège]]), ''èsse'' ([[Allier]], in provenzale e ancora in una grande parte di tutta la Francia sud-orientale [http://thesaurus.unice.fr/recMot/indexMot.html]), ''estar'' in [[castigliano]], in catalano e nell'Ariège, nel [[Gers]], nella [[Gironda (dipartimento)|Gironda]], negli [[Alti Pirenei]], nel [[Lot e Garonna]] e nei [[Pirenei Atlantici]]. Ma questa spiegazione non è così convincente, in quanto pure molte altre varietà linguistiche di area romanza, senza con questo rappresentare nessuna forma di lingua di transizione tra Castigliano e Langue d’Oil posseggono sia la forma “Essere” e “Stare”. Il Castigliano nell’epoca di formazione dei volgari romanzi nemmeno confinava con le aree occitanofone, essendosi formato nell’area della Rioja, separata dalla più vicina area perioccitanofona (Guascogna) dai Pirenei e dall’allora estesa area basca.
 
L'occitano Classico e il catalano sono vicini linguisticamente e permettono l'inter-comprensione<ref>{{Fr}} Vedere per esempio [http://www.chass.utoronto.ca/~trottier/memoire.htm Marc TROTTIER, ''Uno studio storico comparativo delle lingue poetiche dell'occitano e del catalano dalle origini al XX secolo''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081001213425/http://www.chass.utoronto.ca/~trottier/memoire.htm |data=1º ottobre 2008 }}.</ref>. Alcuni romanisti (tuttavia minoritari) come A. Sanfeld includono queste due lingue sotto la stessa denominazione linguistica di occitano. Con [[lingua limosina]] i catalani intendono definire sia il catalano, la lingua dei trovatori, che l'occitano o l'insieme delle lingue occitano-romanze. Tra i molti dialetti oggi parlati in Occitania, fortemente differenziatisi tra loro, dacché la lingua nel XVI sec. è stata relegata a linguaggio d’uso delle classi popolari e rurali, quello più intelligibile con il catalano è il languedocien. Minima è la intelligibilità con le varianti più distanti, quale l’auvernhat oppure con quelle occidentali, così fortemente influenzate dall’italiano (nizzardo, provenzale e occitano delle Vallades piemontesi).