Scuola di Edessa: differenze tra le versioni

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Crebbe d'importanza nel [[IV secolo]] per merito di [[Efrem il Siro|Sant'Efrem]] (306-373), teologo di vasta sapienza. Fondatore di una scuola teologica a [[Nisibi]], nel [[363]] la città cadde sotto i [[Persiani]]. Efrem si trasferì a [[Edessa (Mesopotamia)|Edessa]] accompagnato da alcuni insegnanti. Nella nuova patria riprese l'attività di esegesi biblica<ref>Barhadbeshabba (Barḥaḏbǝšabbā), vescovo di Halwan, ''Causa della fondazione delle scuole''.</ref>. A Edessa vi erano numerosi monasteri che, oltre ad ospitare i monaci, offrivano celle per la loro dimora. Efrem ne occupò una, praticando la [[Asceta|vita ascetica]], interpretando le [[Sacre Scritture]], componendo poesie e inni, ed insegnando musica sacra<ref>{{Cita web|url=http://syrianorthodoxchurch.org/library/articles/monastic-life-in-the-syrian-orthodox-church-of-antioch|titolo=Monastic life in the Syrian Ortodox Church of Antioch|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110728080135/http://syrianorthodoxchurch.org/library/articles/monastic-life-in-the-syrian-orthodox-church-of-antioch|dataarchivio=28 luglio 2011}}</ref>. Ai locali della scuola teologica erano annesse: la “casa d'istruzione” dove s'insegnava la medicina ([[Galeno|galenica]] e [[Ippocrate|ippocratica]]) e un ospedale<!--Era forse lo ''xenodocheion''?-->. L'istituzione, avendo carattere religioso, dipendeva dall'autorità dell'[[Arcidiocesi di Edessa di Osroene|arcivescovo di Edessa]]<ref>Paolo Delaini, [http://amsdottorato.unibo.it/4985/1/Delaini_Paolo_tesi.pdf ''La scuola di Gundēšābūr. La conoscenza del corpo umano (anatomia e fisiologia) e la trasmissione delle teorie medico-scientifiche nel mondo sasanide e post-sasanide''], Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Tesi di dottorato, 2012.</ref>.
 
Nella prima metà del [[V secolo]] l’allorale rettoreautorità dellaecclesiastiche Scuola,riconobbero nonchéufficialità maestro all’interpretazione delle Scritture di [[esegesiTeodoro biblica|esegesidi Mopsuestia]] (350 circa - 428) e incaricarono il rettore della Scuola, [[Qiore]] (Qiyôrē) († 436/437), di tradurre i testi dal greco al siriaco<ref>Paolo Delaini, ''op.cit.'', p. 81.</ref>. Qiore sostituì i testi di sant'Efrem con quelli di [[Teodoro di Mopsuestia]]. Scegliendo i [[Commentario#In_età_medioevale|commentari]] di Teodoro come fonte testuale preminente, Qiorela Scuola intraprese un percorso di studi volto ad affermare la compatibilità dei [[Deduzione#Storia del metodo|principi deduttivi di Aristotele]] con il [[diofisismo]] di Teodoro.<ref name="nestorian.org"/> Cominciò così un’opera intensa di traduzione dal greco dei testi che giungevano da [[Antiochia]], sede metropolitana della Chiesa siriaca.
 
Nel [[431]] il [[Concilio di Efeso]] dichiarò eretica la dottrina di Teodoro. Successivamente l'[[Arcidiocesi di Edessa di Osroene|arcivescovo di Edessa]], [[Rabbula]] (412-435), ordinò che i libri di Teodoro di Mopsuestia venissero bruciati e cacciò dalla Scuola e dalla città tutti i sostenitori delle sue idee, il primo dei quali era [[Nestorio]]. Gli sforzi di Rabbula furono però vanificati dal suo successore, [[Iba di Edessa|Iba]] (436-449), insegnante della Scuola e autore della traduzione in [[lingua siriaca|siriaco]] delle opere di Teodoro: con Iba il diofisismo fu riammesso ad Edessa<ref>Vedi lettera a Mari ([[Chiesa d'Oriente]]).</ref>.