Siculi: differenze tra le versioni

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Nelle fonti antiche leggiamo che i primi aggressori dei Siculi, quando essi ancora si trovavano in Italia peninsulare, furono gli [[Umbri]], seguiti dai [[Pelasgi]]; il popolo proto-greco che in Italia si alleò con gli [[Aborigeni (mitologia)|Aborigeni]] per scacciare i Siculi dal Lazio.<ref>Vd. [[Filisto di Siracusa]], ''FGrHist'' 556 F 46; [[Diodoro Siculo]], XIV, 113, 2.</ref>
 
Infatti, sia [[Dionigi di Alicarnasso]] che [[Marco Terenzio Varrone]] sostengono una spedizione pelasgica contro l'''ethnos'' siculo dettata da un esito oracolare: un noto senatore romano, Lucio Manlio, afferma lo storico di Aicarnasso, vide persino il [[tripode]] con l'iscrizione che riguardava i Pelasgi e la loro missione [[Oracolo di Dodona|dodonea]], la quale dall'[[Epiro]] fu rivolta verso la "Saturnia dei Siculi" (la terra del Lazio dominata dai Siculi)<ref>Dion. Alic. ''Antichità romane I'', 28, 4. Vd. anche [[Theodore Mommsen]], ''Storia di Roma'', ed. 2015.</ref>:
 
{{Citazione|Andate in cerca della terra Saturnia dei Siculi e degli Aborigeni, Cotilia, dove galleggia un'isola; quando l'avrete raggiunta, offrite la decima a Febo e sacrificate teste ad Ade e un uomo al padre suo.|L'oracolo di Dodona ai Pelasgi. Varrone in Macrobio, ''Saturnalior'', lib. I, cap. VII. Trad. ita Mariano Bizzarri, 2002, p. 79.|Pergite quaerentes Siculum Saturnia rura, Atque Aboriginidem Cotylen, ubi se insula vectat. Quis misti decimas Clario transmittite Phoebo; Atgue Jovi capita atque hominem transmittite patri.|lingua=latino}}