Sorvolo ravvicinato: differenze tra le versioni

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Date le velocità tipiche degli oggetti del [[sistema solare]] (decine di [[chilometro|chilometri]] al secondo), un sorvolo ravvicinato dura generalmente molto poco, alcune ore al massimo. Generalmente i controllori di volo cercano di indirizzare la sonda il più vicino possibile all'oggetto studiato, per ottenere immagini migliori. Nel caso di pianeti dotati di atmosfera questa distanza è dell'ordine del migliaio di chilometri, per evitare che l'attrito modifichi l'orbita della sonda. Se invece si tratta di corpi più piccoli, la sonda può avvicinarsi di più, ma viene comunque mantenuto un margine di sicurezza. Spesso la sonda prende immagini dell'obiettivo alcuni giorni od ore prima dell'incontro per migliorare la stima della posizione dell'oggetto, ed eventualmente correggere la rotta.
 
Un sorvolo ravvicinato mette a dura prova le telecamere e gli altri strumenti a bordo della sonda, perché essi devono riprendere il maggior numero possibile di immagini e dati in un breve tempo, per di più a distanze anche di migliaia di chilometri. Normalmente la sequenza di operazioni da fare è decisa in anticipo e poi eseguita in automatico dalla sonda: il ritardo nei tempi di comunicazione causato dalla grande distanza tra la sonda e la Terra impedisce di poter controllare la sequenza di riprese in diretta. La distanza impedisce anche di poter inviare immediatamente i dati a Terra a causa dello squilibrio tra il flusso dei dati registrati e la velocità del sistema radio: essi vengono invece immagazzinati nelle memorie di bordo ed inviati alla stazione di controllo nei giorni e nelle settimane successive.
 
La difficoltà di raccogliere dati significativi durante un sorvolo ravvicinato non ha impedito a questo metodo di essere un'importante fonte di informazioni sul sistema solare: le uniche immagini a distanza ravvicinata di [[Urano (astronomia)|Urano]] e [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]], e fino a pochi anni fa anche di [[Giove (astronomia)|Giove]] e [[Saturno (astronomia)|Saturno]], sono quelle raccolte dalle [[programma Voyager|sonde Voyager]] durante i loro sorvoli ravvicinati.