Arco della Pace: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Arco della Pace 12.jpg|thumb|Sopra "''Istituzione della Corona Ferrea''" di Giambattista Perabò, al centro "''Il congresso di Vienna''" di Giambattista Perabò, sotto "''Ingresso in Milano del Generale Conte Neipperg nel 1815''" di Claudio Monti su modello di G. Monti; opere poste sul lato Sempione arco sinistro.]]
 
Il primo arco, di cui l'attuale conserva forme e architettura, fu innalzato nel gennaio del 1806 su disegno del marchese [[Luigi Cagnola|Cagnola]] come costruzione temporanea per festeggiare l'arrivo a Milano dei novelli sposi [[Eugenio di Beauharnais]], viceré d'Italia, e [[Augusta di Baviera]], convolati a nozze il 13 di gennaio. L'arco ''effimero'' sorse sull'allora ''Corso di Porta Orientale'', oggi ''Corso Venezia'', ed era costruito in tela, legname''plastica'' e materiali poverilegname. Visto il successo che quell'arco ebbe anche fra i visitatori stranieri, il consiglio di Milano, il Comune dell'epoca, decretò l'8 di febbraio che un nuovo arco in marmo fosse eretto in un luogo più consono.<ref name="LM">{{Cita libro
|titolo = L'Arco della pace e l'anfiteatro dell'arena descritti ed illustrati da L. M. con un breve cenno sugli spettacoli dati in quest'ultimo
|autore = L. M.
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}}</ref>
 
La nuova opera, progettata ancora dal Cagnola e concepita come "arco della Vittoria" per festeggiare la vittoria francese nella [[battaglia di Jena]], fu realizzata a partire dall'autunno del [[1807]]: l'area su cui doveva sorgere venne individuata a metà del lato rivolto a Nord Ovest dell'allora piazza d'Armi che si trovava dietro al Castello Sforzesco,<ref name="LM"/> area oggi occupata dal Parco Sempione. I lavori vennero diretti dallo stesso Cagnola e supervisionati da Domenico Moglia<ref>Moglia eseguì in legno i modelli dei rosoni e degli altri ornamenti e diresse l'esecuzione in marmo degli stessi.</ref>, Nicola Pirovano<ref>Pirovano diresse la maggior parte delle opere di quadratura e la loro collocazione; diresse inoltre gli scavi e il trasporto delle otto colonne dell'arco.</ref>, [[Francesco Peverelli]]<ref>A seguito della morte del Pirovano, Peverelli subentrò alla direzione dei lavori di quadratura ed alla collocazione delle varie opere.</ref> e Bai Gio Battista<ref>Battista fu il capo mastro delle opere murarie.</ref><ref name="direzione lavori">{{cita|Gjlla Giani|p. 37}}</ref>, sotto la spinta del comune di Milano e di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]<ref name=giani12>{{cita|Gjlla Giani|p. 12}}</ref>. L'opera era oramai a due terzi e diverse statue erano già terminate, come quelle della ''Storia'' e della ''Poesia'', eseguite dallo scultoredal neoclassico [[Luigi Acquisti]], quando con la [[caduta del Regno Italico]] il progetto venne abbandonato.
 
Solo nel [[1826]] venne ripresa la riedificazione dell'edificio sotto l'imperatore asburgico [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Austria]], che ne mutò la dedica.
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|Claudio Monti
|fiancata destra
|[[File:Arco della Pace 10.jpg|thumb]]
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|Giambattista Perabò
|Sempione
|[[File:Arco della Pace 12.jpg|thumb]]
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|Giambattista Perabò
|Sempione
|[[File:Arco-della-Pace-istituzione-della-Corona-Ferrea-di-Giambattista-Perabò.jpg|thumb]]
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