Ospedali riuniti di Reggio Calabria: differenze tra le versioni

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Le tre strutture di accoglienza infermi ( le due “infermerie” e l'ospedale di Santa Margherita) tali rimasero fino al terremoto del 1783. Dopo il sisma il Santa Margherita fu riedificato in “mal costruite” baracche sotto le mura del castello e negli anni successivi spostato nel convento dei Cappuccini, dove erano tornati i frati utilizzandolo anche come infermeria. Il 10 gennaio [[1811]] il decreto di Murat, che alienava le proprietà della chiesa, passò la giurisdizione del convento-ospedale alla Commissione di Beneficenza. Dopo l'unificazione del Regno la giurisdizione passò alla Congregazione di carità. L'ospedale fu ampliato nel 1877 (capace allora di ospitare 30 infermi) e nel 1892 quando il numero di posti letto fu portato a 80 rimanendo nello stesso convento fino al [[1908]], anno in cui fu distrutto dal terremoto e, dopo qualche tempo, riedificato in baracche nello stesso luogo<ref>D.Spanò Bolani. Storia di Reggio Di Calabria</ref>.
 
Nel [[1912]] la Congregazione di Carità, presieduta dall'avvocato [[Giuseppe Carbone]], deliberava di procedere alla ricostruzione dell'ospedale civico nella località denominata "Campi Francesi". Questa ampia spianata era stata donata alla Congregazione da Giuseppe Maria Melacrino, nobile possidente di Motta S. Agata, prima del terremoto, affinché vi sorgesse un istitutoperistituto per la cura e la riabilitazione degli storpi. Mentre gli amministratori della Congrega studiavano il modo migliore per realizzare il sogno del Melacrino, venne il sisma che rase al suolo l'ospedale di via Posidonea e, per esigenze urbanistiche, si decise di riedificarlo "lontano dalla città" appunto nei Campi donati dal Melacrino. Pertanto la Congregazione nel 1914 affidò la direzione del relativo progetto all'[[Pietro De Nava|ingegnere De Nava]].
 
Il progetto fu terminato nel 1914, ma per il sopraggiungere degli eventi bellici, fi rinviato al 1919 (primo lotto) e 1923-25 (secondo e terzo lotto), ma la spinta decisiva fu data dal Prefetto Carini che, con l'appoggio quadrumviro Michele Bianchi, nel 1929, ottenne un ulteriore finanziamento e l'opera, iniziata 15 anni prima, fu terminata in due anni <ref>{{Cita pubblicazione|autore=|nome=|cognome=|data=1932|titolo=Ospedali Riuniti Giuseppe Melacrino e Francesco Bianchi in Reggio Calabria: L'inaugurazione degli "Ospedali Riuniti"|rivista=Tipografia Cuggiani, via della pace 35 ROMA|volume=|numero=|pp=|accesso=|doi=|url=|nome2=|cognome2=|nome3=|cognome3=}}</ref>
L'ospedale di Reggio prese quindi il nome di "ospedali riuniti" perché riunisce l'ospedale degli Storpi (voluto da Melacrino ed in realtà realizzato solo marginalmente) e l'Ospedale Civico. I lavori di costruzione iniziarono il 2 aprile [[1929]]. I principi di Piemonte inaugurarono gli ospedali riuniti Bianchi Melacrino il 31 maggio [[1932]].
 
Si pose quindi il difficile problema del finanziamento del funzionamento del nosocomio ed esso fu risolto mediante un notevole riordinamento della beneficenza Reggina che, fra l'altro, prevedeva l'accorpamento della struttura con il Ricovero voluto dal Cav. Melacrino sotto la denominazione di "Ospedali riuniti G.Melacrino e F. Bianchi" (Medico e padre del Quadrumviro su citato) I principi di Piemonte inaugurarono gli Ospedali Riuniti o il 31 maggio [[1932]].
Al complesso venne dato il nome del benefattore che aveva donato il terreno, ma, visti i tempi particolarmente delicati (siamo nel [[1930]]) ad esso viene addirittura anteposto il nome del dottor Francesco Bianchi, cosentino, che aveva il solo merito di essere il padre del quadrumviro fascista Michele Bianchi. Così ancor oggi l'ospedale di Reggio di Calabria si chiama "ospedali riuniti Francesco Bianchi e Giuseppe Melacrino". Al benefattore è stata anche intitolata la via che era d'accesso all'ospedale<ref>F. Arillotta: Reggio e le sue strade. Stab Tip. Corriere di reggio, 1967</ref>
 
Al benefattore che aveva donato il terreno è stata anche intitolata la via che era d'accesso all'ospedale<ref>F. Arillotta: Reggio e le sue strade. Stab Tip. Corriere di reggio, 1967</ref>
Il primo direttore sanitario fu il prof. Carossini (primario chirurgo).
 
Il primo direttore sanitario fu il prof. Carossini (primario chirurgo). Il costo della visita medica o prestazione chirurgica ambulatoriale è stato fissato il L.2 essendo esenti coloro che potevano dimostrare di essere iscritti nell'elenco dei poveri o di averne i requisiti.
 
== Azienda ospedaliera ==