Sbarco di Anzio: differenze tra le versioni

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Anche Lucas fu assai critico sul modo di procedere, forte delle informazioni ricevute dall'[[intelligence]] del VI Corpo d'armata: si stimava che al 29 gennaio le forze tedesche ad Anzio sarebbero state pari a circa dodici battaglioni, una forza destinata a crescere a ventinove nel giro di una settimana e a più di cinque divisioni con 150 carri armati in sedici giorni. Questi dati contrastavano con l'ottimismo del maresciallo Alexander e del quartier generale alleato, dove si era convinti che ci si sarebbe imbattuti in forze nemiche «in calo a causa delle perdite, della stanchezza e di un probabile crollo morale», le quali «non avrebbero combattuto a lungo, dopo la prima metà di febbraio, la battaglia difensiva a sud di Roma»<ref>{{cita|Atkinson|pp. 417-418}}.</ref>. Il generale Lucas invece riteneva la situazione molto più delicata e, in riferimento all'operazione, scrisse un caustico commento nei confronti di Churchill: «L'intera faccenda [[Campagna di Gallipoli|puzza di Gallipoli]], ed evidentemente sulla panchina dell'allenatore c'è sempre lo stesso dilettante»<ref name="Morris298">{{cita|Morris|p. 298}}.</ref>.
 
Dal canto loro i tedeschi manovrarono con abilità: dopo lo sfondamento della [[linea del Volturno]] si ritirarono sulla [[linea Gustav]]. In questo frangente sorsero nuovamente i contrasti fra il [[feldmaresciallo]] [[Erwin Rommel]], comandante supremo del [[Heeresgruppe B|Gruppo d'armate B]] schierato in Italia settentrionale, e il feldmaresciallo Kesselring che guidava il [[Heeresgruppe C|Gruppo d'armate C]] in Italia centro-meridionale. Rommel era dell'avviso che la Penisola dovesse essere abbandonata al fine di cristallizzare la difesa lungo gli Appennini tosco-emiliani, mentre Kesselring si sentiva abbastanza forte per fronteggiare efficacemente gli Alleati lungo la linea Gustav. Hitler alla fine appoggiò Kesselring, il quale il 21 novembre 1943 assunse il comando supremo di tutte le forze tedesche in Italia. Rommel fece ritorno in Germania e la [[14. Armee (Wehrmacht)|14ª Armata]] del ''[[Generale d'armata|Generaloberst]]'' [[Eberhard von Mackensen]], inizialmente dislocata nell'Italia settentrionale, fu schierata a sud di Roma come riserva della [[10. Armee (Wehrmacht)|10ª Armata]] del ''Generaloberst'' [[Heinrich von Vietinghoff]], che presidiava il fronte di Cassino<ref name="Morris280">{{cita|Morris|p. 280}}.</ref>. L'operazione Shingle poggiava sull'assioma che i tedeschi avrebbero sguarnito la Gustav per fronteggiare gli sbarchi anfibi, ma gli Alleati non avevano previsto che Kesselring potesse disporre di divisioni fresche schierate in riserva a sud di Roma<ref name="Morris280" />. Nelle sue memorie il feldmaresciallo tedesco scrisse di aver acquisito la convinzione che l'impegno con cui combattevano gli Alleati palesava l'esistenza di un vasto piano strategico, e la lentezza dell'avanzata avrebbe presto convinto Alexander di porre fine a questa lotta troppo lenta e dispendiosa con uno sbarco nelle retrovie nemiche, che, «dato il metodo seguito dagli Alleati, si poteva prevedere sarebbe avvenuto nei dintorni di Roma»<ref>{{cita|Kesselring|p. 226}}.</ref>. Secondo Kesselring era inoltre chiaro che lo sbarco sarebbe avvenuto in concomitanza con un'offensiva proveniente dal fronte della Gustav, e per questo predispose l'arrivo di quattro divisioni di riserva con le quali contava di poter agire in tempo contro le previste offensive Alleate, due delle quali però non arrivarono in tempo. Kesselring poté comunque quindi disporre a nord di Roma della [[92. Infanterie-Division (Wehrmacht)|92. Infanterie-Division]] e a sud la [[4. Fallschirmjäger-Division]], mentre la [[29. Infanterie-Division (mot.)|29.]] e la [[90. leichte Afrika-Division|90. Panzergrenadier]] furono messe in riserva mobile per contrastare eventuali sbarchi<ref>{{cita libro|autore=Ken Ford|titolo=Le quattro battaglie di Cassino - Lo sfondamento della Linea Gustav|editore=Osprey Publishing|anno=2009|annooriginale=2004|città=Milano|issn=1974-9414|p=26}}</ref><ref>{{cita|Kesselring|p. 227}}. In questa pagina, nella traduzione italiana delle memorie di Kesselring vengono citate la 29. e la 30. Panzergrenadier; ma la 30. Panzergrenadier non è mai esistita: non è noto se si tratta di un refuso di traduzione o di un errore dello stesso generale tedesco.</ref>.
Nelle sue memorie il feldmaresciallo tedesco scrisse di aver acquisito la convinzione che l'impegno con cui combattevano gli Alleati palesava l'esistenza di un vasto piano strategico, e la lentezza dell'avanzata avrebbe presto convinto Alexander di porre fine a questa lotta troppo lenta e dispendiosa con uno sbarco nelle retrovie nemiche, che, «dato il metodo seguito dagli Alleati, si poteva prevedere sarebbe avvenuto nei dintorni di Roma»<ref>{{cita|Kesselring|p. 226}}.</ref>. Secondo Kesselring era inoltre chiaro che lo sbarco sarebbe avvenuto in concomitanza con un'offensiva proveniente dal fronte della Gustav, e per questo predispose l'arrivo di quattro divisioni di riserva con le quali contava di poter agire in tempo contro le previste offensive Alleate, due delle quali però non arrivarono in tempo. Kesselring poté comunque quindi disporre a nord di Roma della [[92. Infanterie-Division (Wehrmacht)|92. Infanterie-Division]] e a sud la [[4. Fallschirmjäger-Division]], mentre la [[29. Infanterie-Division (mot.)|29.]] e la [[90. leichte Afrika-Division|90. Panzergrenadier]] furono messe in riserva mobile per contrastare eventuali sbarchi<ref>{{cita libro|autore=Ken Ford|titolo=Le quattro battaglie di Cassino - Lo sfondamento della Linea Gustav|editore=Osprey Publishing|anno=2009|annooriginale=2004|città=Milano|issn=1974-9414|p=26}}</ref><ref>{{cita|Kesselring|p. 227}}. In questa pagina, nella traduzione italiana delle memorie di Kesselring vengono citate la 29. e la 30. Panzergrenadier; purtroppo però la 30. Panzergrenadier non è mai esistita, non sappiamo se si tratta di un errore di traduzione o di un errore dello stesso generale tedesco.</ref>.
 
== Le forze in campo ==