Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale: differenze tra le versioni

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La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nasceva dall'esigenza del Partito Nazionale Fascista, appena giunto al potere, di irregimentare le [[squadre d'azione]] in una vera e propria milizia riconosciuta dallo Stato. A fronte di ciò, [[Benito Mussolini]] incaricava una commissione di studio, composta da [[Emilio De Bono]], [[Cesare Maria De Vecchi]], [[Aldo Finzi (politico)|Aldo Finzi]], [[Italo Balbo]] e [[Attilio Teruzzi]], di studiare il problema.
 
La commissione realizzava un progetto sulla formazione e organizzazione di un corpo di volontari, inquadrato nell'esercito nazionale mediante regolare reclutamento, in una fascia di età compresa tra 17 e 50 anni analogamente ad altri Stati che godevano di altrettante milizie. Questo avvenne per i primi quattro anni.
Il [[Leva militare|servizio di leva]] obbligatorio poteva essere svolto anche all'interno della milizia.
 
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale venne creata il 1º febbraio del 1923, sulla base delle vecchie squadre d’azione fasciste;, ilper concorrere a "mantenere all'interno l'ordine pubblico". Il primo comandante generale fu [[Italo Balbo]], [[Quadrumviri|quadrumviro]] della [[Marcia su Roma]] e futuro [[Maresciallo dell'aria]].
 
Con Regio Decreto del 4 aprile 1924 la M.V.S.N. entrò a far parte delle [[Forze armate italiane|Forze armate]] dello Stato, per cui le Camicie Nere prestavano giuramento al re e non al Partito fascista, e la Milizia divenne la quarta forza armata italiana.
Inizialmente fu costituita da numerosivolontari reduci della prima guerra mondiale e da ufficiali del Regio Esercito, promossi di un grado per aderirvi.
 
Dal 1927 il [[Gran consiglio del fascismo]] stabilì che le reclute delle legioni venissero tratte dagli avanguardisti dopo il compimento del 18° anno di età, dal 1930 del 20° anno.
 
== Organizzazione ==